Edizione critica con apparato genetico de Il ritorno del figlio di Grazia Deledda. L'opera ci è stata trasmessa attraverso un manoscritto autografo, conservato nella Sala Manoscritti della Biblioteca Universitaria di Sassari (Fondo Manoscritti, Ms. 258), e diversi testimoni a stampa. La Commissione per gli acquisti in antiquariato della Biblioteca, acquistò l’autografo nel luglio del 1999 dalla libreria antiquaria Letteratura Tattile, studio bibliografico del dott. Andrea Galli di Rimini. Il manoscritto proviene dalla collezione dello scrittore Umberto Fracchia, che probabilmente lo ricevette dalla stessa Deledda, privo di due carte. In seguito, nel 1959, fu venduto ad un’asta di beneficenza presso una libreria antiquaria di Lucca, alla quale parteciparono scrittori e bibliofili amici di Fracchia e collaboratori della rivista «La Fiera Letteraria» . Uno di loro, Massimo Dursi, lo acquistò e fu l’ultimo possessore fino all’acquisizione da parte della libreria antiquaria. L’opera è stata inserita nel fondo di manoscritti bibliografici che figura nell’inventario Sorbelli Mazzatinti. Per quanto riguarda buona parte della produzione deleddiana, uno studio della genetica del testo, relativo ai processi correttori e ai diversi stadi di elaborazione, fino ad oggi non c’è stato. Eppure una ricostruzione delle storie redazionali, a partire dalle fasi di gestazione, può aiutare a capire meglio il rapporto intercorso tra la scrittrice e la sua opera. Nel nostro caso scandagliare la documentazione manoscritta di un'opera precedente all’edizione a stampa e indagare la diversità redazionale intercorsa fra i testimoni, tentando di individuare natura e funzione dei processi evolutivi e stratigrafici, ci ha consentito, pur nella limitatezza del campo d’azione, di entrare dentro il laboratorio deleddiano, dentro quel ‘farsi testo’ che è proprio di ogni artigianato compositivo e di ogni opera d’arte.
Il ritorno del figlio / Manca, Dino Gesuino. - 1:(2005), pp. 1-210.
Il ritorno del figlio
MANCA, Dino Gesuino
2005-01-01
Abstract
Edizione critica con apparato genetico de Il ritorno del figlio di Grazia Deledda. L'opera ci è stata trasmessa attraverso un manoscritto autografo, conservato nella Sala Manoscritti della Biblioteca Universitaria di Sassari (Fondo Manoscritti, Ms. 258), e diversi testimoni a stampa. La Commissione per gli acquisti in antiquariato della Biblioteca, acquistò l’autografo nel luglio del 1999 dalla libreria antiquaria Letteratura Tattile, studio bibliografico del dott. Andrea Galli di Rimini. Il manoscritto proviene dalla collezione dello scrittore Umberto Fracchia, che probabilmente lo ricevette dalla stessa Deledda, privo di due carte. In seguito, nel 1959, fu venduto ad un’asta di beneficenza presso una libreria antiquaria di Lucca, alla quale parteciparono scrittori e bibliofili amici di Fracchia e collaboratori della rivista «La Fiera Letteraria» . Uno di loro, Massimo Dursi, lo acquistò e fu l’ultimo possessore fino all’acquisizione da parte della libreria antiquaria. L’opera è stata inserita nel fondo di manoscritti bibliografici che figura nell’inventario Sorbelli Mazzatinti. Per quanto riguarda buona parte della produzione deleddiana, uno studio della genetica del testo, relativo ai processi correttori e ai diversi stadi di elaborazione, fino ad oggi non c’è stato. Eppure una ricostruzione delle storie redazionali, a partire dalle fasi di gestazione, può aiutare a capire meglio il rapporto intercorso tra la scrittrice e la sua opera. Nel nostro caso scandagliare la documentazione manoscritta di un'opera precedente all’edizione a stampa e indagare la diversità redazionale intercorsa fra i testimoni, tentando di individuare natura e funzione dei processi evolutivi e stratigrafici, ci ha consentito, pur nella limitatezza del campo d’azione, di entrare dentro il laboratorio deleddiano, dentro quel ‘farsi testo’ che è proprio di ogni artigianato compositivo e di ogni opera d’arte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.