Poco più di un secolo ci divide ormai da quando Flaminio Mancaleoni fu chiamato quale professore straordinario di diritto romano nell’Ateneo sassarese. Da allora la nostra scienza è stata investita da qualcosa di simile a un vento di tempesta. Con un giuoco di parole si potrebbe dire che lo storicismo non ha giovato alle scienze storiche, le quali si sono trovate, come Alice, impigliate nel gioco di specchi di un relativismo di cui l’affinamento stesso della loro metodologia ha contribuito a moltiplicare gli effetti. E non minore crisi ha attraversato e sta attraversando il mondo del diritto, coinvolto nella profonda trasformazione della società la cui vita è teso a regolare. Secondo le pessimistiche previsioni del Savigny, l’aureo sistema della codificazione sembra andato in frantumi [2]. Si sono appannati i lineamenti degli istituti che da molti secoli costituivano, al suo interno, il fondamento del diritto privato (la proprietà, la famiglia), e stiamo assistendo, nello sconcerto generale, allo sfumare interno e internazionale di quella che consideravamo la sua fonte di produzione: la sovranità dello Stato. Sicché quel tempo, quel tempo a noi vicino, si è fatto già lontano, è divenuto oggetto di storia, si lascia avvicinare attraverso lo stesso filtro metodologico necessario per lo studio di qualunque altro tempo. A un tale avvicinamento, per la verità, io mi propongo di contribuire nei limiti di un aspetto molto particolare dell’attività dello studioso per ricostruire il cui itinerario scientifico siamo qui riuniti: le servitù d’uso pubblico. Su questo tema è incentrato uno degli ultimi studi di Mancaleoni, comparso negli “Studi sassaresi” del 1923, con il titoloSulla natura dei diritti d’uso pubblico in relazione ai modi d’acquisto, e visibilmente collegato con una controversia che opponeva ad un privato il comune di Sennori, delle cui ragioni il Mancaleoni fu vittoriosamente avvocato sia in appello che in cassazione.
I Diritti d’uso pubblico nella dottrina di Flaminio Mancaleoni fra interpretazione e creazione del giurista / Bussi, Luisa Liliana Caterina. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 5(2006).
I Diritti d’uso pubblico nella dottrina di Flaminio Mancaleoni fra interpretazione e creazione del giurista
Bussi, Luisa Liliana Caterina
2006-01-01
Abstract
Poco più di un secolo ci divide ormai da quando Flaminio Mancaleoni fu chiamato quale professore straordinario di diritto romano nell’Ateneo sassarese. Da allora la nostra scienza è stata investita da qualcosa di simile a un vento di tempesta. Con un giuoco di parole si potrebbe dire che lo storicismo non ha giovato alle scienze storiche, le quali si sono trovate, come Alice, impigliate nel gioco di specchi di un relativismo di cui l’affinamento stesso della loro metodologia ha contribuito a moltiplicare gli effetti. E non minore crisi ha attraversato e sta attraversando il mondo del diritto, coinvolto nella profonda trasformazione della società la cui vita è teso a regolare. Secondo le pessimistiche previsioni del Savigny, l’aureo sistema della codificazione sembra andato in frantumi [2]. Si sono appannati i lineamenti degli istituti che da molti secoli costituivano, al suo interno, il fondamento del diritto privato (la proprietà, la famiglia), e stiamo assistendo, nello sconcerto generale, allo sfumare interno e internazionale di quella che consideravamo la sua fonte di produzione: la sovranità dello Stato. Sicché quel tempo, quel tempo a noi vicino, si è fatto già lontano, è divenuto oggetto di storia, si lascia avvicinare attraverso lo stesso filtro metodologico necessario per lo studio di qualunque altro tempo. A un tale avvicinamento, per la verità, io mi propongo di contribuire nei limiti di un aspetto molto particolare dell’attività dello studioso per ricostruire il cui itinerario scientifico siamo qui riuniti: le servitù d’uso pubblico. Su questo tema è incentrato uno degli ultimi studi di Mancaleoni, comparso negli “Studi sassaresi” del 1923, con il titoloSulla natura dei diritti d’uso pubblico in relazione ai modi d’acquisto, e visibilmente collegato con una controversia che opponeva ad un privato il comune di Sennori, delle cui ragioni il Mancaleoni fu vittoriosamente avvocato sia in appello che in cassazione.File | Dimensione | Formato | |
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