Nell’analisi della diffusione dei culti orientali nell’Africa romana i casi di quei territori che in età dioclezianea furono compresi nelle provincedi Proconsularis Zeugitana e Numidia Militiana sono interessanti perché rappresentano due realtà molto diverse. La prima è probabilmente la più fertile tra le province africane ed è inoltre caratterizzata da un’alta concentrazione di centri abitati, dei quali ancora oggi è possibile apprezzare le vestigia; è per sua natura aperta al Mediterraneo. La seconda si trova all’interno, sul confine dell’impero; come si evince dal nome dioclezianeo fu contraddistinta da una forte presenza militare. Tali caratteristiche sembrano essere riscontrabili anche nelle attestazioni religiose archeologiche ed epigrafiche presenti in questi territori, in particolare per quanto riguarda proprio i culti orientali. Se è vero che i culti della Mater Magna e Attis da un lato e di Iside e Serapide dall’altro hanno avuto una diffusione quasi omogenea in tutte le province africane, con una particolare concentrazione nelle zone costiere (Cartagine è il caso più importante), è anche vero che per Mitra e Giove Dolicheno la maggiore concentrazione si riscontra nelle zone di confine militarizzate. Si pensi ad esempio che, escludendo Cartagine, questi due culti sono attestati epigraficamente in Zeugitana solo da due iscrizioni rinvenute in due località che hanno avuto la presenza di contingenti militari, mentre nella sola Lambaesis sono presenti oltre venti epigrafi.

I culti orientali in Zeugitana e in Numidia Militiana. Alcune riflessioni / Gavini, Alberto. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 79:2(2013), pp. 343-359.

I culti orientali in Zeugitana e in Numidia Militiana. Alcune riflessioni

Gavini, Alberto
2013-01-01

Abstract

Nell’analisi della diffusione dei culti orientali nell’Africa romana i casi di quei territori che in età dioclezianea furono compresi nelle provincedi Proconsularis Zeugitana e Numidia Militiana sono interessanti perché rappresentano due realtà molto diverse. La prima è probabilmente la più fertile tra le province africane ed è inoltre caratterizzata da un’alta concentrazione di centri abitati, dei quali ancora oggi è possibile apprezzare le vestigia; è per sua natura aperta al Mediterraneo. La seconda si trova all’interno, sul confine dell’impero; come si evince dal nome dioclezianeo fu contraddistinta da una forte presenza militare. Tali caratteristiche sembrano essere riscontrabili anche nelle attestazioni religiose archeologiche ed epigrafiche presenti in questi territori, in particolare per quanto riguarda proprio i culti orientali. Se è vero che i culti della Mater Magna e Attis da un lato e di Iside e Serapide dall’altro hanno avuto una diffusione quasi omogenea in tutte le province africane, con una particolare concentrazione nelle zone costiere (Cartagine è il caso più importante), è anche vero che per Mitra e Giove Dolicheno la maggiore concentrazione si riscontra nelle zone di confine militarizzate. Si pensi ad esempio che, escludendo Cartagine, questi due culti sono attestati epigraficamente in Zeugitana solo da due iscrizioni rinvenute in due località che hanno avuto la presenza di contingenti militari, mentre nella sola Lambaesis sono presenti oltre venti epigrafi.
2013
I culti orientali in Zeugitana e in Numidia Militiana. Alcune riflessioni / Gavini, Alberto. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 79:2(2013), pp. 343-359.
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