Molte pagine sono state scritte sui termini indicanti i colori nella letteratura greca e, all'interno di questi contributi, molto s'è detto sull'aggettivo γλαυκός cui dedicheremo parte della nostra attenzione. È mio intento riesaminare qui alcuni problemi presentati da un passo aristotelico delDe generatione animalium(779 a 26 - 779 b 34), in cui compare più volte γλαυκός; e, una volta, il sostantivo γλαυκότης. Sul termine γλαυκός il più recente ed esaustivo lavoro è rappresentato dalla monografia di P.G. Maxwell-Stuart, con cui in particolare ci misureremo, essendo tra l'altro una delle rare voci interpretative, in assenza di più specifici commenti al passo di Aristotele. L'aggettivo, che in tutta l'opera del filosofo è quasi sempre riferito al colore degli occhi (in uno dei casi che esamineremo dettagliatamente lo troviamo anche in un contesto analogico relativo al mare), ricorre solo nei trattati di storia naturale e, una volta, inEth. Eud.1247 a 12, ma in un contesto di argomento biologico-genetico. Il termine ha, in queste occorrenze, significato sicuramente cromatico e non luministico, trovandosi peraltro contrapposto (o affiancato) ad altri aggettivi tutti dichiaratamente coloristici.
Problemi interpretativi in un passo delDe generatione animalium(alla luce della teoria cromatico-ottica di Aristotele) / Mesturini, Anna Maria. - In: SANDALION. - ISSN 0392-5099. - 8-9:1985-86 pubbl. 1986(1986), pp. 85-108.
Problemi interpretativi in un passo delDe generatione animalium(alla luce della teoria cromatico-ottica di Aristotele)
1986-01-01
Abstract
Molte pagine sono state scritte sui termini indicanti i colori nella letteratura greca e, all'interno di questi contributi, molto s'è detto sull'aggettivo γλαυκός cui dedicheremo parte della nostra attenzione. È mio intento riesaminare qui alcuni problemi presentati da un passo aristotelico delDe generatione animalium(779 a 26 - 779 b 34), in cui compare più volte γλαυκός; e, una volta, il sostantivo γλαυκότης. Sul termine γλαυκός il più recente ed esaustivo lavoro è rappresentato dalla monografia di P.G. Maxwell-Stuart, con cui in particolare ci misureremo, essendo tra l'altro una delle rare voci interpretative, in assenza di più specifici commenti al passo di Aristotele. L'aggettivo, che in tutta l'opera del filosofo è quasi sempre riferito al colore degli occhi (in uno dei casi che esamineremo dettagliatamente lo troviamo anche in un contesto analogico relativo al mare), ricorre solo nei trattati di storia naturale e, una volta, inEth. Eud.1247 a 12, ma in un contesto di argomento biologico-genetico. Il termine ha, in queste occorrenze, significato sicuramente cromatico e non luministico, trovandosi peraltro contrapposto (o affiancato) ad altri aggettivi tutti dichiaratamente coloristici.File | Dimensione | Formato | |
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