L’articolo affronta in modo originale lo sviluppo del cristianesimo nell'isola fino all'età di Gregorio Magno, alla luce delle novità emerse con gli ultimi studi sulle fonti letterarie, le iscrizioni, le indagini archeologiche svolte in tutta l'isola. Dopo un secolo di eccessive cautele, una nuova generazione di studiosi si è positivamente interessata alle grandi scoperte epigrafiche del Seicento: una consistente quantità di documenti, oltre 400 epigrafi paleocristiane, che il Mommsen aveva giudicato incautamente «di fabbrica fratesca», può essere dunque oggi parzialmente recuperata e portata all'attenzione degli studiosi. Con questo lavoro si tenta di dimostrare che il messaggio cristiano fu introdotto in Sardegna relativamente tardi, soprattutto nelle città portuali, mentre le zone interne della Barbaria conservarono consuetudini religiose pagane ancora nell’età di Gregorio Magno in piena età bizantina. L’organizzazione ecclestiastica diocesana pare geograficamente ricalcata sul flaminato imperiale, mentre i martiri sembrano estranei alla realtà culturale isolana, come se il cristianesimo fosse stato introdotto prevalentemente dall’esterno. Un contributo specifico è stato dato dai vescovi africani esiliati in età vandala.
La Sardegna cristiana in età tardo-antica / Mastino, Attilio. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 2(2003).
La Sardegna cristiana in età tardo-antica
Mastino, Attilio
2003-01-01
Abstract
L’articolo affronta in modo originale lo sviluppo del cristianesimo nell'isola fino all'età di Gregorio Magno, alla luce delle novità emerse con gli ultimi studi sulle fonti letterarie, le iscrizioni, le indagini archeologiche svolte in tutta l'isola. Dopo un secolo di eccessive cautele, una nuova generazione di studiosi si è positivamente interessata alle grandi scoperte epigrafiche del Seicento: una consistente quantità di documenti, oltre 400 epigrafi paleocristiane, che il Mommsen aveva giudicato incautamente «di fabbrica fratesca», può essere dunque oggi parzialmente recuperata e portata all'attenzione degli studiosi. Con questo lavoro si tenta di dimostrare che il messaggio cristiano fu introdotto in Sardegna relativamente tardi, soprattutto nelle città portuali, mentre le zone interne della Barbaria conservarono consuetudini religiose pagane ancora nell’età di Gregorio Magno in piena età bizantina. L’organizzazione ecclestiastica diocesana pare geograficamente ricalcata sul flaminato imperiale, mentre i martiri sembrano estranei alla realtà culturale isolana, come se il cristianesimo fosse stato introdotto prevalentemente dall’esterno. Un contributo specifico è stato dato dai vescovi africani esiliati in età vandala.File | Dimensione | Formato | |
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