Nel saggio viene ricostruita la collaborazione di alcuni giovani intellettuali antifascisti, poi divenuti comunisti, alla rivista «Meridiano di Roma», dove essi tennero tra il 1938 e il 1939 una rubrica di polemiche letterarie e artistiche con velati riferimenti politici. Il saggio, oltre ad analizzare gli articoli della rubrica e interventi di altre riviste, si basa per ampia parte sulle carte inedite e la corrispondenza conservata nell’archivio privato di Girolamo Sotgiu, principale organizzatore di questa collaborazione. Si trattò di un episodio importante dell’attività culturale svolta all’interno delle riviste e delle istituzioni fasciste da giovani che già erano contro il regime non solo culturalmente, ma anche politicamente. Contrariamente a quanto è stato sostenuto da alcuni studiosi negli anni più recenti, nel saggio si sostiene la tesi che con queste polemiche in chiave i protagonisti intendevano portare avanti il proprio impegno antifascista sul piano della cultura, che era o verrà – a seconda dei singoli percorsi individuali – accompagnato anche dall’attività più propriamente politica e cospirativa.
«Leggi nei margini bianchi di questa pagina»: Girolamo Sotgiu e gli «amici pedanti» / Vittoria, Albertina. - (2007), pp. 638-659.
«Leggi nei margini bianchi di questa pagina»: Girolamo Sotgiu e gli «amici pedanti»
VITTORIA, Albertina
2007-01-01
Abstract
Nel saggio viene ricostruita la collaborazione di alcuni giovani intellettuali antifascisti, poi divenuti comunisti, alla rivista «Meridiano di Roma», dove essi tennero tra il 1938 e il 1939 una rubrica di polemiche letterarie e artistiche con velati riferimenti politici. Il saggio, oltre ad analizzare gli articoli della rubrica e interventi di altre riviste, si basa per ampia parte sulle carte inedite e la corrispondenza conservata nell’archivio privato di Girolamo Sotgiu, principale organizzatore di questa collaborazione. Si trattò di un episodio importante dell’attività culturale svolta all’interno delle riviste e delle istituzioni fasciste da giovani che già erano contro il regime non solo culturalmente, ma anche politicamente. Contrariamente a quanto è stato sostenuto da alcuni studiosi negli anni più recenti, nel saggio si sostiene la tesi che con queste polemiche in chiave i protagonisti intendevano portare avanti il proprio impegno antifascista sul piano della cultura, che era o verrà – a seconda dei singoli percorsi individuali – accompagnato anche dall’attività più propriamente politica e cospirativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.