Gli huave/ikoots vivono su un’isola di barriera fra l’oceano Pacifico ed un ampio sistema lagunare costiero, nell’Istmo di Tehuantepec (Oaxaca, Messico). Le loro comunità stanno sperimentando negli ultimi decenni una sempre maggiore dipendenza dalle catene di approvvigionamento dei beni di consumo di massa che procede di pari passo ad una crescente conflittualità territoriale e ad una progressiva perdita di autonomia alimentare ittica, fondata su una “sovranità oceano-politica” oggi in profonda crisi. Il saggio cerca di leggere il doppio vincolo fra dipendenza dalle catene di approvvigionamento e condizione di isolamento/insularità, “canalizzazione dei flussi vitali” (idrici, ittici, meteorici etc.) e depauperamento ambientale, prendendo in considerazione un ampio arco temporale (dalle imprese di Cortés fino ai mega-progetti attuali) e alla luce di un’analisi etnografica della percezione locale dell’interdipendenza fra pesca abbondante e circolazione dei flussi oceanici. Dalla loro tradizionale posizione di “trasformatrici alimentari”, sono soprattutto le donne oggi a farsi carico della consapevolezza di un benessere condiviso con l’ambiente acquatico, a fronte di una pesca (maschile) sempre più intensiva e di una crisi del metabolismo lagunare sempre più accentuata.
L’insularità, l’isolamento e l’autonomia alimentare degli ikoots (Oaxaca, Messico) fra storia, flussi oceanici e catene globali di depauperamento / Talle, Cristiano. - In: ARCHIVIO ANTROPOLOGICO MEDITERRANEO. - ISSN 2038-3215. - 26:1(2024), pp. 1-28. [10.4000/11t6x]
L’insularità, l’isolamento e l’autonomia alimentare degli ikoots (Oaxaca, Messico) fra storia, flussi oceanici e catene globali di depauperamento
Cristiano Talle
2024-01-01
Abstract
Gli huave/ikoots vivono su un’isola di barriera fra l’oceano Pacifico ed un ampio sistema lagunare costiero, nell’Istmo di Tehuantepec (Oaxaca, Messico). Le loro comunità stanno sperimentando negli ultimi decenni una sempre maggiore dipendenza dalle catene di approvvigionamento dei beni di consumo di massa che procede di pari passo ad una crescente conflittualità territoriale e ad una progressiva perdita di autonomia alimentare ittica, fondata su una “sovranità oceano-politica” oggi in profonda crisi. Il saggio cerca di leggere il doppio vincolo fra dipendenza dalle catene di approvvigionamento e condizione di isolamento/insularità, “canalizzazione dei flussi vitali” (idrici, ittici, meteorici etc.) e depauperamento ambientale, prendendo in considerazione un ampio arco temporale (dalle imprese di Cortés fino ai mega-progetti attuali) e alla luce di un’analisi etnografica della percezione locale dell’interdipendenza fra pesca abbondante e circolazione dei flussi oceanici. Dalla loro tradizionale posizione di “trasformatrici alimentari”, sono soprattutto le donne oggi a farsi carico della consapevolezza di un benessere condiviso con l’ambiente acquatico, a fronte di una pesca (maschile) sempre più intensiva e di una crisi del metabolismo lagunare sempre più accentuata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.