Premessa: Il Citomegalovirus (CMV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia degli Herpes Virus altamente diffuso nella popolazione generale. Contratta l’infezione, il virus rimane latente all’interno dell’organismo e la riattivazione nei pazienti immunocompromessi causa quadri clinici severi con elevata mortalità. Obiettivo: Al contrario, l’infezione nell’immunocompetente è generalmente asintomatica o responsabile di una sindrome simil mononucleosica e raramente è causa di severe patologie d’organo. Risultati: Paziente di 39 aa, maschio, fumatore, militare, in anamnesi reflusso gastroesofageo non in trattamento farmacologico, giunge alla nostra osservazione per febbre persistente fino a 39 °C da circa due settimane e dolore addominale. All’ingresso in reparto TC 37.2 °C, microlinfoadenopatia laterocervicale, sovraclaveare e retromandibolare con linfonodi mobili e non dolenti. Non dolore toracico né dispnea; emodinamicamente stabile (PA 100/80, FC 95 bpm, ritmico), esame obiettivo toracico e cardiaco nella norma. Agli esami ematochimici linfocitosi con inversione di formula, ALT 305 U/L , AST 231 U/L ,LDH 612 U/L ,PCR 3.75. Eseguiva sierologia per EBV (pregressa) e CMV, con riscontro di infezione acuta (IgG 105 U/mL, IgM 140 U/mL, CMV IgG-avidity 0,04 , CUT OFF <0,150 Bassa avidità ). All’ETG addome lieve versamento libero peritoneale ed epatomegalia; Rx torace nella norma. Per l’insorgenza di cardiopalmo eseguiva ECG ed ecocardio, con riscontro di alterazioni della cinetica parietale biventricolare e di frazione d'eiezione (FE) ridotta (49%), compatibile con diagnosi di miocardite infettiva. Negativa la sierologia per HIV ed i markers di necrosi miocardica, profilo lipidico e tiroideo nella norma. Ha praticato terapia reidratante ed enalapril 2,5 mg/die. Alla dimissione paziente apiretico e asintomatico; all’ecocardiogramma permanevano però alterazioni della cinetica e FE ai limiti inferiori della norma (51%). A 20 giorni dalla dimissione ha ripetuto ecocardiogramma con evidenza di peggioramento della funzione sistolica (FE 43%); invariate le alterazioni di cinetica. Agli esami non evidenza di sieroconversione (IgG 126 U/mL, IgM > 140 U/mL). Conclusioni: L'interessamento cardiaco da CMV nell’immunocompetente è un’evenienza rara in letteratura, ma alcuni studi hanno dimostrato il coinvolgimento del virus in un’elevata percentuale di miocardiopatie di ndd. A fronte di alterazioni minime e aspecifiche dell’ECG e di un quadro clinico paucisintomatico, il nostro paziente presentava un coinvolgimento cardiaco significativo; ci chiediamo pertanto se sia utile effettuare ECG ed ecocardiogramma come indagine di primo livello nelle infezioni da CMV, in particolare in presenza di fattori di rischio cardiovascolari. Alcuni case-report hanno inoltre dimostrato la risoluzione completa di miocarditi severe da CMV con l’utilizzo di farmaci antivirali: rimane da valutare il possibile beneficio dell’impiego di questi farmaci in pazienti immunocompetenti che presentano localizzazione d’organo.
CASE REPORT: MIOCARDITE ACUTA DA CITOMEGALOVIRUS IN GIOVANE PAZIENTE IMMUNOCOMPETENTE / Peruzzu, F; Mori Ubaldini, F; Maida, Ivana; Madeddu, Giordano; Bagella, P; Barabino, L; Bertoli, G; Caruana, G; Fiore, V; Mura, Ms. - (2015), pp. 521-521. (Intervento presentato al convegno XIV Congresso Nazionale SIMIT tenutosi a Catania nel 8-11 Novembre 2015).
CASE REPORT: MIOCARDITE ACUTA DA CITOMEGALOVIRUS IN GIOVANE PAZIENTE IMMUNOCOMPETENTE
MAIDA, Ivana;MADEDDU, Giordano;
2015-01-01
Abstract
Premessa: Il Citomegalovirus (CMV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia degli Herpes Virus altamente diffuso nella popolazione generale. Contratta l’infezione, il virus rimane latente all’interno dell’organismo e la riattivazione nei pazienti immunocompromessi causa quadri clinici severi con elevata mortalità. Obiettivo: Al contrario, l’infezione nell’immunocompetente è generalmente asintomatica o responsabile di una sindrome simil mononucleosica e raramente è causa di severe patologie d’organo. Risultati: Paziente di 39 aa, maschio, fumatore, militare, in anamnesi reflusso gastroesofageo non in trattamento farmacologico, giunge alla nostra osservazione per febbre persistente fino a 39 °C da circa due settimane e dolore addominale. All’ingresso in reparto TC 37.2 °C, microlinfoadenopatia laterocervicale, sovraclaveare e retromandibolare con linfonodi mobili e non dolenti. Non dolore toracico né dispnea; emodinamicamente stabile (PA 100/80, FC 95 bpm, ritmico), esame obiettivo toracico e cardiaco nella norma. Agli esami ematochimici linfocitosi con inversione di formula, ALT 305 U/L , AST 231 U/L ,LDH 612 U/L ,PCR 3.75. Eseguiva sierologia per EBV (pregressa) e CMV, con riscontro di infezione acuta (IgG 105 U/mL, IgM 140 U/mL, CMV IgG-avidity 0,04 , CUT OFF <0,150 Bassa avidità ). All’ETG addome lieve versamento libero peritoneale ed epatomegalia; Rx torace nella norma. Per l’insorgenza di cardiopalmo eseguiva ECG ed ecocardio, con riscontro di alterazioni della cinetica parietale biventricolare e di frazione d'eiezione (FE) ridotta (49%), compatibile con diagnosi di miocardite infettiva. Negativa la sierologia per HIV ed i markers di necrosi miocardica, profilo lipidico e tiroideo nella norma. Ha praticato terapia reidratante ed enalapril 2,5 mg/die. Alla dimissione paziente apiretico e asintomatico; all’ecocardiogramma permanevano però alterazioni della cinetica e FE ai limiti inferiori della norma (51%). A 20 giorni dalla dimissione ha ripetuto ecocardiogramma con evidenza di peggioramento della funzione sistolica (FE 43%); invariate le alterazioni di cinetica. Agli esami non evidenza di sieroconversione (IgG 126 U/mL, IgM > 140 U/mL). Conclusioni: L'interessamento cardiaco da CMV nell’immunocompetente è un’evenienza rara in letteratura, ma alcuni studi hanno dimostrato il coinvolgimento del virus in un’elevata percentuale di miocardiopatie di ndd. A fronte di alterazioni minime e aspecifiche dell’ECG e di un quadro clinico paucisintomatico, il nostro paziente presentava un coinvolgimento cardiaco significativo; ci chiediamo pertanto se sia utile effettuare ECG ed ecocardiogramma come indagine di primo livello nelle infezioni da CMV, in particolare in presenza di fattori di rischio cardiovascolari. Alcuni case-report hanno inoltre dimostrato la risoluzione completa di miocarditi severe da CMV con l’utilizzo di farmaci antivirali: rimane da valutare il possibile beneficio dell’impiego di questi farmaci in pazienti immunocompetenti che presentano localizzazione d’organo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.