L'articolo sonda l'operato di Giovan Pietro Cademosto, figlio adottivo di Giorgio Valla, come curatore degli scritti paterni rimasti inediti, con particolare attenzione alla corrispondenza giunta a noi in un codice di mano dello stesso Cademosto: il ms. Vat. lat. 3537. Dall'esame sono emerse una serie di questioni fortemente sospette, come l'attribuzione a Valla di audaci esternazioni nei riguardi di Ludovico Sforza (allora all'apice del potere) e di doti divinatorie tali da consentirgli di prevedere e di descrivere nelle lettere, fin nei particolari, circostanze che si verificheranno soltanto dopo la sua morte. Tutto ciò trova spiegazione solo presupponendo una capillare attività interpolatoria, che viene definitivamente confermata dal confronto di una lettera a Iacopo Antiquari, la sola per la quale il Vat. lat. 3537 non è testimone unico, con un esemplare genuino della stessa tràdito dal ms. Triv. 803. Simili evidenze fanno inevitabilmente perdere fiducia in tutti gli scritti postumi di Giorgio Valla e, soprattutto, nella biografia composta proprio dal Cademosto e oggi fonte pressoché esclusiva per la ricostruzione della vita dell'umanista.

Giovan Pietro Cademosto figlio adottivo e curatore dell’opera postuma di Giorgio Valla. Sospetti di falsificazione / Laneri, M.. - In: ARCHIVUM MENTIS. - ISSN 2281-3667. - 2021:X(2021), pp. 451-474.

Giovan Pietro Cademosto figlio adottivo e curatore dell’opera postuma di Giorgio Valla. Sospetti di falsificazione

M. Laneri
2021-01-01

Abstract

L'articolo sonda l'operato di Giovan Pietro Cademosto, figlio adottivo di Giorgio Valla, come curatore degli scritti paterni rimasti inediti, con particolare attenzione alla corrispondenza giunta a noi in un codice di mano dello stesso Cademosto: il ms. Vat. lat. 3537. Dall'esame sono emerse una serie di questioni fortemente sospette, come l'attribuzione a Valla di audaci esternazioni nei riguardi di Ludovico Sforza (allora all'apice del potere) e di doti divinatorie tali da consentirgli di prevedere e di descrivere nelle lettere, fin nei particolari, circostanze che si verificheranno soltanto dopo la sua morte. Tutto ciò trova spiegazione solo presupponendo una capillare attività interpolatoria, che viene definitivamente confermata dal confronto di una lettera a Iacopo Antiquari, la sola per la quale il Vat. lat. 3537 non è testimone unico, con un esemplare genuino della stessa tràdito dal ms. Triv. 803. Simili evidenze fanno inevitabilmente perdere fiducia in tutti gli scritti postumi di Giorgio Valla e, soprattutto, nella biografia composta proprio dal Cademosto e oggi fonte pressoché esclusiva per la ricostruzione della vita dell'umanista.
2021
Giovan Pietro Cademosto figlio adottivo e curatore dell’opera postuma di Giorgio Valla. Sospetti di falsificazione / Laneri, M.. - In: ARCHIVUM MENTIS. - ISSN 2281-3667. - 2021:X(2021), pp. 451-474.
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