Questa ricerca ruota intorno a tre termini: emozione, paradigma, persuasione. Nella prima parte cercherò di mostrare il ruolo fondamentale delle emozioni, e in particolare delle emozioni violente e dolorose, nel processo di composizione e in quello di ricezione delle tragedie. Il veicolo delle emozioni sono i racconti mitici portati sulla scena e agiti dagli attori e dal coro. Proprio le emozioni (πάθη) e i miti (μυθοι) sono i due elementi chiave della tragedia nella definizione di Gorgia (fr. 23, su cui vd. più oltre). I miti rappresentati sono dei potenti paradigmi, che all'interno delle tragedie si rifrangono in altri paradigmi, altri miti messi a confronto con la vicenda del dramma. Nella seconda parte, dedicata alla funzione paradigmatica della tragedia, presenterò tre esempi di paradigmi mitici interni alla tragedia. Il mutare delle funzioni dei paradigmi interni corrisponde al mutare delle funzioni della tragedia nel suo complesso. Se Eschilo presenta agli spettatori una realtà attraversata da forze in conflitto che il poeta aiuta a comprendere attraverso le sue opere, in Sofocle il nodo drammatico diventa la possibilità stessa di conoscere e di interpretare la realtà. Al termine di questo percorso Euripide porta in scena conflitti dialettici e agoni retorici e il mito, messo esplicitamente in discussione, finisce per perdere parte della sua forza esemplare e per diventare oggetto di un dibattito intellettuale. Sempre presente, e non poteva essere altrimenti, è il potere persuasivo della parola, di volta in volta indirizzato a trasmettere al pubblico un diverso messaggio. Ma anche in questo caso si deve registrare un'evoluzione: la parola, strumento di conoscenza e di dominio sulla realtà in Eschilo (Clitemestra nell'Agamennone), diventa in Sofocle portatrice di messaggi ambigui, che sfuggono alla comprensione dell'uomo. Con Euripide infine la retorica viene portata sulla scena e si dibatte apertamente sulla parola e sul suo potere persuasivo.
L'Emozione che insegna: parola persuasiva e paradigmi mitici in tragedia / Nicolai Mastrofrancesco, Roberto. - In: SANDALION. - ISSN 0392-5099. - 26-28:2003-2005 pubbl. 2007(2007), pp. 61-103.
L'Emozione che insegna: parola persuasiva e paradigmi mitici in tragedia
Nicolai Mastrofrancesco, Roberto
2007-01-01
Abstract
Questa ricerca ruota intorno a tre termini: emozione, paradigma, persuasione. Nella prima parte cercherò di mostrare il ruolo fondamentale delle emozioni, e in particolare delle emozioni violente e dolorose, nel processo di composizione e in quello di ricezione delle tragedie. Il veicolo delle emozioni sono i racconti mitici portati sulla scena e agiti dagli attori e dal coro. Proprio le emozioni (πάθη) e i miti (μυθοι) sono i due elementi chiave della tragedia nella definizione di Gorgia (fr. 23, su cui vd. più oltre). I miti rappresentati sono dei potenti paradigmi, che all'interno delle tragedie si rifrangono in altri paradigmi, altri miti messi a confronto con la vicenda del dramma. Nella seconda parte, dedicata alla funzione paradigmatica della tragedia, presenterò tre esempi di paradigmi mitici interni alla tragedia. Il mutare delle funzioni dei paradigmi interni corrisponde al mutare delle funzioni della tragedia nel suo complesso. Se Eschilo presenta agli spettatori una realtà attraversata da forze in conflitto che il poeta aiuta a comprendere attraverso le sue opere, in Sofocle il nodo drammatico diventa la possibilità stessa di conoscere e di interpretare la realtà. Al termine di questo percorso Euripide porta in scena conflitti dialettici e agoni retorici e il mito, messo esplicitamente in discussione, finisce per perdere parte della sua forza esemplare e per diventare oggetto di un dibattito intellettuale. Sempre presente, e non poteva essere altrimenti, è il potere persuasivo della parola, di volta in volta indirizzato a trasmettere al pubblico un diverso messaggio. Ma anche in questo caso si deve registrare un'evoluzione: la parola, strumento di conoscenza e di dominio sulla realtà in Eschilo (Clitemestra nell'Agamennone), diventa in Sofocle portatrice di messaggi ambigui, che sfuggono alla comprensione dell'uomo. Con Euripide infine la retorica viene portata sulla scena e si dibatte apertamente sulla parola e sul suo potere persuasivo.File | Dimensione | Formato | |
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