Tra i fondamentali elementi di riconoscibilità dei luoghi vi è indubbiamente l’aspetto cromatico. Nel paesaggio urbano contemporaneo tale aspetto si materializza attraverso la rappresentazione degli spazi e dei manufatti della tradizione, ai quali si stanno sovrapponendo involucri trasparenti, riflettenti, luminosi o interattivi. Superando il concetto di colore come materiale applicato, assistiamo alla sperimentazione sempre più diffusa di colori artificiali, immagini virtuali e rappresentazioni di ogni tipo con l’obiettivo, solitamente, di generare stupore. Le pareti di questi edifici possono decomporsi e svanire nel nulla, oppure fare in modo che la trasparenza abbia il sopravvento attraverso la rifrazione delle forme e delle immagini, fino all’annullamento del colore e delle tessiture di facciata. Questa modificazione della realtà, attuata mediante particolari interpretazioni superficiali, si propone come una nuova tendenza architettonica, tutta giocata sull’impiego della luce. La nuova funzione dell’illuminazione e del colore modificano continuamente la percezione della pelle dell’edificio, attuando una fusione di reale e virtuale che interagisce con la visione del paesaggio urbano. In questi ultimi anni le sperimentazioni di quei progettisti che hanno abbracciato la poetica dei Media Buildings si sono orientate verso l’esplorazione delle capacità espressive delle facciate-insegna delle metropoli americane e delle immagini proiettate su superfici verticali o interattive che reagiscono a semplici impulsi elettrici o stimoli tattili. Scopo di tali ricerche sembra essere la creazione di nuove visioni.

IL COLORE NELL'ARCHITETTURA LUMINOSA / Gasparini, K. - (2008). (Intervento presentato al convegno COLORE ARCHITETTURA AMBIENTE tenutosi a GENOVA nel 30 SETTEMBRE 2004).

IL COLORE NELL'ARCHITETTURA LUMINOSA

GASPARINI K
2008-01-01

Abstract

Tra i fondamentali elementi di riconoscibilità dei luoghi vi è indubbiamente l’aspetto cromatico. Nel paesaggio urbano contemporaneo tale aspetto si materializza attraverso la rappresentazione degli spazi e dei manufatti della tradizione, ai quali si stanno sovrapponendo involucri trasparenti, riflettenti, luminosi o interattivi. Superando il concetto di colore come materiale applicato, assistiamo alla sperimentazione sempre più diffusa di colori artificiali, immagini virtuali e rappresentazioni di ogni tipo con l’obiettivo, solitamente, di generare stupore. Le pareti di questi edifici possono decomporsi e svanire nel nulla, oppure fare in modo che la trasparenza abbia il sopravvento attraverso la rifrazione delle forme e delle immagini, fino all’annullamento del colore e delle tessiture di facciata. Questa modificazione della realtà, attuata mediante particolari interpretazioni superficiali, si propone come una nuova tendenza architettonica, tutta giocata sull’impiego della luce. La nuova funzione dell’illuminazione e del colore modificano continuamente la percezione della pelle dell’edificio, attuando una fusione di reale e virtuale che interagisce con la visione del paesaggio urbano. In questi ultimi anni le sperimentazioni di quei progettisti che hanno abbracciato la poetica dei Media Buildings si sono orientate verso l’esplorazione delle capacità espressive delle facciate-insegna delle metropoli americane e delle immagini proiettate su superfici verticali o interattive che reagiscono a semplici impulsi elettrici o stimoli tattili. Scopo di tali ricerche sembra essere la creazione di nuove visioni.
2008
978-88-7890-925-0
IL COLORE NELL'ARCHITETTURA LUMINOSA / Gasparini, K. - (2008). (Intervento presentato al convegno COLORE ARCHITETTURA AMBIENTE tenutosi a GENOVA nel 30 SETTEMBRE 2004).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/300217
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact