Neilibri ab urbe conditadi Tito Livio si registra di norma una convinta adesione – forse anche influenzata dalla coeva restaurazione religiosa di Augusto – alla “teologia” della storia propria dei collegi sacerdotali romani; i quali, fin dalle prime elaborazioni teologiche e giuridiche rilevabili nei loro documenti, teorizzarono un rapporto di imprescindibile causalità con lareligioper la vita e l’imperiumdel Popolo romano. Nell’opera liviana, infatti, traspare più volte la convinzione che la storia dei Romani costituisse la prova più inconfutabile di come nelle vicende umane«omnia prospera evenisse sequentibus deos»; unitamente ad un altro convincimento profondo: la pietas e lafidesavevano costituito (e costituivano) gli elementi essenziali per la legittimazione divina dell’imperiumdei Romani. A suo avviso, gli Dèi si sarebbero mostrati, in ogni circostanza, assai più ben disposti verso coloro i quali avessero osservato la pietas ed onorato lafides («favere enim pietati fideique deos, per quae populus Romanus ad tantum fastigii venerit»)
Dai documenti dei sacerdoti romani: dinamiche dell'universalismo nella religione e nel diritto pubblico di Roma antica / Sini, Francesco. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 2(2003).
Dai documenti dei sacerdoti romani: dinamiche dell'universalismo nella religione e nel diritto pubblico di Roma antica
Sini, Francesco
2003-01-01
Abstract
Neilibri ab urbe conditadi Tito Livio si registra di norma una convinta adesione – forse anche influenzata dalla coeva restaurazione religiosa di Augusto – alla “teologia” della storia propria dei collegi sacerdotali romani; i quali, fin dalle prime elaborazioni teologiche e giuridiche rilevabili nei loro documenti, teorizzarono un rapporto di imprescindibile causalità con lareligioper la vita e l’imperiumdel Popolo romano. Nell’opera liviana, infatti, traspare più volte la convinzione che la storia dei Romani costituisse la prova più inconfutabile di come nelle vicende umane«omnia prospera evenisse sequentibus deos»; unitamente ad un altro convincimento profondo: la pietas e lafidesavevano costituito (e costituivano) gli elementi essenziali per la legittimazione divina dell’imperiumdei Romani. A suo avviso, gli Dèi si sarebbero mostrati, in ogni circostanza, assai più ben disposti verso coloro i quali avessero osservato la pietas ed onorato lafides («favere enim pietati fideique deos, per quae populus Romanus ad tantum fastigii venerit»)File | Dimensione | Formato | |
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