Scoperto dall’edtitrice nel cumulo delle carte reperite alla morte della Ortese nella sua casa di Rapallo, e riconosciuto come inedito nonché splendido testimone della narrativa ortesiana, il racconto è accompagnato da una solida postfazione nella quale esso viene sapientemente datato (agli anni Settanta), analizzato nelle varianti manoscritte che il dattiloscritto arreca, indagato nella varietà delle fonti che sottende (da Saffo a Leopardi a El Greco, la cui pittura è spesso all’origine di un’ispirazione della Ortese), e infine persuasivamente contestualizzato nel complesso dell’opera della scrittrice. Mostrato essere in stretta relazione col coevo Porto di Toledo (1975), il racconto è proposto altresì come una primitiva versione del Cardillo addolorato (1993). In entrambi i romanzi, infatti, i personaggi e gli ambienti di Mistero doloroso si ripropongono con forza, consentendo di evincere l’affetto che la Ortese doveva nutrire per questo suo racconto provvidenzialmente conservatosi a testimonianza della sua fedeltà ad alcuni temi prediletti (il Settecento, Napoli, le creature indifese e le menti sospese fra il cielo e la terra), nonché della magnificenza della misura breve della sua narrativa.
Mistero doloroso / Farnetti, Monica. - (2010).
Mistero doloroso
FARNETTI, Monica
2010-01-01
Abstract
Scoperto dall’edtitrice nel cumulo delle carte reperite alla morte della Ortese nella sua casa di Rapallo, e riconosciuto come inedito nonché splendido testimone della narrativa ortesiana, il racconto è accompagnato da una solida postfazione nella quale esso viene sapientemente datato (agli anni Settanta), analizzato nelle varianti manoscritte che il dattiloscritto arreca, indagato nella varietà delle fonti che sottende (da Saffo a Leopardi a El Greco, la cui pittura è spesso all’origine di un’ispirazione della Ortese), e infine persuasivamente contestualizzato nel complesso dell’opera della scrittrice. Mostrato essere in stretta relazione col coevo Porto di Toledo (1975), il racconto è proposto altresì come una primitiva versione del Cardillo addolorato (1993). In entrambi i romanzi, infatti, i personaggi e gli ambienti di Mistero doloroso si ripropongono con forza, consentendo di evincere l’affetto che la Ortese doveva nutrire per questo suo racconto provvidenzialmente conservatosi a testimonianza della sua fedeltà ad alcuni temi prediletti (il Settecento, Napoli, le creature indifese e le menti sospese fra il cielo e la terra), nonché della magnificenza della misura breve della sua narrativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.