Le immobilizzazioni introducono degli elementi di rigidità nella gestione aziendale, nel momento del loro ingresso nella combinazione produttiva, data l’impossibilità di acquisirle nella misura che sarebbe necessaria per lo svolgimento di uno o pochi cicli produttivi (a differenza di quanto accade per i fattori d’esercizio, correnti o anticipati) ; in seguito, durante il loro impiego, giacché originano costi fissi che si manifestano anche quando l’azienda non abbia potuto raggiungere il volume di produzione programmato. L’investimento iniziale non solo è in genere molto elevato, ma richiede tempi di ritorno piuttosto lunghi, nel decorso dei quali sarebbero certamente auspicabili condizioni durevoli di stabilità dell’ambiente di riferimento. Un eventuale smantellamento della struttura produttiva, che si rendesse necessario anzitempo per una modificazione del rapporto azienda-ambiente, potrebbe originare – salvo un realizzo diretto dell’investimento non recuperato attraverso la cessione sul mercato – delle perdite e notevoli fabbisogni finanziari, riguardo alle necessarie operazioni di rinnovo. Le aziende, ad evidenza, cercano di contrastare le gravi conseguenze che il dinamismo ambientale e dei mercati può provocare sulle condizioni di equilibrio della gestione. In tal senso, esse agiscono lungo due direttrici: da un lato, cercano di assumere una posizione attiva nei confronti dell’ambiente; dall’altro lato, pongono in essere delle strategie per conferire elasticità proprio a quegli elementi produttivi che conferiscono rigidità al sistema aziendale. Assumere una posizione attiva nei confronti dell’ambiente significa non limitarsi a porre in essere gli adattamenti richiesti dai cambiamenti una volta che questi si sono verificati, ma cercare di prevedere con sufficiente attendibilità questi ultimi per poterli efficacemente contrastare con un certo anticipo; ma significa anche capacità di introdurre elementi di cambiamento dell’ambiente. Le variazioni che interessano il mercato e, più in generale, l’ambiente, sono di varia natura. Tra tutte assumono particolare importanza quelle nei mercati di approvvigionamento dei fattori produttivi e nei mercati di sbocco dei prodotti finiti (variazioni quali-quantitative della domanda a carattere stagionale, ciclica o di lunga durata); i fenomeni inflazionistici; le innovazioni tecnologiche; le variazioni nell’ambiente sociale, giuridico, politico. L’azienda cerca di fronteggiare tali cambiamenti, conferendo, nei limiti permessi dalla tecnica, sufficiente elasticità ai fattori produttivi più rigidi, rappresentati dai beni strumentali, perseguendo al tempo medesimo il desiderato livello di economicità. Infatti, spesso gli obiettivi della massima elasticità consentita dallo stato della tecnica e della massima economicità non sono raggiungibili congiuntamente, rendendo quindi necessaria una soluzione di compromesso.

"Il rinnovamento delle immobilizzazioni materiali e gli equilibri economico-finanziari della gestione: relazioni ed interdipendenze" / Ruggieri, Marco. - In: ECONOMIA AZIENDALE 2000 WEB. - ISSN 1826-4719. - (2006).

"Il rinnovamento delle immobilizzazioni materiali e gli equilibri economico-finanziari della gestione: relazioni ed interdipendenze"

RUGGIERI, Marco
2006-01-01

Abstract

Le immobilizzazioni introducono degli elementi di rigidità nella gestione aziendale, nel momento del loro ingresso nella combinazione produttiva, data l’impossibilità di acquisirle nella misura che sarebbe necessaria per lo svolgimento di uno o pochi cicli produttivi (a differenza di quanto accade per i fattori d’esercizio, correnti o anticipati) ; in seguito, durante il loro impiego, giacché originano costi fissi che si manifestano anche quando l’azienda non abbia potuto raggiungere il volume di produzione programmato. L’investimento iniziale non solo è in genere molto elevato, ma richiede tempi di ritorno piuttosto lunghi, nel decorso dei quali sarebbero certamente auspicabili condizioni durevoli di stabilità dell’ambiente di riferimento. Un eventuale smantellamento della struttura produttiva, che si rendesse necessario anzitempo per una modificazione del rapporto azienda-ambiente, potrebbe originare – salvo un realizzo diretto dell’investimento non recuperato attraverso la cessione sul mercato – delle perdite e notevoli fabbisogni finanziari, riguardo alle necessarie operazioni di rinnovo. Le aziende, ad evidenza, cercano di contrastare le gravi conseguenze che il dinamismo ambientale e dei mercati può provocare sulle condizioni di equilibrio della gestione. In tal senso, esse agiscono lungo due direttrici: da un lato, cercano di assumere una posizione attiva nei confronti dell’ambiente; dall’altro lato, pongono in essere delle strategie per conferire elasticità proprio a quegli elementi produttivi che conferiscono rigidità al sistema aziendale. Assumere una posizione attiva nei confronti dell’ambiente significa non limitarsi a porre in essere gli adattamenti richiesti dai cambiamenti una volta che questi si sono verificati, ma cercare di prevedere con sufficiente attendibilità questi ultimi per poterli efficacemente contrastare con un certo anticipo; ma significa anche capacità di introdurre elementi di cambiamento dell’ambiente. Le variazioni che interessano il mercato e, più in generale, l’ambiente, sono di varia natura. Tra tutte assumono particolare importanza quelle nei mercati di approvvigionamento dei fattori produttivi e nei mercati di sbocco dei prodotti finiti (variazioni quali-quantitative della domanda a carattere stagionale, ciclica o di lunga durata); i fenomeni inflazionistici; le innovazioni tecnologiche; le variazioni nell’ambiente sociale, giuridico, politico. L’azienda cerca di fronteggiare tali cambiamenti, conferendo, nei limiti permessi dalla tecnica, sufficiente elasticità ai fattori produttivi più rigidi, rappresentati dai beni strumentali, perseguendo al tempo medesimo il desiderato livello di economicità. Infatti, spesso gli obiettivi della massima elasticità consentita dallo stato della tecnica e della massima economicità non sono raggiungibili congiuntamente, rendendo quindi necessaria una soluzione di compromesso.
2006
"Il rinnovamento delle immobilizzazioni materiali e gli equilibri economico-finanziari della gestione: relazioni ed interdipendenze" / Ruggieri, Marco. - In: ECONOMIA AZIENDALE 2000 WEB. - ISSN 1826-4719. - (2006).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/152394
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact