L’articolo indaga le dinamiche narrative delle vicende legali e processuali all’interno del romanzo Babel Tower di A.S. Byatt. L’analisi prende avvio dalla teorizzazione dei processi di worldmaking fornita da Nelson Goodman e dalle rispettive riletture narratologiche del suo pensiero. L’obiettivo è quello di rintracciare la dimensione narrativa che emerge dalla rappresentazione dei processi giudiziari all’interno del romanzo. Soffermandosi sulla messa in atto di dispositivi metariflessivi da un lato e sui meccanismi di focalizzazione e di enunciazione del narratore dall’altro, si vuole sottolineare la pregnanza della mise en scène di una conflittualità fra istanze discorsive differenti e opposte, che affondano le proprie radici in paradigmi culturali e di genere. Quello che ne risulta è che la prospettiva della law in literature, l’inserimento di scene, trame, dinamiche processuali all’interno di una forma narrativa può costituire un dispositivo altamente autoriflessivo, che induce anche a considerare la pervasività delle dinamiche narrative anche all’infuori dei confini testuali.
"A snake of black language": il processo come struttura narrativa in Babel Tower di A.S. Byatt / Seligardi, Beatrice. - In: BETWEEN. - ISSN 2039-6597. - 2:3(2012), pp. 1-14. [10.13125/2039-6597/388]
"A snake of black language": il processo come struttura narrativa in Babel Tower di A.S. Byatt
SELIGARDI, Beatrice
2012-01-01
Abstract
L’articolo indaga le dinamiche narrative delle vicende legali e processuali all’interno del romanzo Babel Tower di A.S. Byatt. L’analisi prende avvio dalla teorizzazione dei processi di worldmaking fornita da Nelson Goodman e dalle rispettive riletture narratologiche del suo pensiero. L’obiettivo è quello di rintracciare la dimensione narrativa che emerge dalla rappresentazione dei processi giudiziari all’interno del romanzo. Soffermandosi sulla messa in atto di dispositivi metariflessivi da un lato e sui meccanismi di focalizzazione e di enunciazione del narratore dall’altro, si vuole sottolineare la pregnanza della mise en scène di una conflittualità fra istanze discorsive differenti e opposte, che affondano le proprie radici in paradigmi culturali e di genere. Quello che ne risulta è che la prospettiva della law in literature, l’inserimento di scene, trame, dinamiche processuali all’interno di una forma narrativa può costituire un dispositivo altamente autoriflessivo, che induce anche a considerare la pervasività delle dinamiche narrative anche all’infuori dei confini testuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.