In recent years, and more especially since 9/11, the way in which wars are carried out, spoken of, justified and (re)presented has changed significantly. Language plays a crucial role in the construction and consolidation of the rhetoric of war as exemplified by the concept of a ‘just war’ and the phrase ‘War of Words’. Yet, the implications of language use in peace-making processes remain somehow largely underestimated or undervalued, when recognised. Faced with political and cultural intransigence, literature can create models for a co-operative culture enabling both writers and readers to contribute to the development of alternative peace discourses. Accordingly, this paper proposes a reading of pacifist works by Nancy Cunard, Carole Satyamurti and Frank McGuinness. Written out of conflict, and despite their different historical and cultural milieux, these texts demonstrate the power of the creative word to promote a new culture of peace based on intercultural dialogue and encounters.

La concezione di guerra intesa come fenomeno naturale e inevitabile è antichissima, e serve a giustificare la presenza costante di conflitti nella storia dell’umanità. Recentemente, tuttavia, e in particolar modo dopo gli avvenimenti dell’11 settembre 2001, il modo di condurre, descrivere e raccontare i conflitti è cambiato, e necessariamente è cambiata anche la retorica della guerra, che in passato ha legittimato il concetto di ‘guerra giusta’, e negli ultimi anni ha introdotto l’espressione ‘War of Words’, a sottolineare il ruolo fondamentale della lingua nelle dinamiche di conflitto. Per contro, si parla poco di ‘peace talks’ e di come la lingua sia fondamentale anche nei processi di costruzione della pace. In tal senso la letteratura costituisce una risorsa di grande valore per la realizzazione di una nuova cultura di pace. Ne sono un esempio le opere di tre autori presi in considerazione nel presente lavoro: seppur storicamente e culturalmente lontani, Nancy Cunard, Carole Satyamurti e Frank McGuinness condividono la visione di chi ‘out of conflict’ scrive di pace, e interrogando le logiche di guerra va alla ricerca del dialogo e dell’incontro interculturale.

Writing Peace out of Conflict: Nancy Cunard, Carole Satyamurti, Frank McGuinness / Salis, Loredana. - In: LE SIMPLEGADI. - ISSN 1824-5226. - 14:15(2016), pp. 82-94. [10.17456/SIMPLE-30]

Writing Peace out of Conflict: Nancy Cunard, Carole Satyamurti, Frank McGuinness

SALIS, Loredana
2016-01-01

Abstract

In recent years, and more especially since 9/11, the way in which wars are carried out, spoken of, justified and (re)presented has changed significantly. Language plays a crucial role in the construction and consolidation of the rhetoric of war as exemplified by the concept of a ‘just war’ and the phrase ‘War of Words’. Yet, the implications of language use in peace-making processes remain somehow largely underestimated or undervalued, when recognised. Faced with political and cultural intransigence, literature can create models for a co-operative culture enabling both writers and readers to contribute to the development of alternative peace discourses. Accordingly, this paper proposes a reading of pacifist works by Nancy Cunard, Carole Satyamurti and Frank McGuinness. Written out of conflict, and despite their different historical and cultural milieux, these texts demonstrate the power of the creative word to promote a new culture of peace based on intercultural dialogue and encounters.
2016
La concezione di guerra intesa come fenomeno naturale e inevitabile è antichissima, e serve a giustificare la presenza costante di conflitti nella storia dell’umanità. Recentemente, tuttavia, e in particolar modo dopo gli avvenimenti dell’11 settembre 2001, il modo di condurre, descrivere e raccontare i conflitti è cambiato, e necessariamente è cambiata anche la retorica della guerra, che in passato ha legittimato il concetto di ‘guerra giusta’, e negli ultimi anni ha introdotto l’espressione ‘War of Words’, a sottolineare il ruolo fondamentale della lingua nelle dinamiche di conflitto. Per contro, si parla poco di ‘peace talks’ e di come la lingua sia fondamentale anche nei processi di costruzione della pace. In tal senso la letteratura costituisce una risorsa di grande valore per la realizzazione di una nuova cultura di pace. Ne sono un esempio le opere di tre autori presi in considerazione nel presente lavoro: seppur storicamente e culturalmente lontani, Nancy Cunard, Carole Satyamurti e Frank McGuinness condividono la visione di chi ‘out of conflict’ scrive di pace, e interrogando le logiche di guerra va alla ricerca del dialogo e dell’incontro interculturale.
Writing Peace out of Conflict: Nancy Cunard, Carole Satyamurti, Frank McGuinness / Salis, Loredana. - In: LE SIMPLEGADI. - ISSN 1824-5226. - 14:15(2016), pp. 82-94. [10.17456/SIMPLE-30]
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