Il Botulismo infantile (BI) è una malattia rara, ma probabilmente sottodiagnosticata. Si tratta di una malattia neuromuscolare potenzialmente letale, causata dalla colonizzazione colica e dalla successiva produzione della Neurotossina Botulinica (NTB) da parte del Clostridium Botulinum (CB). Essa andrebbe sempre sospettata in un lattante (età <12 mesi) con stipsi ad insorgenza acuta, seguita da segni di paralisi bulbare e da ipotonia generalizzata. In questi casi, andrebbe eseguita la ricerca del CB e della NTB nelle feci, e contestualmente avviata la terapia con antitossina specifica, senza attendere la conferma laboratoristica. I pilastri del trattamento sono i seguenti: (1) supporto delle funzioni vitali, e (2) terapia specifica con antitossina. Riguardo a quest’ultima, dovrebbero essere utilizzate in prima linea le BIG-IV, possibilmente entro i 7 giorni dall’esordio dei sintomi, e, solo nel caso in cui non fossero disponibili, si dovrebbe somministrare il siero equino. Non è invece indicata la terapia antibiotica per eradicare il CB. In caso di infezioni secondarie, non dovrebbero essere mai usati antibiotici attivi contro il C. Botulinum prima della somministrazione dell’antitossina. La malattia è tipicamente monofasica senza recidive, perciò, in caso di peggioramento clinico, deve essere considerata la possibilità di una complicanza. Il paziente deve essere dimesso secondo criteri standard, una volta che non abbia più necessità di cure ospedaliere. L’eliminazione delle spore e della tossina con le feci prosegue per molti mesi dopo la malattia, rendendo necessario, pertanto, un follow-up di almeno un anno.
Botulismo infantile: una patologia sottostimata? / Antonucci, Luca; Schettini, Livia; Locci, Cristian; Antonucci, Roberto. - In: RIVISTA ITALIANA DI PEDIATRIA OSPEDALIERA. - ISSN 2611-8769. - 7:1(2020), pp. 33-44.
Botulismo infantile: una patologia sottostimata?
Cristian Locci;Roberto Antonucci
2020-01-01
Abstract
Il Botulismo infantile (BI) è una malattia rara, ma probabilmente sottodiagnosticata. Si tratta di una malattia neuromuscolare potenzialmente letale, causata dalla colonizzazione colica e dalla successiva produzione della Neurotossina Botulinica (NTB) da parte del Clostridium Botulinum (CB). Essa andrebbe sempre sospettata in un lattante (età <12 mesi) con stipsi ad insorgenza acuta, seguita da segni di paralisi bulbare e da ipotonia generalizzata. In questi casi, andrebbe eseguita la ricerca del CB e della NTB nelle feci, e contestualmente avviata la terapia con antitossina specifica, senza attendere la conferma laboratoristica. I pilastri del trattamento sono i seguenti: (1) supporto delle funzioni vitali, e (2) terapia specifica con antitossina. Riguardo a quest’ultima, dovrebbero essere utilizzate in prima linea le BIG-IV, possibilmente entro i 7 giorni dall’esordio dei sintomi, e, solo nel caso in cui non fossero disponibili, si dovrebbe somministrare il siero equino. Non è invece indicata la terapia antibiotica per eradicare il CB. In caso di infezioni secondarie, non dovrebbero essere mai usati antibiotici attivi contro il C. Botulinum prima della somministrazione dell’antitossina. La malattia è tipicamente monofasica senza recidive, perciò, in caso di peggioramento clinico, deve essere considerata la possibilità di una complicanza. Il paziente deve essere dimesso secondo criteri standard, una volta che non abbia più necessità di cure ospedaliere. L’eliminazione delle spore e della tossina con le feci prosegue per molti mesi dopo la malattia, rendendo necessario, pertanto, un follow-up di almeno un anno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.