Questa tesi mostra l’utilità dei marcatori molecolari nello studio di alcuni aspetti cruciali della popolazione e della struttura sociale dei mammiferi. In particolare sono stati investigati il cinghiale (Sus scrofa) ed il lupo (Canis lupus). In primo luogo si è definito il quadro dello stato genetico del cinghiale in Europa. In seguito la struttura genetica è stata analizzata ad una scala più fine, concentrandosi in particola modo sulle relazioni di parentela all’interno dei gruppi sociali e delle cucciolate. Lo studio della struttura sociale del cinghiale è stato condotto integrando I dati genetici con i dati spaziali della popolazione toscana oggetto di studio. La previsione di una struttura sociale matriarcale non è stata confermata dai dati, infatti, si è riscontrato un basso grado di parentela fra gli individui appartenenti alla stessa unità sociale. L’alto ricambio osservato all’interno della popolazione, principalmente dovuto ad un’alta mortalità dovuta a caccia e bracconaggio, sembra essere la causa principale dello scostamento dall’atteso. Nella stessa popolazione è stata testata la presenza di multipaternità all’interno delle cucciolate. Sono state analizzate dodici famiglie, costituite da scrofe incinte, abbattute durante la stagione venatoria, e dai rispettivi feti. La multipaternità, precedentemente riscontrata in popolazioni di cinghiale europeo, è stata rilevata anche nella popolazione in esame, rivelando come la poliandria possa diventare comune in alcune popolazioni. Dopodichè, una volta definito un protocollo d’analisi che permettesse l’utilizzo affidabile di campioni noninvasivi, si è proceduto a ricostruire la struttura genetica di una popolazione di lupo appenninico in un arco di tempo di sei anni. Tale analisi è stata condotta mediante l’utilizzo di microsatelliti autosomici e localizzati sul cromosoma sessuale Y, in modo da ottenere un quadro storico delle relazioni tra branchi, o all’interno di un branco, che non fosse influenzato dai meccanismi di trasmissione parentale e da possibili diversi pattern di dispersione fra sessi. Si è dunque osservato un basso flusso genico tra branchi adiacenti con conseguente strutturazione genetica ed una variabilità all’interno della linea maschile che si discosta dal monomorfismo riportato per la linea materna nella specie.
The Use of genetic markers in the study of social structure in mammals: wolf and wild boar as case studies / Iacolina, Laura. - (2009 Jan 21).
The Use of genetic markers in the study of social structure in mammals: wolf and wild boar as case studies
IACOLINA, Laura
2009-01-21
Abstract
Questa tesi mostra l’utilità dei marcatori molecolari nello studio di alcuni aspetti cruciali della popolazione e della struttura sociale dei mammiferi. In particolare sono stati investigati il cinghiale (Sus scrofa) ed il lupo (Canis lupus). In primo luogo si è definito il quadro dello stato genetico del cinghiale in Europa. In seguito la struttura genetica è stata analizzata ad una scala più fine, concentrandosi in particola modo sulle relazioni di parentela all’interno dei gruppi sociali e delle cucciolate. Lo studio della struttura sociale del cinghiale è stato condotto integrando I dati genetici con i dati spaziali della popolazione toscana oggetto di studio. La previsione di una struttura sociale matriarcale non è stata confermata dai dati, infatti, si è riscontrato un basso grado di parentela fra gli individui appartenenti alla stessa unità sociale. L’alto ricambio osservato all’interno della popolazione, principalmente dovuto ad un’alta mortalità dovuta a caccia e bracconaggio, sembra essere la causa principale dello scostamento dall’atteso. Nella stessa popolazione è stata testata la presenza di multipaternità all’interno delle cucciolate. Sono state analizzate dodici famiglie, costituite da scrofe incinte, abbattute durante la stagione venatoria, e dai rispettivi feti. La multipaternità, precedentemente riscontrata in popolazioni di cinghiale europeo, è stata rilevata anche nella popolazione in esame, rivelando come la poliandria possa diventare comune in alcune popolazioni. Dopodichè, una volta definito un protocollo d’analisi che permettesse l’utilizzo affidabile di campioni noninvasivi, si è proceduto a ricostruire la struttura genetica di una popolazione di lupo appenninico in un arco di tempo di sei anni. Tale analisi è stata condotta mediante l’utilizzo di microsatelliti autosomici e localizzati sul cromosoma sessuale Y, in modo da ottenere un quadro storico delle relazioni tra branchi, o all’interno di un branco, che non fosse influenzato dai meccanismi di trasmissione parentale e da possibili diversi pattern di dispersione fra sessi. Si è dunque osservato un basso flusso genico tra branchi adiacenti con conseguente strutturazione genetica ed una variabilità all’interno della linea maschile che si discosta dal monomorfismo riportato per la linea materna nella specie.File | Dimensione | Formato | |
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