La collocazione del pubblico ora quasi all'interno dellafabulaora decisamente all'esterno ora in una posizione mediana, con le relative duplicità o unicità dei ruoli dei prologanti e dei personaggi, riproduce con molta probabilità il rapportoscena-caveache era negli originali greci, ma segnala anche, con il suo pendolarismo, l'incertezza degli scrittori latini, almeno fino a Plauto, di fronte alle formule strutturali ereditate e la loro difficoltà a scegliere soluzioni più coerenti.Non sorprende, dati i tempi e la fresca esperienza nonché il clima di festa paesana propria deiludi, la reazione acquiescente del pubblico romano dell'epoca, il quale non era, com'è noto, quello selezionato, silenzioso e attento delle nostre sale, ma quello più variegato e chiassoso descritto nelPoenulus. Esso accettò il ruolo assegnatogli dal commediografo, senza porre e porsi troppe domande né indagare sulle fratture della logica narrativa. Quelle erano per lui le regole dello spettacolo, si divertiva ed era soddisfatto.Plauto lo sapeva perfettamente. Quando raggiungeva l'obiettivo, ogni altra cosa passava in seconda linea. Era «solo letteratura».

Spectator in fabulaUt aeque mecum sitis gnarures(Poen.47) / Cicu, Luciano. - In: SANDALION. - ISSN 0392-5099. - 18:1995 pubbl. 1996(1996), pp. 67-113.

Spectator in fabulaUt aeque mecum sitis gnarures(Poen.47)

Cicu, Luciano
1996-01-01

Abstract

La collocazione del pubblico ora quasi all'interno dellafabulaora decisamente all'esterno ora in una posizione mediana, con le relative duplicità o unicità dei ruoli dei prologanti e dei personaggi, riproduce con molta probabilità il rapportoscena-caveache era negli originali greci, ma segnala anche, con il suo pendolarismo, l'incertezza degli scrittori latini, almeno fino a Plauto, di fronte alle formule strutturali ereditate e la loro difficoltà a scegliere soluzioni più coerenti.Non sorprende, dati i tempi e la fresca esperienza nonché il clima di festa paesana propria deiludi, la reazione acquiescente del pubblico romano dell'epoca, il quale non era, com'è noto, quello selezionato, silenzioso e attento delle nostre sale, ma quello più variegato e chiassoso descritto nelPoenulus. Esso accettò il ruolo assegnatogli dal commediografo, senza porre e porsi troppe domande né indagare sulle fratture della logica narrativa. Quelle erano per lui le regole dello spettacolo, si divertiva ed era soddisfatto.Plauto lo sapeva perfettamente. Quando raggiungeva l'obiettivo, ogni altra cosa passava in seconda linea. Era «solo letteratura».
1996
Spectator in fabulaUt aeque mecum sitis gnarures(Poen.47) / Cicu, Luciano. - In: SANDALION. - ISSN 0392-5099. - 18:1995 pubbl. 1996(1996), pp. 67-113.
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