Il punto di partenza della riflessioni che qui propongo è costituito dal noto testo di Varrone,De lingua Latina5,86:Fetiales, quod fidei publicae inter populos praeerant: nam per hos fiebat ut iustum conciperetur bellum, et inde desitum, ut foedere fides pacis constitueretur. Ex his mittebantur, ante quam conciperetur, qui res repeterent, et per hos etiam nunc fit foedus, quod fidus Ennius scribit dictum. In questo passo, il grande antiquario illustra l’etimologia della parolafetialescon un riferimento funzionale alla prerogativa davvero significativa di questi sacerdoti:quod fidei publicae inter populos praeerant. Collegando strettamente l’etimologia alla funzioni dei sacerdoti feziali, Varrone e gli altri grammatici antichi stabilivano, dunque, un rapporto molto stretto trafides,foedusefetialis. Dalla funzione «di presiedere allafides publica», Varrone fa derivare la competenza esclusiva dei feziali nella dichiarazione della guerra (ut iustum conciperetur bellum) e nella conclusione dei trattati di pace (ut foedere fides pacis constitueretur). Per la verità nel passo appena citato, c’è un riferimento anche allarerum repetitio: sottolineando cioè il ruolo, anch’esso esclusivo, dei feziali nella solenne procedura della richiesta di restituzione (qui res repeterent); questa procedura, da esperire obbligatoriamente prima della formale dichiarazione di guerra (ante quam conciperetur), anteponendo il tentativo di comporre una controversiainter populosall’immediato ricorso alla guerra, lascia intravedere, una volta di più, la profonda connotazione religiosa ed il carattere essenzialmente pacifico del “diritto internazionale” romano. La mia esposizione sarà articolata come segue: affronterò in primo luogo alcuni pregiudizi moderni intorno al “diritto internazionale” romano; saranno poi discusse le concezioni romane della guerra e della pace, dedicando particolare attenzione ai concetti difasenefas, ai modelli di “guerra giusta”, ai “diritti del nemico” ed infine alla nozione di pace.
Bellum,fas,nefas: aspetti religiosi e giuridici della guerra (e della pace) in Roma antica / Sini, Francesco. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 4(2005).
Bellum,fas,nefas: aspetti religiosi e giuridici della guerra (e della pace) in Roma antica
Sini, Francesco
2005-01-01
Abstract
Il punto di partenza della riflessioni che qui propongo è costituito dal noto testo di Varrone,De lingua Latina5,86:Fetiales, quod fidei publicae inter populos praeerant: nam per hos fiebat ut iustum conciperetur bellum, et inde desitum, ut foedere fides pacis constitueretur. Ex his mittebantur, ante quam conciperetur, qui res repeterent, et per hos etiam nunc fit foedus, quod fidus Ennius scribit dictum. In questo passo, il grande antiquario illustra l’etimologia della parolafetialescon un riferimento funzionale alla prerogativa davvero significativa di questi sacerdoti:quod fidei publicae inter populos praeerant. Collegando strettamente l’etimologia alla funzioni dei sacerdoti feziali, Varrone e gli altri grammatici antichi stabilivano, dunque, un rapporto molto stretto trafides,foedusefetialis. Dalla funzione «di presiedere allafides publica», Varrone fa derivare la competenza esclusiva dei feziali nella dichiarazione della guerra (ut iustum conciperetur bellum) e nella conclusione dei trattati di pace (ut foedere fides pacis constitueretur). Per la verità nel passo appena citato, c’è un riferimento anche allarerum repetitio: sottolineando cioè il ruolo, anch’esso esclusivo, dei feziali nella solenne procedura della richiesta di restituzione (qui res repeterent); questa procedura, da esperire obbligatoriamente prima della formale dichiarazione di guerra (ante quam conciperetur), anteponendo il tentativo di comporre una controversiainter populosall’immediato ricorso alla guerra, lascia intravedere, una volta di più, la profonda connotazione religiosa ed il carattere essenzialmente pacifico del “diritto internazionale” romano. La mia esposizione sarà articolata come segue: affronterò in primo luogo alcuni pregiudizi moderni intorno al “diritto internazionale” romano; saranno poi discusse le concezioni romane della guerra e della pace, dedicando particolare attenzione ai concetti difasenefas, ai modelli di “guerra giusta”, ai “diritti del nemico” ed infine alla nozione di pace.File | Dimensione | Formato | |
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