Charles Sorel is the greatest French writer of the Baroque period but, despite the breadth of his production and the notoriety of his character, his name often escapes indications in the paratexts of his works. In fact, Sorel often hides behind anonymity or resorts to a varied typology of authorial nomination consisting of pseudonyms, heteronyms, namesakes, acronyms. The procedure that the writer pursues to distance himself from any declaration of authorship of his texts creates a rift between the claim of authorial authority and the attempt to erase his identity. The process of dissimulating the author's name tends to a self-censorship of the paternity of the work and induces the novelist to invent authorial substitutes. We were interested in the cases of onomastic reticence that Sorel put into practice in his two best-known novels: L'Histoire comique de Francion (1623, 1626 and 1633) and Le Berger extravagant (1626-1627 and 1633-1634), which shows a complex vicious circle of self-reference and a sought-after rhetoric of authorial identity.

Charles Sorel è il più grande scrittore francese del periodo barocco, ma, malgrado l’ampiezza della sua produzione e la notorietà del personaggio, il suo nome si sottrae spesso alle indicazioni presenti nei paratesti delle sue opere. Sorel, infatti, si nasconde spesso dietro l’anonimato o ricorre a una variegata tipologia di nominazione autoriale costituita da pseudonimi, eteronimi, allonimi, acronimi. Il procedimento di distanziazione che lo scrittore persegue nei confronti della dichiarazione di paternità dei suoi testi crea una frattura tra la rivendicazione dell’autorità autoriale e il tentativo di rimozione della sua identità. Il procedimento di dissimulazione del nome d’autore tende a una auto-censura della paternità dell’opera e induce il romanziere all’invenzione di controfigure d’autore. Ci siamo interessati ai casi di reticenza onomastica che Sorel ha messo in pratica nei suoi due romanzi più noti: L’Histoire comique de Francion (1623, 1626 e 1633) e Le Berger extravagant (1626-1627 e 1633-1634), dove si registra un complesso circolo vizioso dell’autoreferenza e una ricercata retorica denegativa dell’identità autoriale.

Diffrazioni del nome d’autore nell’opera di Charles Sorel / Sale, Giorgio. - In: IL NOME NEL TESTO. - ISSN 1591-7622. - XX:(2018), pp. 93-108.

Diffrazioni del nome d’autore nell’opera di Charles Sorel

Sale, Giorgio
2018-01-01

Abstract

Charles Sorel is the greatest French writer of the Baroque period but, despite the breadth of his production and the notoriety of his character, his name often escapes indications in the paratexts of his works. In fact, Sorel often hides behind anonymity or resorts to a varied typology of authorial nomination consisting of pseudonyms, heteronyms, namesakes, acronyms. The procedure that the writer pursues to distance himself from any declaration of authorship of his texts creates a rift between the claim of authorial authority and the attempt to erase his identity. The process of dissimulating the author's name tends to a self-censorship of the paternity of the work and induces the novelist to invent authorial substitutes. We were interested in the cases of onomastic reticence that Sorel put into practice in his two best-known novels: L'Histoire comique de Francion (1623, 1626 and 1633) and Le Berger extravagant (1626-1627 and 1633-1634), which shows a complex vicious circle of self-reference and a sought-after rhetoric of authorial identity.
2018
Charles Sorel è il più grande scrittore francese del periodo barocco, ma, malgrado l’ampiezza della sua produzione e la notorietà del personaggio, il suo nome si sottrae spesso alle indicazioni presenti nei paratesti delle sue opere. Sorel, infatti, si nasconde spesso dietro l’anonimato o ricorre a una variegata tipologia di nominazione autoriale costituita da pseudonimi, eteronimi, allonimi, acronimi. Il procedimento di distanziazione che lo scrittore persegue nei confronti della dichiarazione di paternità dei suoi testi crea una frattura tra la rivendicazione dell’autorità autoriale e il tentativo di rimozione della sua identità. Il procedimento di dissimulazione del nome d’autore tende a una auto-censura della paternità dell’opera e induce il romanziere all’invenzione di controfigure d’autore. Ci siamo interessati ai casi di reticenza onomastica che Sorel ha messo in pratica nei suoi due romanzi più noti: L’Histoire comique de Francion (1623, 1626 e 1633) e Le Berger extravagant (1626-1627 e 1633-1634), dove si registra un complesso circolo vizioso dell’autoreferenza e una ricercata retorica denegativa dell’identità autoriale.
Diffrazioni del nome d’autore nell’opera di Charles Sorel / Sale, Giorgio. - In: IL NOME NEL TESTO. - ISSN 1591-7622. - XX:(2018), pp. 93-108.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/218328
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