Obiettivo del presente lavoro è quello di ricostruire l’implementazione della disciplina sul passaggio di competenze nella sanità penitenziaria attraverso la percezione che di essa hanno gli operatori sanitari coinvolti nell’erogazione di prestazioni sanitarie in carcere. In tal modo non pretendiamo certo colmare le lacune della ricerca sociologica sul tema. Più semplicemente intendiamo fornire qualche spunto conoscitivo in più, attraverso il filtro di professionisti che si collocano in una via mediana tra l’interno e l’esterno dell’istituzione (Sarzotti 2007). Proprio questa ambivalenza del personale sanitario rende, a nostro avviso, particolarmente interessanti la sua analisi del contesto carcerario e il potenziale innovativo racchiuso nel suo operato. La ricerca ha ad oggetto l’implementazione della riforma sulla sanità penitenziaria, e di conseguenza il livello di tutela della salute garantito, secondo la percezione che di essa hanno gli operatori sanitari. In effetti crediamo che la degradazione del diritto alla salute in carcere (Baccaro 2003), causata dall’afflittività della detenzione e acuita dalla marginalità sociale della popolazione reclusa, imponga al ricercatore di valorizzare costantemente la portata dinamica dello stesso. Preso atto che, a livello sostanziale, il benessere della popolazione detenuta viene garantito in maniera residuale riteniamo necessario concentrarci sulla tutela concreta dello stesso. Crediamo in effetti che, con tutte le criticità insite nell’affrontare questo tema, non si possa perdere di vista il fatto che la salute, seppur compressa, rappresenti il presupposto per l’esplicarsi di un tentativo di umanizzazione della pena (Esposito 2007).
Carcere e salute: un’indagine sulla sanità penitenziaria tra Sardegna e Lombardia / Cherchi, Carlotta. - (2018).
Carcere e salute: un’indagine sulla sanità penitenziaria tra Sardegna e Lombardia
CHERCHI, Carlotta
2018-01-01
Abstract
Obiettivo del presente lavoro è quello di ricostruire l’implementazione della disciplina sul passaggio di competenze nella sanità penitenziaria attraverso la percezione che di essa hanno gli operatori sanitari coinvolti nell’erogazione di prestazioni sanitarie in carcere. In tal modo non pretendiamo certo colmare le lacune della ricerca sociologica sul tema. Più semplicemente intendiamo fornire qualche spunto conoscitivo in più, attraverso il filtro di professionisti che si collocano in una via mediana tra l’interno e l’esterno dell’istituzione (Sarzotti 2007). Proprio questa ambivalenza del personale sanitario rende, a nostro avviso, particolarmente interessanti la sua analisi del contesto carcerario e il potenziale innovativo racchiuso nel suo operato. La ricerca ha ad oggetto l’implementazione della riforma sulla sanità penitenziaria, e di conseguenza il livello di tutela della salute garantito, secondo la percezione che di essa hanno gli operatori sanitari. In effetti crediamo che la degradazione del diritto alla salute in carcere (Baccaro 2003), causata dall’afflittività della detenzione e acuita dalla marginalità sociale della popolazione reclusa, imponga al ricercatore di valorizzare costantemente la portata dinamica dello stesso. Preso atto che, a livello sostanziale, il benessere della popolazione detenuta viene garantito in maniera residuale riteniamo necessario concentrarci sulla tutela concreta dello stesso. Crediamo in effetti che, con tutte le criticità insite nell’affrontare questo tema, non si possa perdere di vista il fatto che la salute, seppur compressa, rappresenti il presupposto per l’esplicarsi di un tentativo di umanizzazione della pena (Esposito 2007).File | Dimensione | Formato | |
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