Hermetic Polysemies of Water in the Oneiric Iconopoems of the Surrealists Benoît and Bounoure - This essay aims at highlighting the aquatic occurrences in some poems by the French Surrealist poet Vincent Bounoure, illustrated by the Quebecois artist Jean Benoît. Starting from a brief presentation of the latter, the article draws attention to the phenomenon of reverse emigration: rather than the well-known migration from Europe to North America, it focuses on Benoît’s choice to leave the conservative milieu of Quebec and move to Paris with his wife Mimi Parent in the late 1940s. This eastward emigration across the Atlantic was fruitful for the couple, who was welcomed into the Parisian group of the Surrealist movement, then still animated by its founder, André Breton; some years after his death, they also helped Vincent Bounoure continue the Surrealist activities, against Jean Schuster’s attempt to consider them finished in 1969. A year before Breton’s death, Benoît and Bounoure published a work entitled Envers l’ombre (1965), which consists of fourteen poems by Bounoure with some illustrations by Benoît. Our analysis will first offer some elements for an iconotextual philological reconstruction of how this work was produced, by also taking into account some unpublished documents from Bounoure’s archives. It will then offer an interpretation of those iconotexts which, either in Bounoure’s poems, in Benoît’s images or in both, evoke some references to water. Attention will be focused, in particular, on the hermetic interpretative clue indispensable for the polysemic understanding of these watery references in Bounoure’s poems and their analogical transfiguration in Benoît’s illustrations; finally, we propose to call these texts “oneiric iconopoems”.

Questo contributo intende evidenziare le occorrenze acquatiche in alcune poesie del surrealista francese Vincent Bounoure, illustrate dall’artista quebecchese Jean Benoît. A partire da una breve presentazione di quest’ultimo, l’articolo considererà un’emigrazione inversa rispetto a quella più comunemente nota dall’Europa verso le Americhe, ossia l’abbandono del Québec conservatore alla fine degli anni Quaranta del Novecento di Benoît e di sua moglie Mimi Parent e il loro trasferimento a Parigi. Quest’emigrazione ad Est dell’Oceano Atlantico si è rivelata proficua per i coniugi Benoît-Parent, che sono stati accolti nel gruppo parigino del movimento surrealista, allora ancora animato proprio dal suo fondatore, André Breton, e che qualche anno dopo la sua morte hanno sostenuto proprio Vincent Bounoure nella prosecuzione delle attività surrealiste, contro il tentativo di Jean Schuster di considerarle finite nel 1969. Già l’anno pri-ma della dipartita di Breton, i due surrealisti Benoît e Bounoure danno alle stampe un’opera intitolata Envers l’ombre (1965), che si compone di quattordici poesie del secondo con alcune illustrazioni del primo. L’analisi presenterà innanzitutto qualche elemento per una ricostruzione filologica iconotestuale dell’elaborazione dell’opera, tenendo anche conto di documenti inediti tratti dall’archivio Bounoure, per poi suggerire una lettura di quegli iconotesti che, nelle poesie di Bounoure o nelle immagini di Benoît o in entrambi i casi, evocano dei riferimenti all’acqua. Si metteranno in evidenza la chiave d’interpretazione ermetica indispensabile per la loro polisemica comprensione nelle poesie di Bounoure e la loro analogica trasfigurazione nelle illustrazioni di Benoît, proponendo di parlare di “oniro-iconopoemi”.

Polisemie ermetiche dell’acquatico negli oniro-iconopoemi dei surrealisti Benoît e Bounoure / D'Urso, Andrea. - In: OLTREOCEANO. - ISSN 1973-9370. - 22:(2024), pp. 143-159.

Polisemie ermetiche dell’acquatico negli oniro-iconopoemi dei surrealisti Benoît e Bounoure

d'urso andrea
Writing – Review & Editing
2024-01-01

Abstract

Hermetic Polysemies of Water in the Oneiric Iconopoems of the Surrealists Benoît and Bounoure - This essay aims at highlighting the aquatic occurrences in some poems by the French Surrealist poet Vincent Bounoure, illustrated by the Quebecois artist Jean Benoît. Starting from a brief presentation of the latter, the article draws attention to the phenomenon of reverse emigration: rather than the well-known migration from Europe to North America, it focuses on Benoît’s choice to leave the conservative milieu of Quebec and move to Paris with his wife Mimi Parent in the late 1940s. This eastward emigration across the Atlantic was fruitful for the couple, who was welcomed into the Parisian group of the Surrealist movement, then still animated by its founder, André Breton; some years after his death, they also helped Vincent Bounoure continue the Surrealist activities, against Jean Schuster’s attempt to consider them finished in 1969. A year before Breton’s death, Benoît and Bounoure published a work entitled Envers l’ombre (1965), which consists of fourteen poems by Bounoure with some illustrations by Benoît. Our analysis will first offer some elements for an iconotextual philological reconstruction of how this work was produced, by also taking into account some unpublished documents from Bounoure’s archives. It will then offer an interpretation of those iconotexts which, either in Bounoure’s poems, in Benoît’s images or in both, evoke some references to water. Attention will be focused, in particular, on the hermetic interpretative clue indispensable for the polysemic understanding of these watery references in Bounoure’s poems and their analogical transfiguration in Benoît’s illustrations; finally, we propose to call these texts “oneiric iconopoems”.
2024
Questo contributo intende evidenziare le occorrenze acquatiche in alcune poesie del surrealista francese Vincent Bounoure, illustrate dall’artista quebecchese Jean Benoît. A partire da una breve presentazione di quest’ultimo, l’articolo considererà un’emigrazione inversa rispetto a quella più comunemente nota dall’Europa verso le Americhe, ossia l’abbandono del Québec conservatore alla fine degli anni Quaranta del Novecento di Benoît e di sua moglie Mimi Parent e il loro trasferimento a Parigi. Quest’emigrazione ad Est dell’Oceano Atlantico si è rivelata proficua per i coniugi Benoît-Parent, che sono stati accolti nel gruppo parigino del movimento surrealista, allora ancora animato proprio dal suo fondatore, André Breton, e che qualche anno dopo la sua morte hanno sostenuto proprio Vincent Bounoure nella prosecuzione delle attività surrealiste, contro il tentativo di Jean Schuster di considerarle finite nel 1969. Già l’anno pri-ma della dipartita di Breton, i due surrealisti Benoît e Bounoure danno alle stampe un’opera intitolata Envers l’ombre (1965), che si compone di quattordici poesie del secondo con alcune illustrazioni del primo. L’analisi presenterà innanzitutto qualche elemento per una ricostruzione filologica iconotestuale dell’elaborazione dell’opera, tenendo anche conto di documenti inediti tratti dall’archivio Bounoure, per poi suggerire una lettura di quegli iconotesti che, nelle poesie di Bounoure o nelle immagini di Benoît o in entrambi i casi, evocano dei riferimenti all’acqua. Si metteranno in evidenza la chiave d’interpretazione ermetica indispensabile per la loro polisemica comprensione nelle poesie di Bounoure e la loro analogica trasfigurazione nelle illustrazioni di Benoît, proponendo di parlare di “oniro-iconopoemi”.
Polisemie ermetiche dell’acquatico negli oniro-iconopoemi dei surrealisti Benoît e Bounoure / D'Urso, Andrea. - In: OLTREOCEANO. - ISSN 1973-9370. - 22:(2024), pp. 143-159.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/328834
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