Ragionando, con la scorta dell' ammiratissimo Tasso, sulla «convenienza» dello stile da adottare per il genere letterario di volta in volta prescelto - in quella «summadelle idee estetiche, dei propositi e delle ambizioni della prima metà del Settecento», rappresentata dai volumiDella Storia e della Ragione d'ogni Poesia-, il Quadrio esprime a chiare lettere la propria repulsione nei confronti degli autori appartenenti alla latinità argentea, nei quali ravvisa l'immondabile macchia della magniloquenza, la cui deriva dalle leggi di una natura concepita razionalisticamente non può in alcun modo esser attenuata dalla loro riconosciutaauctoritas.Fra gli autori posti sotto accusa dal Quadrio, si è visto menzionato Seneca, sulla cui identità l'erudito si interroga, secondo una tradizione risalente alla tarda latinità, e la cui opera morale e soprattutto tragica viene sistematicamente demolita, lasciando apparire la distanza ormai incolmabile che separa il Nostro dai suoi predecessori dell'età controriformistico-barocca in seno alla Compagnia di Gesù.
Contro un "cattivo modello": Gravina e QuadriovsSeneca tragico / Sarnelli, Mauro. - In: SANDALION. - ISSN 0392-5099. - 31:2008 pubbl. 2009(2009), pp. 211-230.
Contro un "cattivo modello": Gravina e QuadriovsSeneca tragico
Sarnelli, Mauro
2009-01-01
Abstract
Ragionando, con la scorta dell' ammiratissimo Tasso, sulla «convenienza» dello stile da adottare per il genere letterario di volta in volta prescelto - in quella «summadelle idee estetiche, dei propositi e delle ambizioni della prima metà del Settecento», rappresentata dai volumiDella Storia e della Ragione d'ogni Poesia-, il Quadrio esprime a chiare lettere la propria repulsione nei confronti degli autori appartenenti alla latinità argentea, nei quali ravvisa l'immondabile macchia della magniloquenza, la cui deriva dalle leggi di una natura concepita razionalisticamente non può in alcun modo esser attenuata dalla loro riconosciutaauctoritas.Fra gli autori posti sotto accusa dal Quadrio, si è visto menzionato Seneca, sulla cui identità l'erudito si interroga, secondo una tradizione risalente alla tarda latinità, e la cui opera morale e soprattutto tragica viene sistematicamente demolita, lasciando apparire la distanza ormai incolmabile che separa il Nostro dai suoi predecessori dell'età controriformistico-barocca in seno alla Compagnia di Gesù.File | Dimensione | Formato | |
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