La presente ricerca tratta di come comunità e conoscenze trovano modo di dare vita a spazi fisici e di come il design può contribuire a questo fenomeno intervenendo sia nella definizione funzionale degli spazi che nelle dinamiche di questi processi di aggregazione.Nonostante l’enfasi con cui oggi sempre più spesso si sottolinea la natura impersonale ed intangibile del sapere – e la crescente immaterialità dei supporti con cui se ne distribuiscono le codificazioni – gli spazi specificamente attrezzati per la divulgazione e per la creazione di esperienze culturali continuano ad essere vivaci luoghi di incontro e di dialogo.Secondo Z. Bauman, viviamo una epoca in cui la società si caratterizza per rappresentare i propri membri come individui e dove l’appartenenza ad una determinata comunità non è data dal luogo, dalla genealogia o dalla tradizione ma è il frutto di una scelta personale, spesso di carattere transitorio. In questo contesto l’esistenza di dinamiche di aggregazione sociale – intorno a progetti di lungo periodo e con una marcata dimensione locale – rappresenta un interessante fenomeno in controtendenza e sta generando interessanti sperimentazioni anche nelle contemporanee modalità di gestione culturale, sollecitando la creazione di nuovi spazi attrezzati per la condivisione del sapere. Sempre secondo Bauman, la Cultura contemporanea è orientata alla soddisfazione di esigenze individuali, agendo spesso come tranquillante per sedare le ansie personali più che come stimolante collettivo. Alcune delle sperimentazioni in atto nel campo della gestione culturale cercano di contrastare questa tendenza dominante attraverso dinamiche di carattere partecipativo. Queste iniziative, che attraversano le diverse tipologie di istituzioni tradizionalmente destinate alla cultura ed all’istruzione come Musei, Archivi, Biblioteche, Teatri … sembrano condividere un approccio comune, quello di considerare la partecipazione a processi ed eventi culturali come parte della costruzione di una critica del presente, adottando in questo modo una prospettiva gramsciana nella quale anche lo sguardo al passato ha senso nella misura in cui ci consente di “evitare di credere che tutto ciò che esiste è naturale esista”.[quaderni del carcere] La ricerca si centra specificamente su una delle molte modalità attraverso le quali i processi di partecipazione, che coinvolgono comunità locali, stanno generando una nuova domanda di spazi per la condivisione del sapere. Ci riferiamo alle iniziative che contemplano la realizzazione di un evento espositivo. Si tratta di un fenomeno relativamente recente nel panorama della gestione culturale che pur mantenendo un carattere marginale si sta progressivamente consolidando. Queste esperienze, in grado di esprimere un enorme potenziale comunicativo, presentano spesso forti elementi di criticità quando vengono inserite in un processo di carattere partecipativo. Gli eventi espositivi rappresentano in questo senso un campo di osservazione privilegiato per poter analizzare il contributo dei progettisti coinvolti professionalmente in una iniziativa culturale di questa natura. Il quadro di riferimento adottato per questa analisi è quello suggerito in varie occasioni da Ezio Manzini; in un contesto in cui i processi di progettazione tendono a coinvolgere un sempre maggiore numero di soggetti diventa cruciale analizzare le relazioni che si instaurano tra i designer esperti ed il resto dei portatori di interesse implicati in questa progettualità diffusa.Lo scopo della ricerca è mettere in evidenza le peculiarità delle iniziative legate ad un evento espositivo rispetto alle esperienze di co-design, e design aperto, che si sono sviluppate in altri contesti e, in termini più generali, in relazione con altri processi di tipo collaborativo nati nell’ambito delle dinamiche di innovazione sociale. Il nostro contributo riguarda quindi la natura delle relazioni tra luoghi comunità e conoscenze nel contesto delle iniziative culturali che hanno come obiettivo la valorizzazione dei beni comuni ed il processo di apprendimento sociale necessario per imparare (di nuovo) a gestirli.
Luoghi, Comunità e Conoscenza: gli eventi espositivi tra partecipazione e Design / Calosci, Alfredo. - (2018).
Luoghi, Comunità e Conoscenza: gli eventi espositivi tra partecipazione e Design
CALOSCI, Alfredo
2018-01-01
Abstract
La presente ricerca tratta di come comunità e conoscenze trovano modo di dare vita a spazi fisici e di come il design può contribuire a questo fenomeno intervenendo sia nella definizione funzionale degli spazi che nelle dinamiche di questi processi di aggregazione.Nonostante l’enfasi con cui oggi sempre più spesso si sottolinea la natura impersonale ed intangibile del sapere – e la crescente immaterialità dei supporti con cui se ne distribuiscono le codificazioni – gli spazi specificamente attrezzati per la divulgazione e per la creazione di esperienze culturali continuano ad essere vivaci luoghi di incontro e di dialogo.Secondo Z. Bauman, viviamo una epoca in cui la società si caratterizza per rappresentare i propri membri come individui e dove l’appartenenza ad una determinata comunità non è data dal luogo, dalla genealogia o dalla tradizione ma è il frutto di una scelta personale, spesso di carattere transitorio. In questo contesto l’esistenza di dinamiche di aggregazione sociale – intorno a progetti di lungo periodo e con una marcata dimensione locale – rappresenta un interessante fenomeno in controtendenza e sta generando interessanti sperimentazioni anche nelle contemporanee modalità di gestione culturale, sollecitando la creazione di nuovi spazi attrezzati per la condivisione del sapere. Sempre secondo Bauman, la Cultura contemporanea è orientata alla soddisfazione di esigenze individuali, agendo spesso come tranquillante per sedare le ansie personali più che come stimolante collettivo. Alcune delle sperimentazioni in atto nel campo della gestione culturale cercano di contrastare questa tendenza dominante attraverso dinamiche di carattere partecipativo. Queste iniziative, che attraversano le diverse tipologie di istituzioni tradizionalmente destinate alla cultura ed all’istruzione come Musei, Archivi, Biblioteche, Teatri … sembrano condividere un approccio comune, quello di considerare la partecipazione a processi ed eventi culturali come parte della costruzione di una critica del presente, adottando in questo modo una prospettiva gramsciana nella quale anche lo sguardo al passato ha senso nella misura in cui ci consente di “evitare di credere che tutto ciò che esiste è naturale esista”.[quaderni del carcere] La ricerca si centra specificamente su una delle molte modalità attraverso le quali i processi di partecipazione, che coinvolgono comunità locali, stanno generando una nuova domanda di spazi per la condivisione del sapere. Ci riferiamo alle iniziative che contemplano la realizzazione di un evento espositivo. Si tratta di un fenomeno relativamente recente nel panorama della gestione culturale che pur mantenendo un carattere marginale si sta progressivamente consolidando. Queste esperienze, in grado di esprimere un enorme potenziale comunicativo, presentano spesso forti elementi di criticità quando vengono inserite in un processo di carattere partecipativo. Gli eventi espositivi rappresentano in questo senso un campo di osservazione privilegiato per poter analizzare il contributo dei progettisti coinvolti professionalmente in una iniziativa culturale di questa natura. Il quadro di riferimento adottato per questa analisi è quello suggerito in varie occasioni da Ezio Manzini; in un contesto in cui i processi di progettazione tendono a coinvolgere un sempre maggiore numero di soggetti diventa cruciale analizzare le relazioni che si instaurano tra i designer esperti ed il resto dei portatori di interesse implicati in questa progettualità diffusa.Lo scopo della ricerca è mettere in evidenza le peculiarità delle iniziative legate ad un evento espositivo rispetto alle esperienze di co-design, e design aperto, che si sono sviluppate in altri contesti e, in termini più generali, in relazione con altri processi di tipo collaborativo nati nell’ambito delle dinamiche di innovazione sociale. Il nostro contributo riguarda quindi la natura delle relazioni tra luoghi comunità e conoscenze nel contesto delle iniziative culturali che hanno come obiettivo la valorizzazione dei beni comuni ed il processo di apprendimento sociale necessario per imparare (di nuovo) a gestirli.File | Dimensione | Formato | |
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