Nella prolusione al corso di Istituzioni di diritto romano letta nel febbraio del 1920 presso l’Università di Napoli dal titolo “L’evoluzione regressiva negli istituti giuridici”, Flaminio Mancaleoni avvertiva la necessità «di ricercare come nella storia le idee nuove si sono aggiunte e sostituite alle vecchie e hanno operato tra le istituzioni umane piuttosto modificandole che creandole». Ciò al fine di non perdere «il senso di continuità della vita sociale» e di «non tentare i viottoli» (e quindi di non ricorrere alle ideologie e agli apriorismi) per riprendere il cammino dell’umanità. A fondamento di tale impostazione è la convinzione per cui «il concetto di evoluzione organica (…) tende ad estendere ai rapporti di indole etica, economica e giuridica le leggi che governano l’organismo naturale» e segnatamente quelle, fra esse, che riassumono l’essenza della teoria dell’evoluzione, riguardanti «il movimento progressivo, che produce il nascere e lo svilupparsi degli organismi degli esseri organizzati e quello regressivo, che produce la scomparsa di organi e di specie, lasciando gli uni tracce negli organi atrofizzati degli esseri viventi, le altre le loro tracce nelle testimonianze fossili della paleontologia». In questa prospettiva, facendo tesoro dell’esperienza storica che lo studio del diritto romano consente, il maestro attendeva a studiare il fenomeno regressivo delle istituzioni giuridiche nelle sue diverse articolazioni (dall’ipotesi di annientamento delle stesse all’ipotesi di regressione parziale che ne trasformi l’essenza e lo scopo, ed ancora all’ipotesi in cui sia colpita una categoria di istituzioni e coinvolta tutta un’organizzazione sociale), al fine di cogliere «la nuova via di evoluzione» che introduce nel vecchio organismo «nuovi elementi, che trovano in se stessi e nelle nuove condizioni ragione e forza di espansione evolutiva». Ed in questa prospettiva il Mancaleoni sottolineava che proprio nel dritto romano è consentito cogliere i risultati che l’interpretazione storica ha potuto ricavare «dall’involversi di alcune istituzioni sociali». Gli esempi in tal senso sono molteplici: dalla materia dell’eredità romana agli istituti potestativi e tutelari ed ai vincoli che stabiliscono determinate forme per gli istituti giuridici, dissolvendosi le quali e scomparendo – come è avvenuto nel diritto romano per i modi di acquisto della proprietà (stipulatio, legati ecc.) – resta con più larga espansione il contenuto sostanziale dei rapporti e degli istituti cui quelle forme aderivano. E’ possibile oggi riproporre – al di fuori del contesto culturale (storico e filosofico) in cui è stata elaborata – l’osservazione del Mancaleoni in ordine all’evoluzione degli istituti giuridici?

Regressione evolutiva degli istituti giuridici: brevi riflessioni sulla nozione di persona giuridica / Serra, Antonio. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 4(2005).

Regressione evolutiva degli istituti giuridici: brevi riflessioni sulla nozione di persona giuridica

Serra, Antonio
2005-01-01

Abstract

Nella prolusione al corso di Istituzioni di diritto romano letta nel febbraio del 1920 presso l’Università di Napoli dal titolo “L’evoluzione regressiva negli istituti giuridici”, Flaminio Mancaleoni avvertiva la necessità «di ricercare come nella storia le idee nuove si sono aggiunte e sostituite alle vecchie e hanno operato tra le istituzioni umane piuttosto modificandole che creandole». Ciò al fine di non perdere «il senso di continuità della vita sociale» e di «non tentare i viottoli» (e quindi di non ricorrere alle ideologie e agli apriorismi) per riprendere il cammino dell’umanità. A fondamento di tale impostazione è la convinzione per cui «il concetto di evoluzione organica (…) tende ad estendere ai rapporti di indole etica, economica e giuridica le leggi che governano l’organismo naturale» e segnatamente quelle, fra esse, che riassumono l’essenza della teoria dell’evoluzione, riguardanti «il movimento progressivo, che produce il nascere e lo svilupparsi degli organismi degli esseri organizzati e quello regressivo, che produce la scomparsa di organi e di specie, lasciando gli uni tracce negli organi atrofizzati degli esseri viventi, le altre le loro tracce nelle testimonianze fossili della paleontologia». In questa prospettiva, facendo tesoro dell’esperienza storica che lo studio del diritto romano consente, il maestro attendeva a studiare il fenomeno regressivo delle istituzioni giuridiche nelle sue diverse articolazioni (dall’ipotesi di annientamento delle stesse all’ipotesi di regressione parziale che ne trasformi l’essenza e lo scopo, ed ancora all’ipotesi in cui sia colpita una categoria di istituzioni e coinvolta tutta un’organizzazione sociale), al fine di cogliere «la nuova via di evoluzione» che introduce nel vecchio organismo «nuovi elementi, che trovano in se stessi e nelle nuove condizioni ragione e forza di espansione evolutiva». Ed in questa prospettiva il Mancaleoni sottolineava che proprio nel dritto romano è consentito cogliere i risultati che l’interpretazione storica ha potuto ricavare «dall’involversi di alcune istituzioni sociali». Gli esempi in tal senso sono molteplici: dalla materia dell’eredità romana agli istituti potestativi e tutelari ed ai vincoli che stabiliscono determinate forme per gli istituti giuridici, dissolvendosi le quali e scomparendo – come è avvenuto nel diritto romano per i modi di acquisto della proprietà (stipulatio, legati ecc.) – resta con più larga espansione il contenuto sostanziale dei rapporti e degli istituti cui quelle forme aderivano. E’ possibile oggi riproporre – al di fuori del contesto culturale (storico e filosofico) in cui è stata elaborata – l’osservazione del Mancaleoni in ordine all’evoluzione degli istituti giuridici?
2005
Regressione evolutiva degli istituti giuridici: brevi riflessioni sulla nozione di persona giuridica / Serra, Antonio. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 4(2005).
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