La ricerca nasce dalla consapevolezza, che alcuni luoghi abbandonati, debbano la loro principale qualità proprio a questa loro condizione di abbandono, di estraneità. Lo scopo della ricerca è di indagare sulle modalità di intervento in queste aree; modalità di intervento che devono consentire la fruizione di questi luoghi, senza far perdere, però, quella caratteristica che li rende unici, e che cerchiamo quando sentiamo il bisogno di sottrarci al flusso continuo dell'efficienza e della produttività. Il processo di concentrazione e di successiva espansione della città, l’“esplosione” dell’urbano a seguito del processo di globalizzazione e delle politiche neoliberiste, la conseguente “espulsione” di intere aree, hanno lasciato sul territorio un gran numero di siti obsoleti, luoghi abbandonati, aree di margine. Questi luoghi tagliati fuori dal progresso e dalla storia diventano luoghi del possibile dove il progetto può sperimentare nuove forme di abitare. Molti di questi luoghi mantengono forme di utilizzo marginali, fragili, come nel caso dell'area presa in esame; la fascia di margine tra la laguna di Santa Gilla e la città di Cagliari. È proprio questa fragilità che diventa la chiave di lettura del progetto, in equilibrio precario tra ciò che esiste e una nuova fruibilità, che eviti il possesso e lo sfruttamento del luogo. Questo è possibile solo cambiando lo sguardo sulla realtà. Rinunciando alla hybris che così spesso accompagna il progetto contemporaneo per guardare con delicata pietas alla fragilità di questi luoghi. In contrapposizione alle tecnologie dure, il progetto deve consentire di abitare con la leggerezza e la reversibilità delle strutture lignee, attraverso segni minimi, piccole cuciture, funzioni compatibili. Un progetto debole ma che ha la forza di un'utopia, “un’utopia che tenti di ricostruire l'ambiente umano e perfino le imperfezioni della sua natura, allo scopo di aumentare le opportunità della vita di tutti i giorni” Lewis Mumford.
ABITARE L'AMBIENTE. IL PROGETTO TERRITORIALE NELLE AREE DELL'ABBANDONO / Pala, Paolo Giuseppe. - (2022 Jun 06).
ABITARE L'AMBIENTE. IL PROGETTO TERRITORIALE NELLE AREE DELL'ABBANDONO
Pala, Paolo Giuseppe
2022-06-06
Abstract
La ricerca nasce dalla consapevolezza, che alcuni luoghi abbandonati, debbano la loro principale qualità proprio a questa loro condizione di abbandono, di estraneità. Lo scopo della ricerca è di indagare sulle modalità di intervento in queste aree; modalità di intervento che devono consentire la fruizione di questi luoghi, senza far perdere, però, quella caratteristica che li rende unici, e che cerchiamo quando sentiamo il bisogno di sottrarci al flusso continuo dell'efficienza e della produttività. Il processo di concentrazione e di successiva espansione della città, l’“esplosione” dell’urbano a seguito del processo di globalizzazione e delle politiche neoliberiste, la conseguente “espulsione” di intere aree, hanno lasciato sul territorio un gran numero di siti obsoleti, luoghi abbandonati, aree di margine. Questi luoghi tagliati fuori dal progresso e dalla storia diventano luoghi del possibile dove il progetto può sperimentare nuove forme di abitare. Molti di questi luoghi mantengono forme di utilizzo marginali, fragili, come nel caso dell'area presa in esame; la fascia di margine tra la laguna di Santa Gilla e la città di Cagliari. È proprio questa fragilità che diventa la chiave di lettura del progetto, in equilibrio precario tra ciò che esiste e una nuova fruibilità, che eviti il possesso e lo sfruttamento del luogo. Questo è possibile solo cambiando lo sguardo sulla realtà. Rinunciando alla hybris che così spesso accompagna il progetto contemporaneo per guardare con delicata pietas alla fragilità di questi luoghi. In contrapposizione alle tecnologie dure, il progetto deve consentire di abitare con la leggerezza e la reversibilità delle strutture lignee, attraverso segni minimi, piccole cuciture, funzioni compatibili. Un progetto debole ma che ha la forza di un'utopia, “un’utopia che tenti di ricostruire l'ambiente umano e perfino le imperfezioni della sua natura, allo scopo di aumentare le opportunità della vita di tutti i giorni” Lewis Mumford.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.