L'intervento delle Sezioni Unite in merito alla legittimità del riscontro di una chiamata in correità de relato con altre dichiarazioni di analoga natura, offre lo spunto per una ricognizione dottrinale e giurisprudenziale sull'interpretazione delle disposizioni processuali tese a regolare la fase valutativa dell'attività giurisdizionale, con particolare riferimento alla valenza delle dichiarazioni provenienti da un coimputato o da un imputato connesso o collegato. Il libero convincimento è stato - ed è tutt'ora - un principio fondamentale nell'evoluzione garantistica del processo penale, tuttavia l'autonomia giurisdizionale della fase valutativa non può spingersi sino ad impedire al legislatore di dettare norme per una decisione legale del giudice.
CHIAMATA IN CORREITÀ DE RELATO: IL LIBERO CONVINCIMENTO DEL GIUDICE COME “CAVALLO DI TROIA” PER IL RECUPERO DEL SAPERE INVESTIGATIVO / Barrocu, Giovanni. - In: DIRITTO PENALE E PROCESSO. - ISSN 1591-5611. - 19:12(2013), pp. 1437-1445.
CHIAMATA IN CORREITÀ DE RELATO: IL LIBERO CONVINCIMENTO DEL GIUDICE COME “CAVALLO DI TROIA” PER IL RECUPERO DEL SAPERE INVESTIGATIVO
BARROCU, Giovanni
2013-01-01
Abstract
L'intervento delle Sezioni Unite in merito alla legittimità del riscontro di una chiamata in correità de relato con altre dichiarazioni di analoga natura, offre lo spunto per una ricognizione dottrinale e giurisprudenziale sull'interpretazione delle disposizioni processuali tese a regolare la fase valutativa dell'attività giurisdizionale, con particolare riferimento alla valenza delle dichiarazioni provenienti da un coimputato o da un imputato connesso o collegato. Il libero convincimento è stato - ed è tutt'ora - un principio fondamentale nell'evoluzione garantistica del processo penale, tuttavia l'autonomia giurisdizionale della fase valutativa non può spingersi sino ad impedire al legislatore di dettare norme per una decisione legale del giudice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.