La presente ricerca, basata sullo scavo archivistico, sull’approfondimento di letteratura secondaria (anche internazionale), sull’indagine di fonti letterarie e su disparate e labili tracce materiali, ha l’ambizione di affrontare la storia della scuola da una duplice inedita prospettiva: quella di ricostruire una vicenda che parte dal basso, dalla periferia, prevalentemente rappresentata dalle comunità della Sardegna (ma non solo) e quella di mettere a tema la questione dell’organizzazione del tempo in diversi contesti formativi. La gestione del calendario scolastico è, infatti, motivo di dibattito, quando non di aperta ostilità e attrito, tra un’idea centralistica e “panottica” dei tempi dell’istruzione e una sua visione frammentata, particolare e localistica. Quest’ultima è attenta ai bisogni locali, ai tempi del raccolto, alle condizioni climatiche, alle esigenze culturali e religiose delle diverse scuole. L’alfabeto obbligatorio, vincolato al programma del nascente Stato nazionale, si insinua quindi in ataviche consuetudini e si poneva in conflitto, talvolta, con saperi radicati. Il legame tra tempo e educazione, che costituisce il focus dell’articolo, sarà anche l’occasione per una riflessione sui processi di nazionalizzazione e laicizzazione della scuola, dopo secoli di preminenza assoluta del clero.
Scuola ed egemonia del tempo nell’Italia post unitaria. il caso sardo tra storia locale e nazionale / Pruneri, Fabio. - In: RIVISTA DI STORIA DELL'EDUCAZIONE. - ISSN 2384-8294. - 5:1(2018), pp. 191-208.
Scuola ed egemonia del tempo nell’Italia post unitaria. il caso sardo tra storia locale e nazionale
Pruneri
2018-01-01
Abstract
La presente ricerca, basata sullo scavo archivistico, sull’approfondimento di letteratura secondaria (anche internazionale), sull’indagine di fonti letterarie e su disparate e labili tracce materiali, ha l’ambizione di affrontare la storia della scuola da una duplice inedita prospettiva: quella di ricostruire una vicenda che parte dal basso, dalla periferia, prevalentemente rappresentata dalle comunità della Sardegna (ma non solo) e quella di mettere a tema la questione dell’organizzazione del tempo in diversi contesti formativi. La gestione del calendario scolastico è, infatti, motivo di dibattito, quando non di aperta ostilità e attrito, tra un’idea centralistica e “panottica” dei tempi dell’istruzione e una sua visione frammentata, particolare e localistica. Quest’ultima è attenta ai bisogni locali, ai tempi del raccolto, alle condizioni climatiche, alle esigenze culturali e religiose delle diverse scuole. L’alfabeto obbligatorio, vincolato al programma del nascente Stato nazionale, si insinua quindi in ataviche consuetudini e si poneva in conflitto, talvolta, con saperi radicati. Il legame tra tempo e educazione, che costituisce il focus dell’articolo, sarà anche l’occasione per una riflessione sui processi di nazionalizzazione e laicizzazione della scuola, dopo secoli di preminenza assoluta del clero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.