La valorizzazione della filiera dell’olivo da mensa presuppone, tra le altre cose, l’impiego di cultivar perfettamente adattate all’ambiente di coltivazione. Nel panorama nazionale modelli produttivi fondati su varietà plastiche dalla grande adattabilità (internazionali e nazionali) si confrontano con processi di valorizzazione del germoplasma locale. In questa nota si riassumono i risultati di studi condotti in due diversi ambienti della Sardegna per confrontare il materiale genetico locale di maggiore interesse e diffusione in coltura (Nera di Gonnos e Tonda di Cagliari) con varietà di rilevanza internazionale (Gordal) e nazionale (Carolea, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Sant’Agostino e Santa Caterina). La prima esperienza si è svolta in un impianto commerciale ubicato nel nord Sardegna (Chilivani, Ozieri), di 15 anni d’età, allevato a vaso libero con una distanza di piantagione di m 6x3 e irrigato a goccia. Negli ultimi quattro anni si sono valutate 5 cv registrando alta vigoria vegetativa per Nera di Gonnos, Gordal e Tonda di Cagliari, mentre accrescimenti minori per diametro del fusto e altezza della chioma si sono osservati per le due varietà siciliane Nocellara del Belice ed Etnea. La Gordal, mediamente produttiva, ha fornito frutti di grande dimensione, ricchi di zuccheri riduttori e poveri di lipidi, mentre la più elevata produttività si è osservata per la Nera di Gonnos e la Nocellara del Belice. La seconda esperienza, condotta nella Sardegna centrooccidentale (Oristano) in una parcella di 15 anni allevata in irriguo a vaso policonico con sesto di m 6x6, ha ribadito la vigoria e produttività della Nera di Gonnos e l’elevata pezzatura dei frutti nelle cv locali Confetto e Sivigliana da mensa, comunque con valori inferiori a quelli di S. Caterina e S. Agostino. Le cv a frutto grosso ed elevata resa in polpa hanno mostrato elevata sensibilità alla mosca delle olive, carattere presente però anche in alcune cv a frutto piccolo. Il controllo della mosca è stato condotto nel rispetto del Regolamento regionale per (2014).
Valutazione bio-agronomica di varietà di olivo da mensa in Sardegna / Pazzola, Pp; Cillara, M; Deiana, Pf; Dettori, Sandro; Santona, M; Montinaro, A; Filigheddu, Maria Rosaria. - 14:(2014), pp. 62-62. (Intervento presentato al convegno III Convegno Nazionale dell’Olivo e dell’Olio tenutosi a Bari nel 26-28 Novembre 2014).
Valutazione bio-agronomica di varietà di olivo da mensa in Sardegna
Cillara M;DETTORI, Sandro;Santona M;FILIGHEDDU, Maria Rosaria
2014-01-01
Abstract
La valorizzazione della filiera dell’olivo da mensa presuppone, tra le altre cose, l’impiego di cultivar perfettamente adattate all’ambiente di coltivazione. Nel panorama nazionale modelli produttivi fondati su varietà plastiche dalla grande adattabilità (internazionali e nazionali) si confrontano con processi di valorizzazione del germoplasma locale. In questa nota si riassumono i risultati di studi condotti in due diversi ambienti della Sardegna per confrontare il materiale genetico locale di maggiore interesse e diffusione in coltura (Nera di Gonnos e Tonda di Cagliari) con varietà di rilevanza internazionale (Gordal) e nazionale (Carolea, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Sant’Agostino e Santa Caterina). La prima esperienza si è svolta in un impianto commerciale ubicato nel nord Sardegna (Chilivani, Ozieri), di 15 anni d’età, allevato a vaso libero con una distanza di piantagione di m 6x3 e irrigato a goccia. Negli ultimi quattro anni si sono valutate 5 cv registrando alta vigoria vegetativa per Nera di Gonnos, Gordal e Tonda di Cagliari, mentre accrescimenti minori per diametro del fusto e altezza della chioma si sono osservati per le due varietà siciliane Nocellara del Belice ed Etnea. La Gordal, mediamente produttiva, ha fornito frutti di grande dimensione, ricchi di zuccheri riduttori e poveri di lipidi, mentre la più elevata produttività si è osservata per la Nera di Gonnos e la Nocellara del Belice. La seconda esperienza, condotta nella Sardegna centrooccidentale (Oristano) in una parcella di 15 anni allevata in irriguo a vaso policonico con sesto di m 6x6, ha ribadito la vigoria e produttività della Nera di Gonnos e l’elevata pezzatura dei frutti nelle cv locali Confetto e Sivigliana da mensa, comunque con valori inferiori a quelli di S. Caterina e S. Agostino. Le cv a frutto grosso ed elevata resa in polpa hanno mostrato elevata sensibilità alla mosca delle olive, carattere presente però anche in alcune cv a frutto piccolo. Il controllo della mosca è stato condotto nel rispetto del Regolamento regionale per (2014).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.