L’art. 4, comma 3, del d.lgs. 3 luglio 2017 n. 117 (Codice del Terzo settore) e l’art. 1, comma 3, del d.lgs. 3 luglio 2017, n. 112 (Disciplina dell’impresa sociale) consentono all’ente religioso civilmente riconosciuto di costituire un patrimonio destinato allo svolgimento delle attività di carattere generale, con la conseguenza che, per le obbligazioni contratte per lo svolgimento di tali attività, l’ente risponde solamente nei limiti del patrimonio destinato e, correlativamente, gli altri creditori dell’ente non possono far valere alcun diritto sui beni del patrimonio destinato. Le norme, pressoché di identico tenore letterale, pongono due delicati problemi interpretativi. In primo luogo, occorre individuare le formalità e gli adempimenti necessari ai fini dell’opponibilità ai terzi dell’effetto segregativo. In secondo luogo, occorre definire la portata della segregazione patrimoniale in relazione delle varie tipologie di obbligazioni che possono fare capo all’ente religioso.

PROFILI DELLA SEPARAZIONE PATRIMONIALE DEGLI ENTI RELIGIOSI CIVILMENTE RICONOSCIUTI NELLA DISCIPLINA DEL CODICE DEL TERZO SETTORE E DEL DECRETO SULL’IMPRESA SOCIALE / Romagno, Giuseppe Werther. - In: DIRITTO DI FAMIGLIA E DELLE PERSONE. - ISSN 0390-1882. - 1-2024(2024), pp. 408-427.

PROFILI DELLA SEPARAZIONE PATRIMONIALE DEGLI ENTI RELIGIOSI CIVILMENTE RICONOSCIUTI NELLA DISCIPLINA DEL CODICE DEL TERZO SETTORE E DEL DECRETO SULL’IMPRESA SOCIALE

Romagno
2024-01-01

Abstract

L’art. 4, comma 3, del d.lgs. 3 luglio 2017 n. 117 (Codice del Terzo settore) e l’art. 1, comma 3, del d.lgs. 3 luglio 2017, n. 112 (Disciplina dell’impresa sociale) consentono all’ente religioso civilmente riconosciuto di costituire un patrimonio destinato allo svolgimento delle attività di carattere generale, con la conseguenza che, per le obbligazioni contratte per lo svolgimento di tali attività, l’ente risponde solamente nei limiti del patrimonio destinato e, correlativamente, gli altri creditori dell’ente non possono far valere alcun diritto sui beni del patrimonio destinato. Le norme, pressoché di identico tenore letterale, pongono due delicati problemi interpretativi. In primo luogo, occorre individuare le formalità e gli adempimenti necessari ai fini dell’opponibilità ai terzi dell’effetto segregativo. In secondo luogo, occorre definire la portata della segregazione patrimoniale in relazione delle varie tipologie di obbligazioni che possono fare capo all’ente religioso.
2024
PROFILI DELLA SEPARAZIONE PATRIMONIALE DEGLI ENTI RELIGIOSI CIVILMENTE RICONOSCIUTI NELLA DISCIPLINA DEL CODICE DEL TERZO SETTORE E DEL DECRETO SULL’IMPRESA SOCIALE / Romagno, Giuseppe Werther. - In: DIRITTO DI FAMIGLIA E DELLE PERSONE. - ISSN 0390-1882. - 1-2024(2024), pp. 408-427.
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