Ignazio di Antiochia è, tra gli antichi successori degli apostoli, colui che più autorevolmente ha sviluppato e trasmesso la concezione della Chiesa primitiva sull' «episcopato» e sul «presbiterato». Il santo martire, che secondo il suo concittadino antiocheno Giovanni Crisostomo fu consacrato vescovo dall'apostolo Pietro, esercitò il suo servizio episcopale in una delle più prestigiose comunità cristiane delle origini, in quella città di Antiochia che aveva accolto l'annunzio evangelico dagli apostoli Pietro e Paolo, e nella quale i discepoli di Cristo erano stati chiamati per la prima volta «cristiani». Ma dell'attività pastorale da lui compiuta nella sua città e in tutta la regione della Siria ben poco sappiamo. Alla sua comunità ecclesiale egli non inviò alcuna «lettera pastorale». Eppure viva ed instancabile dovette essere la sua predicazione, e luminosa la sua testimonianza, nel probabile quarantennio della sua missione episcopale. La storia ci ha invece trasmesso le sette lettere che negli ultimi giorni della sua vita egli provvidenzialmente inviò alle comunità cristiane dell'Asia Minore, i cui pastori e fedeli gli andarono incontro nel suo viaggio verso il martirio.
La Missione del vescovo in Ignazio di Antiochia / Meloni, Pietro. - In: SANDALION. - ISSN 0392-5099. - 14:1991(1991), pp. 147-167.
La Missione del vescovo in Ignazio di Antiochia
Meloni, Pietro
1991-01-01
Abstract
Ignazio di Antiochia è, tra gli antichi successori degli apostoli, colui che più autorevolmente ha sviluppato e trasmesso la concezione della Chiesa primitiva sull' «episcopato» e sul «presbiterato». Il santo martire, che secondo il suo concittadino antiocheno Giovanni Crisostomo fu consacrato vescovo dall'apostolo Pietro, esercitò il suo servizio episcopale in una delle più prestigiose comunità cristiane delle origini, in quella città di Antiochia che aveva accolto l'annunzio evangelico dagli apostoli Pietro e Paolo, e nella quale i discepoli di Cristo erano stati chiamati per la prima volta «cristiani». Ma dell'attività pastorale da lui compiuta nella sua città e in tutta la regione della Siria ben poco sappiamo. Alla sua comunità ecclesiale egli non inviò alcuna «lettera pastorale». Eppure viva ed instancabile dovette essere la sua predicazione, e luminosa la sua testimonianza, nel probabile quarantennio della sua missione episcopale. La storia ci ha invece trasmesso le sette lettere che negli ultimi giorni della sua vita egli provvidenzialmente inviò alle comunità cristiane dell'Asia Minore, i cui pastori e fedeli gli andarono incontro nel suo viaggio verso il martirio.File | Dimensione | Formato | |
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