Lo studio delle origini del dolo è tema di indagine intersettoriale. Innanzitutto coinvolge non solo il diritto penale sostanziale ma anche quello processuale. Il dolo poi non è mai descritto in una formula legislativa generale e astratta ma è concetto etico che trova espressione sostanziale e processuale nella punizione dei delitti di sangue. In quanto concetto etico, lo studio delle origini del dolo non può procedere disgiunto dalla considerazione filosofica. Unica forma di responsabilità colpevole, il dolo coincide con la forma tipica dell'agire umano, la volontarietà cioè della condotta. L'identificazione del male, storicamente precaria, è in origine semplice. Il male è rappresentato dalle aggressioni alla persona e al patrimonio e pertanto etica, religione e diritto penale non hanno problemi di convivenza, ma anzi coincidono. Nel guardare con gli occhi di oggi all'elemento soggettivo e in particolare al dolo nelle civiltà greca e romana, è necessario tenere presente che la natura delle fonti, spesso non giuridiche ma letterarie, e la mancanza di una disciplina generale e astratta delle forme dell'atteggiamento psicologico, rendono possibile la ricerca di modi di sentire piuttosto che di compiuti concetti. Punto di estrapolazione di questi modi di sentire è solitamente la repressione dell'omicidio e in genere dei delitti di sangue, innanzitutto perché generalmente perseguiti e poi perché soprattutto con riferimento a questi rilevava l'esistenza, la diversità e la intensità dell'atteggiamento psicologico. Lo schema classico di studio del dolo - struttura, oggetto e accertamento - è frutto della scienza penalistica moderna, così come la ricchezza di contenuti di ogni singola fase di studio.
Alle origini del concetto di dolo: dall'etica di Aristotele al diritto penale romano / Demuro, Giampaolo. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 5(2006).
Alle origini del concetto di dolo: dall'etica di Aristotele al diritto penale romano
Demuro, Giampaolo
2006-01-01
Abstract
Lo studio delle origini del dolo è tema di indagine intersettoriale. Innanzitutto coinvolge non solo il diritto penale sostanziale ma anche quello processuale. Il dolo poi non è mai descritto in una formula legislativa generale e astratta ma è concetto etico che trova espressione sostanziale e processuale nella punizione dei delitti di sangue. In quanto concetto etico, lo studio delle origini del dolo non può procedere disgiunto dalla considerazione filosofica. Unica forma di responsabilità colpevole, il dolo coincide con la forma tipica dell'agire umano, la volontarietà cioè della condotta. L'identificazione del male, storicamente precaria, è in origine semplice. Il male è rappresentato dalle aggressioni alla persona e al patrimonio e pertanto etica, religione e diritto penale non hanno problemi di convivenza, ma anzi coincidono. Nel guardare con gli occhi di oggi all'elemento soggettivo e in particolare al dolo nelle civiltà greca e romana, è necessario tenere presente che la natura delle fonti, spesso non giuridiche ma letterarie, e la mancanza di una disciplina generale e astratta delle forme dell'atteggiamento psicologico, rendono possibile la ricerca di modi di sentire piuttosto che di compiuti concetti. Punto di estrapolazione di questi modi di sentire è solitamente la repressione dell'omicidio e in genere dei delitti di sangue, innanzitutto perché generalmente perseguiti e poi perché soprattutto con riferimento a questi rilevava l'esistenza, la diversità e la intensità dell'atteggiamento psicologico. Lo schema classico di studio del dolo - struttura, oggetto e accertamento - è frutto della scienza penalistica moderna, così come la ricchezza di contenuti di ogni singola fase di studio.File | Dimensione | Formato | |
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