Nella storia della salute pubblica, l’umanità sta per raggiungere un importante obiettivo nel controllo delle malattie infettive, obiettivo fino ad ora conquistato solo per il vaiolo. Nel 1988 l’Assemblea Mondiale della Sanità si è infatti proposta di perseguire, tra i suoi obiettivi, la eradicazione della poliomielite attraverso una strategia di base imperneata su a) garanzia di alti livelli di copertura nella popolazione al di sotto dei 5 anni di età con vaccinazione routinaria utilizzando vaccino antipolio orale tipo Sabin; b) attività supplementari di vaccinazione tipo NID (Giornate Nazionali di Immunizzazione) in quei Paesi in cui la copertura di cui al punto a) è inferiore al 90%; c) interventi di “mopping-up” (vaccinazione di tutti i bambini tra 0 e 5 anni, indipendentemente dal loro stato vaccinale) nelle zone in cui si verificano focolai epidemici; d) sorveglianza di tutte le paralisi flaccide acute (AFP) in modo da identificare con certezza ogni caso di poliomielite. Attualmente, i Paesi liberi dalla polio sono oltre 175* (Fig. 1), mentre rimangono ancora critiche le zone dell’Africa occidentale e centrale (comprese il Corno d’Africa) e il sub continente indiano che continuano a notificare il maggior numero di casi di polio. Per ottenere il riconoscimento della certificazione di “polio-free”, ciascun Paese deve documentare, per un periodo di almeno tre anni consecutivi, l’assenza di casi di malattia paralitica da ceppi selvaggi e l’assenza della circolazione ambientale di poliovirus selvaggi
La Sorveglianza attiva delle paralisi flaccide acute (AFP)in Sardegna nell'obiettivo della eradicazione della poliomielite / Castiglia, Paolo Giuseppino; Solinas, Maria Giuliana; Mura, Ida Iolanda; Scanu, Rita; Maida, Alessandro. - 4(2000), pp. 5-8.
La Sorveglianza attiva delle paralisi flaccide acute (AFP)in Sardegna nell'obiettivo della eradicazione della poliomielite
Castiglia, Paolo Giuseppino;Solinas, Maria Giuliana;Mura, Ida Iolanda;Maida, Alessandro
2000-01-01
Abstract
Nella storia della salute pubblica, l’umanità sta per raggiungere un importante obiettivo nel controllo delle malattie infettive, obiettivo fino ad ora conquistato solo per il vaiolo. Nel 1988 l’Assemblea Mondiale della Sanità si è infatti proposta di perseguire, tra i suoi obiettivi, la eradicazione della poliomielite attraverso una strategia di base imperneata su a) garanzia di alti livelli di copertura nella popolazione al di sotto dei 5 anni di età con vaccinazione routinaria utilizzando vaccino antipolio orale tipo Sabin; b) attività supplementari di vaccinazione tipo NID (Giornate Nazionali di Immunizzazione) in quei Paesi in cui la copertura di cui al punto a) è inferiore al 90%; c) interventi di “mopping-up” (vaccinazione di tutti i bambini tra 0 e 5 anni, indipendentemente dal loro stato vaccinale) nelle zone in cui si verificano focolai epidemici; d) sorveglianza di tutte le paralisi flaccide acute (AFP) in modo da identificare con certezza ogni caso di poliomielite. Attualmente, i Paesi liberi dalla polio sono oltre 175* (Fig. 1), mentre rimangono ancora critiche le zone dell’Africa occidentale e centrale (comprese il Corno d’Africa) e il sub continente indiano che continuano a notificare il maggior numero di casi di polio. Per ottenere il riconoscimento della certificazione di “polio-free”, ciascun Paese deve documentare, per un periodo di almeno tre anni consecutivi, l’assenza di casi di malattia paralitica da ceppi selvaggi e l’assenza della circolazione ambientale di poliovirus selvaggiFile | Dimensione | Formato | |
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