Abstract La medicina rigenerativa è quella branca che ha come fi ne ultimo la possibilità di ottenere la rigenerazione di tessuti danneggiati o patologici. Ha conosciuto negli ultimi 40 anni, un notevole sviluppo grazie ai numerosi sforzi compiuti da ricercatori ed aziende impegnate nella prospettiva di riuscire a rigenerare tessuto in zone patologiche. Fino ad oggi sono state proposte numerose tecniche, materiali e metodi che si proponevano come soluzioni ottimali per l’ottenimento della “rigenerazione”, come già descritto in bibliografi a a partire dagli anni ’70. La terapia rigenerativa, infatti, ha visto l’avvento di una moltitudine di materiali e tecniche, come per esempio in odontoiatria la GBR e la GTR, in medicina il Tissucol, il PRP, il PRGF, PRF etc. Tuttavia, ancor oggi, il sistema più sicuro ed ottimale per indurre una stimolazione tissutale senza complicanze antigeniche, consiste nell’utilizzo di materiale e di fattori di crescita autologhi e di dispositivi fi sici per la modulazione e l'induzione degli stimoli rigenerativi dei tessuti trattati. La tecnica bCGF si propone di utilizzare a pieno le potenzialità rigenerative del sangue utilizzando tutti i componenti attivi ottenibili mediante la separazione fi sica delle diverse fasi ematiche in modo da renderle immediatamente disponibili nelle zone compromesse agli iniziatori della stimolazione tissutale. I Campi Magnetici Combinati (CMF) e i laser completano la procedura fornendo i segnali e l'energia necessaria all'attivazione degli impulsi rigenerativi. Obiettivi il lavoro propone l’utilizzo di una tecnica che off re numerosi vantaggi in virtù della più semplice modalità di preparazione e di esecuzione oltre che per l'uso esclusivo di materiali autologhi vivi e di induttori fi sici. Materiali e metodi: attraverso un separatore di fasi ematico, si ottengono da una provetta di sangue venoso almeno 5 fasi attive distinte: siero, fi brina, Gfs e CD34+, piastrine, coagulo rosso e joni metallici. Con questa tecnica vengono utilizzati esclusivamente materiali autologhi vivi che unitamente ai CMF ed ai laser vengono applicati per la rigenerazione di difetti e lesioni. Risultati il PRMF consente un'espressione rigenerativa dei tessuti trattati, nettamente superiore a quella attualmente conosciuta ma soprattutto in tempi considerevolmente inferiori. Conclusioni Con il PRMF, si riesce a generare tessuto osseo maturo e ben strutturato in un tempo relativamente breve e senza incorrere in complicanze anche in difetti ossei molto estesi.
FATTORI DI CRESCITA CIRCOLANTI: UN CONCRETO SUPPORTO AL PROTOCOLLO RIGENERATIVO MULTI FATTORIALE (PRMF) / Corigliano, M. *.; Re, M. *.; Cipollina, A. *.; Crescentini, F. *.; Fioravanti, C. *.; Baldoni, Edoardo. - In: TEAMWORK. - ISSN 1825-2214. - XIV:4(2012), pp. 38-55.
FATTORI DI CRESCITA CIRCOLANTI: UN CONCRETO SUPPORTO AL PROTOCOLLO RIGENERATIVO MULTI FATTORIALE (PRMF)
BALDONI, Edoardo
2012-01-01
Abstract
Abstract La medicina rigenerativa è quella branca che ha come fi ne ultimo la possibilità di ottenere la rigenerazione di tessuti danneggiati o patologici. Ha conosciuto negli ultimi 40 anni, un notevole sviluppo grazie ai numerosi sforzi compiuti da ricercatori ed aziende impegnate nella prospettiva di riuscire a rigenerare tessuto in zone patologiche. Fino ad oggi sono state proposte numerose tecniche, materiali e metodi che si proponevano come soluzioni ottimali per l’ottenimento della “rigenerazione”, come già descritto in bibliografi a a partire dagli anni ’70. La terapia rigenerativa, infatti, ha visto l’avvento di una moltitudine di materiali e tecniche, come per esempio in odontoiatria la GBR e la GTR, in medicina il Tissucol, il PRP, il PRGF, PRF etc. Tuttavia, ancor oggi, il sistema più sicuro ed ottimale per indurre una stimolazione tissutale senza complicanze antigeniche, consiste nell’utilizzo di materiale e di fattori di crescita autologhi e di dispositivi fi sici per la modulazione e l'induzione degli stimoli rigenerativi dei tessuti trattati. La tecnica bCGF si propone di utilizzare a pieno le potenzialità rigenerative del sangue utilizzando tutti i componenti attivi ottenibili mediante la separazione fi sica delle diverse fasi ematiche in modo da renderle immediatamente disponibili nelle zone compromesse agli iniziatori della stimolazione tissutale. I Campi Magnetici Combinati (CMF) e i laser completano la procedura fornendo i segnali e l'energia necessaria all'attivazione degli impulsi rigenerativi. Obiettivi il lavoro propone l’utilizzo di una tecnica che off re numerosi vantaggi in virtù della più semplice modalità di preparazione e di esecuzione oltre che per l'uso esclusivo di materiali autologhi vivi e di induttori fi sici. Materiali e metodi: attraverso un separatore di fasi ematico, si ottengono da una provetta di sangue venoso almeno 5 fasi attive distinte: siero, fi brina, Gfs e CD34+, piastrine, coagulo rosso e joni metallici. Con questa tecnica vengono utilizzati esclusivamente materiali autologhi vivi che unitamente ai CMF ed ai laser vengono applicati per la rigenerazione di difetti e lesioni. Risultati il PRMF consente un'espressione rigenerativa dei tessuti trattati, nettamente superiore a quella attualmente conosciuta ma soprattutto in tempi considerevolmente inferiori. Conclusioni Con il PRMF, si riesce a generare tessuto osseo maturo e ben strutturato in un tempo relativamente breve e senza incorrere in complicanze anche in difetti ossei molto estesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.