Le riflessioni contenute in questo articolo consentono di osservare come lo studio dei contesti socio-economici di partenza degli immigrati sia essenziale ai fini di una effettiva comprensione sia delle determinanti dei fenomeni immigratori sia delle strategie e dei modi in cui si dispiega il processo di inserimento nelle società di nuovo insediamento. Se in passato la ricerca sulle migrazioni ha centrato il proprio interesse sui processi di incorporazione dei migranti nelle società di accoglienza, oggi, prospettive come quelle del transnazionalismo spostano l'attenzione sulle pratiche sociali, sulle identità culturali, sulle attività economiche che i migranti creano attraverso il loro contestuale coinvolgimento nella vita delle società di origine e di nuovo insediamento. L’articolo evidenzia l’importanza del transnazionalismo nel promuovere un approccio di politica di cooperazione allo sviluppo e dell’immigrazione centrato sulla valorizzazione delle reti sociali dei migranti ai fini della circolazione conoscenze e capacità, commercio, investimenti, iniziative di solidarietà comunitaria tra paese di arrivo e di origine. Con riferimento al caso italiano, viene assunto come esempio di organizzazione su base transnazionale, quello dei migranti senegalesi appartenenti alla Confraternita islamica Murid; e ciò per via del peculiare intreccio esistente tra appartenenza religiosa, organizzazione comunitaria, solidarietà interna, strategie commerciali, canali di approvvigionamento della merce, pratiche di resistenza all’esclusione sociale. Sono numerosi gli studi che hanno mostrato come i legami interni alla Confraternita abbiano facilitato anche lo sviluppo di reti sociali nell’emigrazione e nelle relazioni economiche. Queste reti, basate su una comune appartenenza religiosa, interagiscono, spesso sovrapponendosi naturalmente e rafforzandosi, con il più complesso sistema di appartenenze in cui ogni attore è inserito e da cui originano appunto reti sociali di tipo familiare, etnico, di villaggio, di quartiere etc. Questa fitta trama di legami sociali, di alleanze, di solidarietà attive gioca un ruolo fondamentale nei nuovi paesi di insediamento per la riuscita dei progetti migratori dei singoli che, fin dall’arrivo e soprattutto nei momenti di difficoltà, sanno di poter contare su una solida ed efficiente struttura di mutuo aiuto.
Il gioco delle appartenenze molteplici. Una lettura dei processi integrativi degli immigrati in una prospettiva transnazionale e di co-sviluppo / Cocco, Mariantonietta. - In: COOPERAZIONE MEDITERRANEA. - 7:(2009), pp. 15-28.
Il gioco delle appartenenze molteplici. Una lettura dei processi integrativi degli immigrati in una prospettiva transnazionale e di co-sviluppo
COCCO, Mariantonietta
2009-01-01
Abstract
Le riflessioni contenute in questo articolo consentono di osservare come lo studio dei contesti socio-economici di partenza degli immigrati sia essenziale ai fini di una effettiva comprensione sia delle determinanti dei fenomeni immigratori sia delle strategie e dei modi in cui si dispiega il processo di inserimento nelle società di nuovo insediamento. Se in passato la ricerca sulle migrazioni ha centrato il proprio interesse sui processi di incorporazione dei migranti nelle società di accoglienza, oggi, prospettive come quelle del transnazionalismo spostano l'attenzione sulle pratiche sociali, sulle identità culturali, sulle attività economiche che i migranti creano attraverso il loro contestuale coinvolgimento nella vita delle società di origine e di nuovo insediamento. L’articolo evidenzia l’importanza del transnazionalismo nel promuovere un approccio di politica di cooperazione allo sviluppo e dell’immigrazione centrato sulla valorizzazione delle reti sociali dei migranti ai fini della circolazione conoscenze e capacità, commercio, investimenti, iniziative di solidarietà comunitaria tra paese di arrivo e di origine. Con riferimento al caso italiano, viene assunto come esempio di organizzazione su base transnazionale, quello dei migranti senegalesi appartenenti alla Confraternita islamica Murid; e ciò per via del peculiare intreccio esistente tra appartenenza religiosa, organizzazione comunitaria, solidarietà interna, strategie commerciali, canali di approvvigionamento della merce, pratiche di resistenza all’esclusione sociale. Sono numerosi gli studi che hanno mostrato come i legami interni alla Confraternita abbiano facilitato anche lo sviluppo di reti sociali nell’emigrazione e nelle relazioni economiche. Queste reti, basate su una comune appartenenza religiosa, interagiscono, spesso sovrapponendosi naturalmente e rafforzandosi, con il più complesso sistema di appartenenze in cui ogni attore è inserito e da cui originano appunto reti sociali di tipo familiare, etnico, di villaggio, di quartiere etc. Questa fitta trama di legami sociali, di alleanze, di solidarietà attive gioca un ruolo fondamentale nei nuovi paesi di insediamento per la riuscita dei progetti migratori dei singoli che, fin dall’arrivo e soprattutto nei momenti di difficoltà, sanno di poter contare su una solida ed efficiente struttura di mutuo aiuto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.