Introduzione: Le differenze geografiche nell'incidenza del melanoma e nella penetranza delle mutazioni di CDKN2A, principale gene di suscettibilità al melanoma, sono tali che non esistono criteri per indirizzare un paziente al test genetico applicabili in modo uniforme a livello internazionale. Leachman et al. hanno proposto che due eventi oncologici (melanoma e/o adenocarcinoma pancreatico, associato anch'esso a mutazioni di CDKN2A) in un singolo paziente o in un famiglia siano considerati criterio sufficiente per il test genetico nelle aree a bassa incidenza di melanoma(1). L'Italia è inclusa fra queste aree sulla base dei dati liguri in cui mutazioni da effetto fondatore sono state riscontrate anche nel 40% dei casi familiari di melanoma. Lo studio basato sulle raccomandazioni SIGU per l'ammissione al test per il melanoma familiare ha riscontrato mutazioni di CDKN2A nel 25% dei casi familiari con due soli affetti (2), che aumentavano in presenza di casi di melanoma multiplo (MPM). Altri geni di predisposizione al melanoma sono stati identificati di recente ma la penetranza delle nuove mutazioni non è ancora stata chiarita. Scopo principale del nostro studio è stato di valutare su base nazionale la prevalenza di mutazione in CDKN2A, CDK4 e MITF in casi di MPM per stabilire se anche in assenza di familiarità lo sviluppo di MPM possa essere considerato criterio sufficiente di avvio al test genetico. Materiali e metodi: 587 casi di melanoma multiplo e un numero uguale di casi di melanoma singolo e controlli sono stati consecutivamente reclutati nei centri partecipanti e analizzati per CDKN2A, CDK4 e MITF. Risultati Mutazioni di CDKN2A sono state riscontrate nel 19% dei casi di melanoma multiplo e nel 4.4% dei casi di melanoma singolo, compresi melanomi in situ. Nei casi multipli familiari il rate di mutazione varia dal 36.6% al 58.8% mentre nei casi sporadici dall'8.2% al 17.6% nei casi con due o con 3 o più melanomi, rispettivamente. La mutazione MITF E318K è stata riscontrata nel 3% dei casi di melanoma multiplo. Conclusioni I pazienti italiani con due melanomi, anche in situ, e senza familiarità dovrebbero essere indirizzati alla valutazione genetica. Bibliografia 1.Leachman, S. A. et al. Selection criteria for genetic assessment of patients with familial melanoma. Journal of the American Academy of Dermatology 61, (2009) 2.Bruno, W. et al. Clinical genetic testing for familial melanoma in Italy: A cooperative study. J. Am. Acad. Dermatol. 61, 775-782 (2009)
Melanoma multiplo, consulenza e test genetico: risultati di " MultiMEL", studio multicentrico IMI su base nazionale / Bruno, W; Pastorino, L; Ghiorzo, P; Andreotti, V; Martinuzzi, C; Menin, C; Elefanti, L; Stagni, C; Vecchiato, A; Rodolfo, M; Maurichi, A; Manoukian, S; De Giorgi, V; Savarese, I; Gensini, F; Borgognoni, L; Testori, A; Spadola, G; Mandalà, M; Imberti, G; Savoia, P; Astrua, C; Ronco, Am; Farnetti, A; Tibiletti, Mg; Lombardo, M; Palmieri, G; Ayala, F; Ascierto, P; Ghigliotti, G; Muggianu, M; Spagnolo, F; Picasso, V; Tanda, Et; Queirolo, P; Bianchi-Scarrà, G. - In: JOURNAL OF THE AMERICAN ACADEMY OF DERMATOLOGY. - ISSN 0190-9622. - 108:djv435(2015). [10.1016/j.jaad.2015.09.053]
Melanoma multiplo, consulenza e test genetico: risultati di " MultiMEL", studio multicentrico IMI su base nazionale
Palmieri GInvestigation
;
2015-01-01
Abstract
Introduzione: Le differenze geografiche nell'incidenza del melanoma e nella penetranza delle mutazioni di CDKN2A, principale gene di suscettibilità al melanoma, sono tali che non esistono criteri per indirizzare un paziente al test genetico applicabili in modo uniforme a livello internazionale. Leachman et al. hanno proposto che due eventi oncologici (melanoma e/o adenocarcinoma pancreatico, associato anch'esso a mutazioni di CDKN2A) in un singolo paziente o in un famiglia siano considerati criterio sufficiente per il test genetico nelle aree a bassa incidenza di melanoma(1). L'Italia è inclusa fra queste aree sulla base dei dati liguri in cui mutazioni da effetto fondatore sono state riscontrate anche nel 40% dei casi familiari di melanoma. Lo studio basato sulle raccomandazioni SIGU per l'ammissione al test per il melanoma familiare ha riscontrato mutazioni di CDKN2A nel 25% dei casi familiari con due soli affetti (2), che aumentavano in presenza di casi di melanoma multiplo (MPM). Altri geni di predisposizione al melanoma sono stati identificati di recente ma la penetranza delle nuove mutazioni non è ancora stata chiarita. Scopo principale del nostro studio è stato di valutare su base nazionale la prevalenza di mutazione in CDKN2A, CDK4 e MITF in casi di MPM per stabilire se anche in assenza di familiarità lo sviluppo di MPM possa essere considerato criterio sufficiente di avvio al test genetico. Materiali e metodi: 587 casi di melanoma multiplo e un numero uguale di casi di melanoma singolo e controlli sono stati consecutivamente reclutati nei centri partecipanti e analizzati per CDKN2A, CDK4 e MITF. Risultati Mutazioni di CDKN2A sono state riscontrate nel 19% dei casi di melanoma multiplo e nel 4.4% dei casi di melanoma singolo, compresi melanomi in situ. Nei casi multipli familiari il rate di mutazione varia dal 36.6% al 58.8% mentre nei casi sporadici dall'8.2% al 17.6% nei casi con due o con 3 o più melanomi, rispettivamente. La mutazione MITF E318K è stata riscontrata nel 3% dei casi di melanoma multiplo. Conclusioni I pazienti italiani con due melanomi, anche in situ, e senza familiarità dovrebbero essere indirizzati alla valutazione genetica. Bibliografia 1.Leachman, S. A. et al. Selection criteria for genetic assessment of patients with familial melanoma. Journal of the American Academy of Dermatology 61, (2009) 2.Bruno, W. et al. Clinical genetic testing for familial melanoma in Italy: A cooperative study. J. Am. Acad. Dermatol. 61, 775-782 (2009)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.