Ci sono ragioni convincenti che consentono di parlare di un cambiamento di paradigma nella teoria della democrazia? Sullo sfondo di un contesto caratterizzato dal consenso pressoché universale sugli ideali e sull’espansione della democrazia, due concezioni in particolare - quella deliberativa e quella neo-costituzionalista - avanzano oggi la pretesa di porsi come ideali innovativi della democrazia. Pur nella diversità di approcci le teorie deliberative si propongono di rivalutare il ruolo della deliberazione in vista di una intesa che superi i limiti della regola di maggioranza e miri a rivitalizzare il principio della sovranità popolare. Le teorie neo-costituzionaliste, viceversa, considerano i diritti come l’unico rimedio contro l’esercizio maggioritario del potere, ossia contro l’antico timore della tirannia delle maggioranze. La riflessione critica su queste teorie ha sottolineato l’incongruenza che esse presentano rispetto al rapporto fra regole, procedure e principi fondamentali. In ciò risiederebbe l’inconsistenza delle recenti concezioni della democrazia ma anche – secondo alcuni - l’indicazione per la strategia dell’avvenire: è, infatti, proprio sulla giusta combinazione di questi ingredienti, sulla riconciliazione fra democrazia reale e ideale, che dovrebbe essere edificata la democrazia del futuro.
Quale democrazia ha un futuro? Note in margine al dibattito sulle concezioni contemporanee della democrazia / Sau, Raffaella. - In: TEORIA POLITICA. - ISSN 0394-1248. - XXIII, n. 1:(2007), pp. 45-56.
Quale democrazia ha un futuro? Note in margine al dibattito sulle concezioni contemporanee della democrazia
SAU, Raffaella
Writing – Original Draft Preparation
2007-01-01
Abstract
Ci sono ragioni convincenti che consentono di parlare di un cambiamento di paradigma nella teoria della democrazia? Sullo sfondo di un contesto caratterizzato dal consenso pressoché universale sugli ideali e sull’espansione della democrazia, due concezioni in particolare - quella deliberativa e quella neo-costituzionalista - avanzano oggi la pretesa di porsi come ideali innovativi della democrazia. Pur nella diversità di approcci le teorie deliberative si propongono di rivalutare il ruolo della deliberazione in vista di una intesa che superi i limiti della regola di maggioranza e miri a rivitalizzare il principio della sovranità popolare. Le teorie neo-costituzionaliste, viceversa, considerano i diritti come l’unico rimedio contro l’esercizio maggioritario del potere, ossia contro l’antico timore della tirannia delle maggioranze. La riflessione critica su queste teorie ha sottolineato l’incongruenza che esse presentano rispetto al rapporto fra regole, procedure e principi fondamentali. In ciò risiederebbe l’inconsistenza delle recenti concezioni della democrazia ma anche – secondo alcuni - l’indicazione per la strategia dell’avvenire: è, infatti, proprio sulla giusta combinazione di questi ingredienti, sulla riconciliazione fra democrazia reale e ideale, che dovrebbe essere edificata la democrazia del futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.