Non è sempre facile ricostruire con accettabile approssimazione la dimensione visuale di una tragedia greca. Nella sezione del dramma suggellata dal v. 962, invece, (preceduta da alcuni versi preparatori, che dilatano la "cerimonia della vestizione", e prefigurano punto per punto, creando attesa, ciò che il pubblico vedrà a breve) molte battute equivalgono a una didascalia che definisce fin nei dettagli più minuti l'elemento visivo (costume, postura e gestualità): si tratta di una sorta di "percorso guidato" alla corretta comprensione e fruizione di questo passaggiocloudelleBaccanti. È sull'elemento visivo, evidentemente, che doveva convergere l'attenzione dello spettatore (cfr. v. 914) e perciò, altrettanto evidentemente, nelle intenzioni di Euripide l'elemento visivo, in questa sezione, rivestiva - oserei dire alla maniera eschilea - una funzioneespressivadeterminante, era un potente veicolo di senso; però qui l'elemento visivo acquista massimo spessore e compiutezza di significato in quanto culmina ed è sorretto - in una interazione assolutamente cogente traopsiselexis- dalla battuta del v. 962, che ha il suo fulcro nella piena forza semantica di άνήρ, termine-chiave dunque nell'architettura dell'intera scena.
Qualche riflessione su Eur.Bacch.962 / Matteuzzi, Maurizia. - In: SANDALION. - ISSN 0392-5099. - 26-28:2003-2005 pubbl. 2007(2007), pp. 51-59.
Qualche riflessione su Eur.Bacch.962
Matteuzzi, Maurizia
2007-01-01
Abstract
Non è sempre facile ricostruire con accettabile approssimazione la dimensione visuale di una tragedia greca. Nella sezione del dramma suggellata dal v. 962, invece, (preceduta da alcuni versi preparatori, che dilatano la "cerimonia della vestizione", e prefigurano punto per punto, creando attesa, ciò che il pubblico vedrà a breve) molte battute equivalgono a una didascalia che definisce fin nei dettagli più minuti l'elemento visivo (costume, postura e gestualità): si tratta di una sorta di "percorso guidato" alla corretta comprensione e fruizione di questo passaggiocloudelleBaccanti. È sull'elemento visivo, evidentemente, che doveva convergere l'attenzione dello spettatore (cfr. v. 914) e perciò, altrettanto evidentemente, nelle intenzioni di Euripide l'elemento visivo, in questa sezione, rivestiva - oserei dire alla maniera eschilea - una funzioneespressivadeterminante, era un potente veicolo di senso; però qui l'elemento visivo acquista massimo spessore e compiutezza di significato in quanto culmina ed è sorretto - in una interazione assolutamente cogente traopsiselexis- dalla battuta del v. 962, che ha il suo fulcro nella piena forza semantica di άνήρ, termine-chiave dunque nell'architettura dell'intera scena.File | Dimensione | Formato | |
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