FEDERALISMO ED EQUITÀ: DISUGUAGLIANZE NELLA DISTRIBUZIONE DEI CENTRI AD ALTO VOLUME DI ATTIVITÀ DI CHIRURGIA ONCOLOGICA NELLE REGIONI ITALIANE Key words: Federalismo, Equità, Chirurgia oncologica A. Azara 1; L. Saderi 1; E. Pisone 1; V. Cotza 1;; M.A. Pes 2; I. Mura 1 1 Dipartimento di Scienze Biomediche, Sez. Igiene e Medicina Preventiva - Università di Sassari 2 Direzione Medica di Presidio, Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari Introduzione: Il Ministero della Salute, nel mese di aprile 2014, ha reso accessibile il sito istituzionale “Oncoguida” (oncoguida.it), nato nel 2009 da un progetto dell’Associazione italiana Malati di Cancro e dell’ISS, implementato nel 2011 in collaborazione con: Associazione Italiana di Oncologia Medica, Società italiana di Chirurgia Oncologica, Federsanità ANCI. Oncoguida risponde alle esigenze informativo-sanitarie dei malati di cancro e dei loro familiari, tra cui quella di identificare rapidamente le strutture ospedaliere italiane specializzate nella diagnosi e cura dei tumori e le relative prestazioni offerte. Obiettivi: Nell’ambito delle oltre 1.200 strutture sanitarie censite da Oncoguida, lo studio si prefigge l’analisi della distribuzione geografica di offerta di salute di prestazioni chirurgiche per le principali tipologie di tumori (colon retto, mammella, polmone, prostata, utero, vescica e vie urinarie), con particolare riferimento agli ospedali che la guida ha identificato come “centri ad alto volume di attività di chirurgia oncologica” assegnando un “pallino verde” come garanzia di affidabilità e adeguato standard assistenziale in funzione di un elevato numero di casi trattati definito dal superamento di uno specifico cut-off. Metodologia: A tal fine, utilizzando le informazioni per singola Regione e per singola struttura di ricovero, messe a disposizione da Oncoguida, è stato strutturato un database contenente i volumi di attività chirurgica per singolo tumore, successivamente analizzato su Excel con tabelle pivot. I dati relativi ai casi trattati, al numero di strutture complessive e al numero dei centri contrassegnati con un pallino “verde” per ogni singola regione, sinonimo di affidabilità, sono stati rapportati alla popolazione residente. Sono stati, quindi, identificati gli ospedali che presentano contestualmente il “pallino verde” di affidabilità per tutti i tumori precedentemente citati. Risultati: Per il tumore della mammella, a fronte di una media nazionale del 21,20% dei “centri ad alta attività” rispetto al totale degli ospedali con casistica nel tumore considerato (191 su 901), è stata riscontrata una forte variabilità geografica, con alcune regioni ampiamente sotto la media (Calabria 5,71%, Campania 7,92%, Sicilia 10,75%); sopra la media: Toscana, Emilia Romagna,Veneto (31,91%, 33,90%, 40%) e le altre regioni del nord eccetto P.A. di Trento (12,50%). Una variabilità sovrapponibile è stata riscontrata per i tumori del colon retto (media nazionale di centri “affidabili” sul totale 19,25%) (con valori minimi per Calabria 4,17%, Abruzzo 6,67%, Campania 6,80%, Sicilia 7,21%, e massimi per Toscana 30,77%, Liguria 36,36%, Friuli V.G. 38,89%). Per i tumori del polmone, si rileva il 13,49% di centri “affidabili” con valori minimi in Calabria e Sardegna (5 e 7,69%) e massimi in Liguria e Puglia (33,33% e 23,33%). Relativamente ai tumori della prostata, rispetto ad una media nazionale del 18% di centri “affidabili”, si osservano valori minimi in P.A. Bolzano, Basilicata e Calabria (0,0%, 0,0% e 4,76%) rispetto a Liguria e Veneto (50,% e 30,23%). Più ampia, invece la percentuale di strutture “affidabili” riscontrata per gli interventi sulla vescica e vie urinarie, dove quasi la metà (48,08%) delle strutture disponibili sul territorio nazionale risulta “qualificata” (min: 21,43% Calabria, max: 70,45% Veneto). Anche in rapporto alla popolazione residente si osserva, nelle diverse regioni, un’ampia variabilità di disponibilità di “centri ad alto volume di attività” (tabella) (media nazionale per la mammella: 1/312.000 abitanti, colon retto: 1/317.000 abitanti, polmone: 1/644.000 abitanti, prostata: 1/522.000 abitanti, utero: 1/452.000 abitanti, vescica e vie urinarie: 1/169.000 abitanti): in particolare, la disponibilità minima si registra per gli interventi alla mammella in Calabria (1/1.000.000), in Campania (1/729.000), seguite da Sicilia, Sardegna e P.A. di Trento (meno di 1/500.000), Abruzzo, Puglia, Lazio (1/336.000), mentre tutte le altre regioni sono sopra la media (1/269.000 abitanti in Liguria 1/226.000 in Umbria, 1/221.000 in Emilia Romagna, 1/197.000 in Veneto. Calabria e Sicilia registrano la disponibilità minima per i tumori dell’utero e della prostata, seguiti da Sardegna e Campania. Conclusioni: I risultati dello studio hanno messo in evidenza una distribuzione geografica dei centri ad alto volume di attività chirurgica oncologica assai disomogenea (figura) se si considerano gli ospedali che offrono contemporaneamente prestazioni per i sei tumori esaminati. In tale ambito, infatti, su 27 centri a livello nazionale (molti dei quali sono Aziende Ospedaliero-Universitarie), si evidenzia un marcato “gradiente” Nord-Sud (5 sono dislocati in Emilia Romagna, 4 in Lombardia, 3 in Veneto, 2 in Toscana, 2 in Umbria, 1 in Piemonte, 1 in Liguria, 1 nel Friuli Venezia Giulia, 1 nella Provincia di Bolzano); solo 7 centri sono presenti nel centro-sud-isole (3 a Roma, 1 in Campania, 2 in Puglia, 1 in Sardegna). Lo studio conferma la diversa capacità delle Regioni di garantire ai propri cittadini l’accesso a prestazioni qualificate di chirurgia oncologica ricomprese nei LEA e la necessità di riprogrammare la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, al fine di garantire pari opportunità nella tutela della salute sancita dall’Art. 32 della Costituzione.

FEDERALISMO ED EQUITÀ: DISUGUAGLIANZE NELLA DISTRIBUZIONE DEI CENTRI AD ALTO VOLUME DI ATTIVITÀ DI CHIRURGIA ONCOLOGICA NELLE REGIONI ITALIANE / Azara, Antonio Alfredo; Saderi, L.; E., Pisone; V., Cotza; Ma, Pes; I., Mura. - (2014), pp. 434-435. (Intervento presentato al convegno Atti 47° Congresso Nazionale S.It.I., Riccione, 1-4 Ottobre 2014. tenutosi a Riccione nel 1-4 Ottobre 2014).

FEDERALISMO ED EQUITÀ: DISUGUAGLIANZE NELLA DISTRIBUZIONE DEI CENTRI AD ALTO VOLUME DI ATTIVITÀ DI CHIRURGIA ONCOLOGICA NELLE REGIONI ITALIANE

AZARA, Antonio Alfredo;L. Saderi;
2014-01-01

Abstract

FEDERALISMO ED EQUITÀ: DISUGUAGLIANZE NELLA DISTRIBUZIONE DEI CENTRI AD ALTO VOLUME DI ATTIVITÀ DI CHIRURGIA ONCOLOGICA NELLE REGIONI ITALIANE Key words: Federalismo, Equità, Chirurgia oncologica A. Azara 1; L. Saderi 1; E. Pisone 1; V. Cotza 1;; M.A. Pes 2; I. Mura 1 1 Dipartimento di Scienze Biomediche, Sez. Igiene e Medicina Preventiva - Università di Sassari 2 Direzione Medica di Presidio, Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari Introduzione: Il Ministero della Salute, nel mese di aprile 2014, ha reso accessibile il sito istituzionale “Oncoguida” (oncoguida.it), nato nel 2009 da un progetto dell’Associazione italiana Malati di Cancro e dell’ISS, implementato nel 2011 in collaborazione con: Associazione Italiana di Oncologia Medica, Società italiana di Chirurgia Oncologica, Federsanità ANCI. Oncoguida risponde alle esigenze informativo-sanitarie dei malati di cancro e dei loro familiari, tra cui quella di identificare rapidamente le strutture ospedaliere italiane specializzate nella diagnosi e cura dei tumori e le relative prestazioni offerte. Obiettivi: Nell’ambito delle oltre 1.200 strutture sanitarie censite da Oncoguida, lo studio si prefigge l’analisi della distribuzione geografica di offerta di salute di prestazioni chirurgiche per le principali tipologie di tumori (colon retto, mammella, polmone, prostata, utero, vescica e vie urinarie), con particolare riferimento agli ospedali che la guida ha identificato come “centri ad alto volume di attività di chirurgia oncologica” assegnando un “pallino verde” come garanzia di affidabilità e adeguato standard assistenziale in funzione di un elevato numero di casi trattati definito dal superamento di uno specifico cut-off. Metodologia: A tal fine, utilizzando le informazioni per singola Regione e per singola struttura di ricovero, messe a disposizione da Oncoguida, è stato strutturato un database contenente i volumi di attività chirurgica per singolo tumore, successivamente analizzato su Excel con tabelle pivot. I dati relativi ai casi trattati, al numero di strutture complessive e al numero dei centri contrassegnati con un pallino “verde” per ogni singola regione, sinonimo di affidabilità, sono stati rapportati alla popolazione residente. Sono stati, quindi, identificati gli ospedali che presentano contestualmente il “pallino verde” di affidabilità per tutti i tumori precedentemente citati. Risultati: Per il tumore della mammella, a fronte di una media nazionale del 21,20% dei “centri ad alta attività” rispetto al totale degli ospedali con casistica nel tumore considerato (191 su 901), è stata riscontrata una forte variabilità geografica, con alcune regioni ampiamente sotto la media (Calabria 5,71%, Campania 7,92%, Sicilia 10,75%); sopra la media: Toscana, Emilia Romagna,Veneto (31,91%, 33,90%, 40%) e le altre regioni del nord eccetto P.A. di Trento (12,50%). Una variabilità sovrapponibile è stata riscontrata per i tumori del colon retto (media nazionale di centri “affidabili” sul totale 19,25%) (con valori minimi per Calabria 4,17%, Abruzzo 6,67%, Campania 6,80%, Sicilia 7,21%, e massimi per Toscana 30,77%, Liguria 36,36%, Friuli V.G. 38,89%). Per i tumori del polmone, si rileva il 13,49% di centri “affidabili” con valori minimi in Calabria e Sardegna (5 e 7,69%) e massimi in Liguria e Puglia (33,33% e 23,33%). Relativamente ai tumori della prostata, rispetto ad una media nazionale del 18% di centri “affidabili”, si osservano valori minimi in P.A. Bolzano, Basilicata e Calabria (0,0%, 0,0% e 4,76%) rispetto a Liguria e Veneto (50,% e 30,23%). Più ampia, invece la percentuale di strutture “affidabili” riscontrata per gli interventi sulla vescica e vie urinarie, dove quasi la metà (48,08%) delle strutture disponibili sul territorio nazionale risulta “qualificata” (min: 21,43% Calabria, max: 70,45% Veneto). Anche in rapporto alla popolazione residente si osserva, nelle diverse regioni, un’ampia variabilità di disponibilità di “centri ad alto volume di attività” (tabella) (media nazionale per la mammella: 1/312.000 abitanti, colon retto: 1/317.000 abitanti, polmone: 1/644.000 abitanti, prostata: 1/522.000 abitanti, utero: 1/452.000 abitanti, vescica e vie urinarie: 1/169.000 abitanti): in particolare, la disponibilità minima si registra per gli interventi alla mammella in Calabria (1/1.000.000), in Campania (1/729.000), seguite da Sicilia, Sardegna e P.A. di Trento (meno di 1/500.000), Abruzzo, Puglia, Lazio (1/336.000), mentre tutte le altre regioni sono sopra la media (1/269.000 abitanti in Liguria 1/226.000 in Umbria, 1/221.000 in Emilia Romagna, 1/197.000 in Veneto. Calabria e Sicilia registrano la disponibilità minima per i tumori dell’utero e della prostata, seguiti da Sardegna e Campania. Conclusioni: I risultati dello studio hanno messo in evidenza una distribuzione geografica dei centri ad alto volume di attività chirurgica oncologica assai disomogenea (figura) se si considerano gli ospedali che offrono contemporaneamente prestazioni per i sei tumori esaminati. In tale ambito, infatti, su 27 centri a livello nazionale (molti dei quali sono Aziende Ospedaliero-Universitarie), si evidenzia un marcato “gradiente” Nord-Sud (5 sono dislocati in Emilia Romagna, 4 in Lombardia, 3 in Veneto, 2 in Toscana, 2 in Umbria, 1 in Piemonte, 1 in Liguria, 1 nel Friuli Venezia Giulia, 1 nella Provincia di Bolzano); solo 7 centri sono presenti nel centro-sud-isole (3 a Roma, 1 in Campania, 2 in Puglia, 1 in Sardegna). Lo studio conferma la diversa capacità delle Regioni di garantire ai propri cittadini l’accesso a prestazioni qualificate di chirurgia oncologica ricomprese nei LEA e la necessità di riprogrammare la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, al fine di garantire pari opportunità nella tutela della salute sancita dall’Art. 32 della Costituzione.
2014
FEDERALISMO ED EQUITÀ: DISUGUAGLIANZE NELLA DISTRIBUZIONE DEI CENTRI AD ALTO VOLUME DI ATTIVITÀ DI CHIRURGIA ONCOLOGICA NELLE REGIONI ITALIANE / Azara, Antonio Alfredo; Saderi, L.; E., Pisone; V., Cotza; Ma, Pes; I., Mura. - (2014), pp. 434-435. (Intervento presentato al convegno Atti 47° Congresso Nazionale S.It.I., Riccione, 1-4 Ottobre 2014. tenutosi a Riccione nel 1-4 Ottobre 2014).
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