OBIETTIVI: Il costante aumento della vita media ha incrementato (e duplicherà entro il 2020), l’incidenza di ictus, patologia dal rilevante impatto sanitario, individuale, familiare, sociosanitario ed economico. In una regione dove i presidi ospedalieri suppliscono, con ricoveri impropri, alla carenza di servizi sanitari territoriali (in particolare quelli per anziani e riabilitativi), lo studio si prefigge di delineare, in una ASL della Sardegna centrale, un percorso diagnostico- terapeutico-assistenziale incentrato sui bisogni dei pazienti colpiti da ictus al fine di coinvolgere attivamente ed integrare al meglio operatori e strutture della rete assistenziale. METODI: Il bisogno sanitario è stato identificato (dal DRG 14 e 15) calcolando l’incidenza di ictus, nel 2010, mentre, relativamente all’offerta è stato rilevato l’assetto organizzativo attuale, quello previsto dalla programmazione regionale ed effettuata una valutazione dei costi diretti ospedalieri e territoriali sostenuti. RISULTATI: L’ASL oggetto di studio si estende per 3.932 Kmq, attraverso 52 Comuni, nell’ambito di 4 distretti sanitari, per una popolazione di 160.020 abitanti in cui gli anziani oltre i 65aa ammontano a 32.164 unità (20,5%); la rete assistenziale prevede un presidio centrale di riferimento, dotato di Stroke Unit di II livello di tipo combinato acuto riabilitativo, altri due presidi ospedalieri oltre ad un’Unità operativa residenziale riabilitativa fisica e psicologica con 8 p.l.. Relativamente alle strutture territoriali è operativo, in ognuno dei 4 Distretti sanitari, un Punto Unico di Accesso con Unità operative distrettuali di valutazione territoriale per cure domiciliari integrate. I casi di ictus rilevati nel 2010 sono stati 259 (incidenza negli > 65 anni: 7,62/1.000) per il DRG 14 (infarto o emorragia cerebrale) e 131 (incidenza negli > 65 anni: 3,51/1.000) per il DRG 15 (attacco ischemico transitorio acuto). I costi diretti sanitari e non sanitari ammontano a 3.819.113 €. Nonostante la percentuale di anziani che riceve assistenza in ADI rispetto al totale della popolazione anziana sia più che raddoppiata dal 2005, rispetto al target previsto di 3,5%, nel 2010 si registra ancora un valore di 2,8. CONCLUSIONI: Nell’ASL in oggetto, e su tutto il territorio regionale, appare opportuno non solo, meglio qualificare l’assistenza per il trattamento acuto, ma anche per diminuire la necessità di ricorso continuo all’ospedale, incrementare la neuroriabilitazione in strutture residenziali/semiresidenziali per anziani non autosufficienti o con disabilità e adottare protocolli tesi a migliorare l’integrazione e la continuità assistenziale ospedale-territorio.
L’ASSISTENZA SANITARIA PER GLI ANZIANI: STUDIO PRELIMINARE PER LA PROGETTAZIONE DI UN PDTA INTEGRATO PER L’ICTUS IN UNA ASL DELLA SARDEGNA CENTRALE / Azara, A.; Murgia, Bianca; Muresu, E.; Maida, A.; Mura, I.. - (2012), pp. 540-540. (Intervento presentato al convegno PREVENZIONE E SANITÀ PUBBLICA AL SERVIZIO DEL PAESE l’Igienista verso le nuove esigenze di salute tenutosi a Forte Village Resort Santa Margherita di Pula, Cagliari nel 3-6 Ottobre 2012).
L’ASSISTENZA SANITARIA PER GLI ANZIANI: STUDIO PRELIMINARE PER LA PROGETTAZIONE DI UN PDTA INTEGRATO PER L’ICTUS IN UNA ASL DELLA SARDEGNA CENTRALE
Azara A.
;MURGIA, Bianca;Muresu E.;Maida A.;Mura I.
2012-01-01
Abstract
OBIETTIVI: Il costante aumento della vita media ha incrementato (e duplicherà entro il 2020), l’incidenza di ictus, patologia dal rilevante impatto sanitario, individuale, familiare, sociosanitario ed economico. In una regione dove i presidi ospedalieri suppliscono, con ricoveri impropri, alla carenza di servizi sanitari territoriali (in particolare quelli per anziani e riabilitativi), lo studio si prefigge di delineare, in una ASL della Sardegna centrale, un percorso diagnostico- terapeutico-assistenziale incentrato sui bisogni dei pazienti colpiti da ictus al fine di coinvolgere attivamente ed integrare al meglio operatori e strutture della rete assistenziale. METODI: Il bisogno sanitario è stato identificato (dal DRG 14 e 15) calcolando l’incidenza di ictus, nel 2010, mentre, relativamente all’offerta è stato rilevato l’assetto organizzativo attuale, quello previsto dalla programmazione regionale ed effettuata una valutazione dei costi diretti ospedalieri e territoriali sostenuti. RISULTATI: L’ASL oggetto di studio si estende per 3.932 Kmq, attraverso 52 Comuni, nell’ambito di 4 distretti sanitari, per una popolazione di 160.020 abitanti in cui gli anziani oltre i 65aa ammontano a 32.164 unità (20,5%); la rete assistenziale prevede un presidio centrale di riferimento, dotato di Stroke Unit di II livello di tipo combinato acuto riabilitativo, altri due presidi ospedalieri oltre ad un’Unità operativa residenziale riabilitativa fisica e psicologica con 8 p.l.. Relativamente alle strutture territoriali è operativo, in ognuno dei 4 Distretti sanitari, un Punto Unico di Accesso con Unità operative distrettuali di valutazione territoriale per cure domiciliari integrate. I casi di ictus rilevati nel 2010 sono stati 259 (incidenza negli > 65 anni: 7,62/1.000) per il DRG 14 (infarto o emorragia cerebrale) e 131 (incidenza negli > 65 anni: 3,51/1.000) per il DRG 15 (attacco ischemico transitorio acuto). I costi diretti sanitari e non sanitari ammontano a 3.819.113 €. Nonostante la percentuale di anziani che riceve assistenza in ADI rispetto al totale della popolazione anziana sia più che raddoppiata dal 2005, rispetto al target previsto di 3,5%, nel 2010 si registra ancora un valore di 2,8. CONCLUSIONI: Nell’ASL in oggetto, e su tutto il territorio regionale, appare opportuno non solo, meglio qualificare l’assistenza per il trattamento acuto, ma anche per diminuire la necessità di ricorso continuo all’ospedale, incrementare la neuroriabilitazione in strutture residenziali/semiresidenziali per anziani non autosufficienti o con disabilità e adottare protocolli tesi a migliorare l’integrazione e la continuità assistenziale ospedale-territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.