The cases of retention in agricultural land relations, as provided for by Law no. 203/1982, gave rise to several interpretation issues. The most complex one, among others, was, also in view of strong practical implications, to ascertain whether the power of the tenant to refuse the return of the agricultural holding until their creditor’s claims are met implies a specific kind of protection. With regard to these issues, experts have provided non-univocal interpretations. However, the proposed solutions were all basically founded on the fact that the good retained by the former tenant -creditor is an agricultural holding, that is a res frugifera (productive land) which fertility and productivity must be preserved during the transitory retention period. The aim of this study is to identify and analyze the different solutions provided by doctrine and jurisprudence about the debated question of whether the right of retention referred to in Law no. 203 is different from norms contained in the codes; and, consequently, whether or not the former tenant, as the withholder, can continue to benefit from the agricultural holding and take possession of the its fruits; and , in that case, whether the tenant is required to pay the lease to the legitimate owner of the res (land).

I casi di ritenzione nei rapporti agrari, così come previsti dalla legge n. 203 del 1982, hanno originato numerosi problemi interpretativi tra i quali il più complesso è risultato essere, anche per le forti implicazioni di carattere pratico, quello di accertare se il potere dell’affittuario di rifiutare la restituzione del fondo rustico fino alla soddisfazione delle sue pretese creditorie implichi un tipo di custodia del tutto peculiare. Si tratta di una problematica sulla quale gli interpreti hanno offerto soluzioni non univoche benché tutte fondate, essenzialmente, sull’innegabile fatto che ciò che viene trattenuto dall’ex affittuario-creditore è un fondo rustico ossia una res frugifera la cui fertilità e produttività deve essere salvaguardata anche durante il periodo transitorio della ritenzione. Questo lavoro è diretto a individuare e analizzare le divergenti soluzioni date dalla dottrina e dalla giurisprudenza alla dibattuta questione se il diritto di ritenzione di cui alla legge n. 203 sia diverso rispetto a quello codicistico e se, conseguentemente, l’ex affittuario, nella veste di retentore, possa o meno continuare a godere del fondo ed appropriarsi dei relativi frutti e se, in tal caso, sia o no tenuto a corrispondere il canone al legittimo titolare della res.

Osservazioni su taluni orientamenti giurisprudenziali e dottrinali in tema di ritenzione agraria / Flore, E. - In: RIVISTA DI DIRITTO AGRARIO. - ISSN 0391-8696. - IV(2019), pp. 137-171.

Osservazioni su taluni orientamenti giurisprudenziali e dottrinali in tema di ritenzione agraria

Flore, E
2019-01-01

Abstract

The cases of retention in agricultural land relations, as provided for by Law no. 203/1982, gave rise to several interpretation issues. The most complex one, among others, was, also in view of strong practical implications, to ascertain whether the power of the tenant to refuse the return of the agricultural holding until their creditor’s claims are met implies a specific kind of protection. With regard to these issues, experts have provided non-univocal interpretations. However, the proposed solutions were all basically founded on the fact that the good retained by the former tenant -creditor is an agricultural holding, that is a res frugifera (productive land) which fertility and productivity must be preserved during the transitory retention period. The aim of this study is to identify and analyze the different solutions provided by doctrine and jurisprudence about the debated question of whether the right of retention referred to in Law no. 203 is different from norms contained in the codes; and, consequently, whether or not the former tenant, as the withholder, can continue to benefit from the agricultural holding and take possession of the its fruits; and , in that case, whether the tenant is required to pay the lease to the legitimate owner of the res (land).
2019
I casi di ritenzione nei rapporti agrari, così come previsti dalla legge n. 203 del 1982, hanno originato numerosi problemi interpretativi tra i quali il più complesso è risultato essere, anche per le forti implicazioni di carattere pratico, quello di accertare se il potere dell’affittuario di rifiutare la restituzione del fondo rustico fino alla soddisfazione delle sue pretese creditorie implichi un tipo di custodia del tutto peculiare. Si tratta di una problematica sulla quale gli interpreti hanno offerto soluzioni non univoche benché tutte fondate, essenzialmente, sull’innegabile fatto che ciò che viene trattenuto dall’ex affittuario-creditore è un fondo rustico ossia una res frugifera la cui fertilità e produttività deve essere salvaguardata anche durante il periodo transitorio della ritenzione. Questo lavoro è diretto a individuare e analizzare le divergenti soluzioni date dalla dottrina e dalla giurisprudenza alla dibattuta questione se il diritto di ritenzione di cui alla legge n. 203 sia diverso rispetto a quello codicistico e se, conseguentemente, l’ex affittuario, nella veste di retentore, possa o meno continuare a godere del fondo ed appropriarsi dei relativi frutti e se, in tal caso, sia o no tenuto a corrispondere il canone al legittimo titolare della res.
Osservazioni su taluni orientamenti giurisprudenziali e dottrinali in tema di ritenzione agraria / Flore, E. - In: RIVISTA DI DIRITTO AGRARIO. - ISSN 0391-8696. - IV(2019), pp. 137-171.
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