L’introduzione di specie aliene invasive può avere effetti molto significativi sulle piccole isole in confronto a su‐ perfici comparabili in ambito continentale (Russell et al. 2017). Lo studio delle differenze funzionali tra le piante aliene può aiutare a identificare i meccanismi di successo delle invasioni. In tal senso è utile chiarire le differenze nei tratti funzionali tra piante aliene invasive (di seguito IAP) e piante aliene non‐invasive (di seguito non‐IAP). A tal fine sono stati raccolti i tratti funzionali di 57 specie aliene dell’Isola di Tavolara, già valutate con il metodo Australian Weed Risk Assessment (A‐WRA, Pheloung et al. 1999). Tramite questo lavoro si è tentato di rispondere alle seguenti domande: a) le IAP sono funzionalmente diverse o simili alle non‐IAP? e b) quali tratti differiscono tra le IAP e le non‐IAP e quindi conferiscono una maggior invasività? L’Isola di Tavolara, nella Sardegna nord‐orientale, si trova all’interno dell’Area Marina Protetta (AMP) “Tavo‐ lara‐Punta Coda Cavallo”, della Zona Speciale di Conservazione della regione biogeografica mediterranea (Isole Tavolara, Molara e Molarotto), ed è inclusa nella rete MedPan (Hogg et al. 2021). La presenza di IAP sull’isola, in particolare Carpobrotus acinaciformis (L.) L.Bolus, e di una popolazione di capre selvatiche e ratti, ha minac‐ ciato la conservazione di alcuni habitat e specie. Inoltre, il 10% della flora dell’Isola di Tavolara è rappresentato da specie rare ed endemiche (Bocchieri 1996) per le quali le specie aliene possono rappresentare una seria minaccia. Le analisi di regressione Partial Least Squares (PLS) e “PLS Ortogonale” (OPLS) (pacchetto ropls R) sono state usate per evidenziare possibili relazioni tra i tratti funzionali (variabili indipendenti) di 57 specie non‐native e i punteggi ottenuti con A‐WRA (variabile dipendente) per le stesse 57 specie. La classificazione A‐WRA permette di definire 3 livelli di rischio (basso, medio, alto). I tratti funzionali per le 57 piante non native sono stati raccolti con il pacchetto TR8 R, che è supportato da Biolflor, EcoFlora e LEDA traitbase. I tratti sono stati verificati e, quando non coerenti o disponibili per qualche specie, sono stati integrati sulla base delle osservazioni condotte sulla flora dell’isola. Sono stati selezionati nove tratti considerati correlati all’invasività (van Kleunen et al. 2014). Sono stati inoltre inclusi nell’analisi forma biologica e di crescita, altezza media, strategia di riproduzione, di‐ spersione, produzione di semi, pa‐ bularità, ricrescita dopo il fuoco e spinescenza. La forma biologica e l’altezza della pianta possono essere associate alla competitività per la luce e alla fecondità dell’intera pianta (Pérez‐Harguindeguy et al. 2013), mentre la strategia riprodut‐ tiva e la produzione di semi lo sono alla persistenza e alla capacità di di‐ spersione (Ottaviani et al. 2020). La regressione OPLS ha portato a dei valori di R2 = 0,600 e di capacità predittiva Q2 = 0,294, con risultati significativi al test di permutazione (R2 = 0,005; Q2 = 0,005). I risultati hanno mostrato che le IAP sono fun‐ zionalmente diverse dalle non‐IAP (Fig. 1). Le specie a rischio basso e medio risultano ben separate dalle specie ad alto rischio di invasione e fortemente correlate con tratti come: forma biologica (emicripto‐ fite e fanerofite), pabularità, ripro‐ duzione prevalente da seme e dispersione anemocora. Nella Fig. 1 risultano inoltre ben visibili due gruppi di IAP ad alto rischio di inva‐ sione: il primo caratterizzato da specie erbacee annuali di bassa taglia, il secondo da specie con riproduzione sessuale e vegetativa e individui più alti. Sebbene le annuali possano beneficiare di elevate capacità di dispersione e di solito si diffondano più rapidamente e più ampiamente, le piante perenni possono sostenere stagioni di crescita brevi o portare alla for‐ mazione di consistenti banche‐semi nel terreno. L’importanza relativa dei tratti è, tuttavia, dipendente anche dal contesto (Catford et al. 2021) e specifica delle specie. Sebbene il campione di 57 specie vegetali non‐native analizzate richieda attenzione nell’interpretazione, abbiamo osservato che alcuni tratti funzionali conferiscono maggiore rischio di invasività a Tavolara, informazioni molto utili per la loro gestione a livello locale.
Rischio di invasione, tratti funzionali e metodi di prioritizzazione: il caso di studio di una piccola isola del Mediterraneo. In: Armeli Minicante, S., Celesti‑Grapow, L., Galasso, G., Lazzaro, L., Montagnani, C., Brundu, G. (a cura). Mini lavori della Riunione scientifica del Gruppo di Lavoro per le Specie Alloctone. “Valutazione e classificazione degli impatti e distribuzione delle specie alloctone in Italia” / Lozano, Vanessa; Cossu, Tiziana; Deiana, Pierfrancesco; Fernández, Romina; Brundu, Giuseppe.. - In: NOTIZIARIO DELLA SOCIETÀ BOTANICA ITALIANA. - ISSN 2532-8034. - 6:(2022), pp. 15-16.
Rischio di invasione, tratti funzionali e metodi di prioritizzazione: il caso di studio di una piccola isola del Mediterraneo. In: Armeli Minicante, S., Celesti‑Grapow, L., Galasso, G., Lazzaro, L., Montagnani, C., Brundu, G. (a cura). Mini lavori della Riunione scientifica del Gruppo di Lavoro per le Specie Alloctone. “Valutazione e classificazione degli impatti e distribuzione delle specie alloctone in Italia”.
Lozano, Vanessa;Deiana, Pierfrancesco;Brundu, Giuseppe.
2022-01-01
Abstract
L’introduzione di specie aliene invasive può avere effetti molto significativi sulle piccole isole in confronto a su‐ perfici comparabili in ambito continentale (Russell et al. 2017). Lo studio delle differenze funzionali tra le piante aliene può aiutare a identificare i meccanismi di successo delle invasioni. In tal senso è utile chiarire le differenze nei tratti funzionali tra piante aliene invasive (di seguito IAP) e piante aliene non‐invasive (di seguito non‐IAP). A tal fine sono stati raccolti i tratti funzionali di 57 specie aliene dell’Isola di Tavolara, già valutate con il metodo Australian Weed Risk Assessment (A‐WRA, Pheloung et al. 1999). Tramite questo lavoro si è tentato di rispondere alle seguenti domande: a) le IAP sono funzionalmente diverse o simili alle non‐IAP? e b) quali tratti differiscono tra le IAP e le non‐IAP e quindi conferiscono una maggior invasività? L’Isola di Tavolara, nella Sardegna nord‐orientale, si trova all’interno dell’Area Marina Protetta (AMP) “Tavo‐ lara‐Punta Coda Cavallo”, della Zona Speciale di Conservazione della regione biogeografica mediterranea (Isole Tavolara, Molara e Molarotto), ed è inclusa nella rete MedPan (Hogg et al. 2021). La presenza di IAP sull’isola, in particolare Carpobrotus acinaciformis (L.) L.Bolus, e di una popolazione di capre selvatiche e ratti, ha minac‐ ciato la conservazione di alcuni habitat e specie. Inoltre, il 10% della flora dell’Isola di Tavolara è rappresentato da specie rare ed endemiche (Bocchieri 1996) per le quali le specie aliene possono rappresentare una seria minaccia. Le analisi di regressione Partial Least Squares (PLS) e “PLS Ortogonale” (OPLS) (pacchetto ropls R) sono state usate per evidenziare possibili relazioni tra i tratti funzionali (variabili indipendenti) di 57 specie non‐native e i punteggi ottenuti con A‐WRA (variabile dipendente) per le stesse 57 specie. La classificazione A‐WRA permette di definire 3 livelli di rischio (basso, medio, alto). I tratti funzionali per le 57 piante non native sono stati raccolti con il pacchetto TR8 R, che è supportato da Biolflor, EcoFlora e LEDA traitbase. I tratti sono stati verificati e, quando non coerenti o disponibili per qualche specie, sono stati integrati sulla base delle osservazioni condotte sulla flora dell’isola. Sono stati selezionati nove tratti considerati correlati all’invasività (van Kleunen et al. 2014). Sono stati inoltre inclusi nell’analisi forma biologica e di crescita, altezza media, strategia di riproduzione, di‐ spersione, produzione di semi, pa‐ bularità, ricrescita dopo il fuoco e spinescenza. La forma biologica e l’altezza della pianta possono essere associate alla competitività per la luce e alla fecondità dell’intera pianta (Pérez‐Harguindeguy et al. 2013), mentre la strategia riprodut‐ tiva e la produzione di semi lo sono alla persistenza e alla capacità di di‐ spersione (Ottaviani et al. 2020). La regressione OPLS ha portato a dei valori di R2 = 0,600 e di capacità predittiva Q2 = 0,294, con risultati significativi al test di permutazione (R2 = 0,005; Q2 = 0,005). I risultati hanno mostrato che le IAP sono fun‐ zionalmente diverse dalle non‐IAP (Fig. 1). Le specie a rischio basso e medio risultano ben separate dalle specie ad alto rischio di invasione e fortemente correlate con tratti come: forma biologica (emicripto‐ fite e fanerofite), pabularità, ripro‐ duzione prevalente da seme e dispersione anemocora. Nella Fig. 1 risultano inoltre ben visibili due gruppi di IAP ad alto rischio di inva‐ sione: il primo caratterizzato da specie erbacee annuali di bassa taglia, il secondo da specie con riproduzione sessuale e vegetativa e individui più alti. Sebbene le annuali possano beneficiare di elevate capacità di dispersione e di solito si diffondano più rapidamente e più ampiamente, le piante perenni possono sostenere stagioni di crescita brevi o portare alla for‐ mazione di consistenti banche‐semi nel terreno. L’importanza relativa dei tratti è, tuttavia, dipendente anche dal contesto (Catford et al. 2021) e specifica delle specie. Sebbene il campione di 57 specie vegetali non‐native analizzate richieda attenzione nell’interpretazione, abbiamo osservato che alcuni tratti funzionali conferiscono maggiore rischio di invasività a Tavolara, informazioni molto utili per la loro gestione a livello locale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.