La persistente presenza di individui di condizione servile dall’età classica fino al tardo medioevo è da considerarsi elemento di lunga durata nella storia sarda e, per quanto ne costituisca un tratto caratterizzante, sfugge a semplificazioni e a facili apparentamenti. Muovendo dai più recenti studi sul servaggio, il saggio evidenzia le peculiarità della condizione servile in Sardegna e le forme della dipendenza tra XI e XIII secolo. La fisionomia del ceto servile e la sua evoluzione sono ricomposte attraverso l’esame dei diversi contesti politico-istituzionali dell’isola che consentono la lettura articolata dalla quale si evincono sfumature di rilievo dello status anche in regioni geograficamente e istituzionalmente vicine, pur simili nella struttura sociale. La rilettura delle fonti consente di sottolineare le differenze e soprattutto i diversi percorsi per cui passano i sistemi di relazione tra servi e signori, lasciando anche intravedere i meccanismi attraverso cui si regolano i rapporti tra i domini e il variegato ceto dei liberi. Emerge la progressiva emancipazione di larghe fasce del ceto servile, seppure con tempi e tonalità differenti da luogo a luogo, che offre elementi di comparazione con la più ampia casistica del panorama occidentale.
Forme di servitù e mobilità dei servi in Sardegna nel basso Medioevo / Simbula, Pinuccia Franca; Soddu, Alessandro. - 8:(2015), pp. 361-397.
Forme di servitù e mobilità dei servi in Sardegna nel basso Medioevo
SIMBULA, Pinuccia Franca
;SODDU, Alessandro
2015-01-01
Abstract
La persistente presenza di individui di condizione servile dall’età classica fino al tardo medioevo è da considerarsi elemento di lunga durata nella storia sarda e, per quanto ne costituisca un tratto caratterizzante, sfugge a semplificazioni e a facili apparentamenti. Muovendo dai più recenti studi sul servaggio, il saggio evidenzia le peculiarità della condizione servile in Sardegna e le forme della dipendenza tra XI e XIII secolo. La fisionomia del ceto servile e la sua evoluzione sono ricomposte attraverso l’esame dei diversi contesti politico-istituzionali dell’isola che consentono la lettura articolata dalla quale si evincono sfumature di rilievo dello status anche in regioni geograficamente e istituzionalmente vicine, pur simili nella struttura sociale. La rilettura delle fonti consente di sottolineare le differenze e soprattutto i diversi percorsi per cui passano i sistemi di relazione tra servi e signori, lasciando anche intravedere i meccanismi attraverso cui si regolano i rapporti tra i domini e il variegato ceto dei liberi. Emerge la progressiva emancipazione di larghe fasce del ceto servile, seppure con tempi e tonalità differenti da luogo a luogo, che offre elementi di comparazione con la più ampia casistica del panorama occidentale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.