Premesse per la delineazione di figure protagonistiche nella storiografia dell’Umanesimo: il rex/princeps/dux belli (e pacis)

The essay presents an argument on the requisites for depicting particular types of protagonists in humanistic historiography, like those depicted in the works and medallions based on modern «reges», «principes» and «duces» (in the two, always interconnected, faces of their activities «sub specie belli» and «pacis»), bearing in mind that the figures considered are men at the head of various kinds of governments: monarchies (as in the case of the King of Naples Robert of Anjou), principalities (like that of the Lord of Padua Francesco il Vecchio da Carrara), or republics (as in that of the Doge of Venice Andrea Dandolo). Starting from a discussion of the different kinds of classical “sources” and their translations, the essay focuses on Petrarch’s Latin works, from «De viris illustribus» to «De gestis Cesaris», from «Familiares» to «Seniles». This observation point shows us some of the main elements of the lineaments that humanistic (and not only humanistic) historiography attributed to the figures of «reges»/«principes»/«duces», whose political and military virtues, in the best Classical Tradition, combine with attention to cultural and artistic aspects, as well as spiritual and religious values.

Il saggio si propone di affrontare un ragionamento sulle premesse per la delinezione di particolari tipologie di figure protagonistiche nella storiografia dell’Umanesimo, come quelle ritratte nelle opere e nei medaglioni incentrati su «reges», «principes» e «duces» moderni (nelle due facce, sempre interconnesse, delle loro attività «sub specie belli» e «pacis»), con la necessaria premessa che le figure prese in considerazione sono uomini a capo di governi dalle diverse strutture istituzionali: monarchie (come nel caso del re di Napoli Roberto d’Angiò), principati (come in quello del signore di Padova Francesco il Vecchio da Carrara), o repubbliche (come in quello del doge veneziano Andrea Dandolo). Partendo da una discussione sulla natura pluriforme delle “fonti” classiche, e delle loro traduzioni, il saggio si incentra sulla produzione latina del Petrarca, dal «De viris illustribus» al «De gestis Cesaris», dalle «Familiares» alle «Seniles». Da tale osservatorio privilegiato sono individuabili alcuni cardini tematici dei lineamenti che la storiografia umanistica (e non solo) attribuirà alle figure dei «reges»/«principes»/«duces», le cui virtù politiche e militari sono fatte convivere, secondo la migliore Tradizione Classica, con l’attenzione dedicata agli aspetti culturali ed artistici, e con la cura assegnata ai valori spirituali e religiosi.