Il contributo affronta la complessa questione dell’estremismo e della radica-lizzazione dal punto di vista della differenza di genere e, in particolare, del genere femminile. Infatti, tali problematiche sono per lo più associate al genere maschile e vi sono ancora pochi studi, soprattutto nel contesto nazionale, sulle forme di radicalizzazione al femminile. I primi studi e report a livello europeo evidenziano una partecipazione crescente delle donne nelle organizzazioni terroristiche negli ultimi anni e la forte presenza di forme di discriminazione e stereotipi sessisti all’interno delle organizzazioni stesse. Tuttavia, talvolta l’adesione a un’organizzazione terroristica può rappresentare per le donne, soprattutto inizialmente, un modo per sentirsi autonome e potersi riscattare da una situazione di pressione, discriminazione e violenza subita. Un’atten-zione particolare viene dedicata alle giovani e alle donne musulmane perché maggiormente a rischio di discriminazioni ed esclusione sociale, e al ruolo delle madri immigrate come mediatrici di due culture e facilitatrici nel processo di inclusione sociale delle giovani generazioni, soprattutto se supportate da politiche e modelli educativi basati sull’inclusione, sul riconoscimento della differenza come valore, sull’accettazione dell’altro, sul dialogo e sul rispetto. A questo proposito, il contributo presenta i risultati di una ricerca condotta tra studenti e studentesse della scuola secondaria, per indagare sulle dinamiche di inclusione tra pari e sulle criticità connesse al periodo adolescenziale.
Donne immigrate, estremismi e radicalizzazione. Tra rischio di vulnerabilità e opportunità di divenire costruttrici di comunità / Guerrini, Valentina. - In: RIVISTA ITALIANA DI EDUCAZIONE FAMILIARE. - ISSN 2037-1861. - 19:2(2021), pp. 131-145.
Donne immigrate, estremismi e radicalizzazione. Tra rischio di vulnerabilità e opportunità di divenire costruttrici di comunità.
Valentina Guerrini
2021-01-01
Abstract
Il contributo affronta la complessa questione dell’estremismo e della radica-lizzazione dal punto di vista della differenza di genere e, in particolare, del genere femminile. Infatti, tali problematiche sono per lo più associate al genere maschile e vi sono ancora pochi studi, soprattutto nel contesto nazionale, sulle forme di radicalizzazione al femminile. I primi studi e report a livello europeo evidenziano una partecipazione crescente delle donne nelle organizzazioni terroristiche negli ultimi anni e la forte presenza di forme di discriminazione e stereotipi sessisti all’interno delle organizzazioni stesse. Tuttavia, talvolta l’adesione a un’organizzazione terroristica può rappresentare per le donne, soprattutto inizialmente, un modo per sentirsi autonome e potersi riscattare da una situazione di pressione, discriminazione e violenza subita. Un’atten-zione particolare viene dedicata alle giovani e alle donne musulmane perché maggiormente a rischio di discriminazioni ed esclusione sociale, e al ruolo delle madri immigrate come mediatrici di due culture e facilitatrici nel processo di inclusione sociale delle giovani generazioni, soprattutto se supportate da politiche e modelli educativi basati sull’inclusione, sul riconoscimento della differenza come valore, sull’accettazione dell’altro, sul dialogo e sul rispetto. A questo proposito, il contributo presenta i risultati di una ricerca condotta tra studenti e studentesse della scuola secondaria, per indagare sulle dinamiche di inclusione tra pari e sulle criticità connesse al periodo adolescenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


