This essay begins by recalling the role places of silence have had in other crisis periods in the history of man, then enquires into the role mountains and internal places “discarded” by modernity might have today - at a moment in which our development model also seems to be showing deep cracks – in reconfiguring the actual idea of city. In analysing a series of traces that reveal how a swarm of nomads, in flight from the consolidated city, is shifting towards the mountains in search of new places capable of offering an alternative geography to high-speed, dense, noisy metropolitan spaces, the writer maintains that, as in far-off times, these territories “discarded” by development processes could acquire a new meaning within a wider territorial dimension. They could become the cornerstones on which to base the construction of a renewed city able to give back space to the deeper dimensions of human beings. A city understood no more as a delimited, circumscribed agglomerate, but as a complex score of diversified situations in which, by juxtaposing full and empty spaces, densification and interludes, slow and fast speeds, deserted places and high-intensity nodes, silence, too, can finally be listened to.

A partire da una evocazione del ruolo che i luoghi del silenzio hanno avuto in altri periodi di crisi nella storia dell’uomo, il saggio si interroga sul ruolo che le montagne e i luoghi interni, “scartati” dalla modernità, potrebbero avere oggi, in un momento in cui anche il nostro modello di sviluppo sembra mostrare crepe profonde, nel riconfigurare la stessa idea di città. Nell’analizzare una serie di indizi che rivelano come già uno sciame di nomadi, in esodo dalla città consolidata, si muova verso la montagna alla ricerca di luoghi nuovi, capaci di offrire una geografia alternativa ai velocissimi densi e rumorosi spazi metropolitani, l’autrice sostiene che, come in tempi lontanissimi, questi territori “scartati” dai processi di sviluppo potrebbero acquisire un significato nuovo all’interno di una più ampia dimensione territoriale. E diventare le pietre angolari da cui partire per costruire una città rinnovata capace di ridare spazio alle dimensioni più profonde dell’umano. Una città intesa non più come agglomerato delimitato e circoscritto, ma come una partitura complessa di situazioni diversificate in cui, in un accostarsi di pieni e di vuoti, di addensamenti e di pause, di adagi e di veloci, di luoghi deserti e di nodi a forte intensità, anche il silenzio possa essere, finalmente, ascoltato.

Ripensare 'la società dell’azione' e ricominciare a 'guardare il cielo': la montagna come 'contro-ambiente del sublime' in una inedita partitura urbana / Decandia, Lidia. - In: SCIENZE DEL TERRITORIO. - ISSN 2284-242X. - 4:(2016), pp. 18-24. [DOI: 10.13128/Scienze_Territorio-19383]

Ripensare 'la società dell’azione' e ricominciare a 'guardare il cielo': la montagna come 'contro-ambiente del sublime' in una inedita partitura urbana

DECANDIA, Lidia
2016-01-01

Abstract

This essay begins by recalling the role places of silence have had in other crisis periods in the history of man, then enquires into the role mountains and internal places “discarded” by modernity might have today - at a moment in which our development model also seems to be showing deep cracks – in reconfiguring the actual idea of city. In analysing a series of traces that reveal how a swarm of nomads, in flight from the consolidated city, is shifting towards the mountains in search of new places capable of offering an alternative geography to high-speed, dense, noisy metropolitan spaces, the writer maintains that, as in far-off times, these territories “discarded” by development processes could acquire a new meaning within a wider territorial dimension. They could become the cornerstones on which to base the construction of a renewed city able to give back space to the deeper dimensions of human beings. A city understood no more as a delimited, circumscribed agglomerate, but as a complex score of diversified situations in which, by juxtaposing full and empty spaces, densification and interludes, slow and fast speeds, deserted places and high-intensity nodes, silence, too, can finally be listened to.
2016
A partire da una evocazione del ruolo che i luoghi del silenzio hanno avuto in altri periodi di crisi nella storia dell’uomo, il saggio si interroga sul ruolo che le montagne e i luoghi interni, “scartati” dalla modernità, potrebbero avere oggi, in un momento in cui anche il nostro modello di sviluppo sembra mostrare crepe profonde, nel riconfigurare la stessa idea di città. Nell’analizzare una serie di indizi che rivelano come già uno sciame di nomadi, in esodo dalla città consolidata, si muova verso la montagna alla ricerca di luoghi nuovi, capaci di offrire una geografia alternativa ai velocissimi densi e rumorosi spazi metropolitani, l’autrice sostiene che, come in tempi lontanissimi, questi territori “scartati” dai processi di sviluppo potrebbero acquisire un significato nuovo all’interno di una più ampia dimensione territoriale. E diventare le pietre angolari da cui partire per costruire una città rinnovata capace di ridare spazio alle dimensioni più profonde dell’umano. Una città intesa non più come agglomerato delimitato e circoscritto, ma come una partitura complessa di situazioni diversificate in cui, in un accostarsi di pieni e di vuoti, di addensamenti e di pause, di adagi e di veloci, di luoghi deserti e di nodi a forte intensità, anche il silenzio possa essere, finalmente, ascoltato.
Ripensare 'la società dell’azione' e ricominciare a 'guardare il cielo': la montagna come 'contro-ambiente del sublime' in una inedita partitura urbana / Decandia, Lidia. - In: SCIENZE DEL TERRITORIO. - ISSN 2284-242X. - 4:(2016), pp. 18-24. [DOI: 10.13128/Scienze_Territorio-19383]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/172576
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact