The topic of Isola-Mondo is developed through a comparison of Sardinia and Russia via the nodal point that is the Sardinian-European question. Grazia Deledda’s European vocation is placed in the context of the times in which writers from smaller and minority nations adjusted themselves to create a bridge, or dia-system, between the linguistic and literary system of their origin and that high and noble system arriving from the great European literatures. The textual and contextual connection between Deledda and Tolstoy is resurrected here in the implicit setting of twentieth century Italian Slavistic study. The relationship between the two systems (compared within a common mythological and anthropological setting) is briefly made evident, often via personal recollections traversing Gramsci and the nineteenth century, to indicate two systems conceived from their outset as autonomous. The idea of dia-system, linguistic and literary, is used to account for the deleddian experience in reformulating both her existence and anthropological universe from Sardinian into the post-unitarian Italian literary language. The account starts from the complex and ethnically tinged situation that was Sardinia at the end of the nineteenth and into the twentieth century and finds correspondence in the similar needs of other great European writers.

Il tema Isola-Mondo viene sviluppato per mezzo di una comparazione tra Sardegna e Russia passando per il punto nodale rappresentato dalla questione sarda in Europa. La vocazione europea della scrittrice sarda Grazia Deledda è posta nel contesto culturale del suo tempo nel quale scrittori di piccole nazioni e di minoranze si adattarono e impegnarono per creare un ponte, o un diasistema tra il sistema linguistico e letterario della propria origine e il sistema alto e nobile delle grandi letterature europee. La connessione di testo e contesto tra Deledda e Tolstoj viene riproposta qui in modo implicito attraverso gli studi della Slavistica italiana del XXesimo secolo. La relazione tra i due sistemi (comparati in una ambietazione mitologica e antropologica comune)è messo brevemente in evidenza, spesso con l'aiuto di memorie personali, passando attraverso Gramsci e il secolo XIXesimo, con l'intento di mostrare i due sistemi concepiti fin dal principio come autonomi.

Battelli, diligenze, postali e l’europeizzazione delle letterature nazionali tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento / Chessa, Francesca. - I:(2007), pp. 7-16.

Battelli, diligenze, postali e l’europeizzazione delle letterature nazionali tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento

CHESSA, Francesca
2007-01-01

Abstract

The topic of Isola-Mondo is developed through a comparison of Sardinia and Russia via the nodal point that is the Sardinian-European question. Grazia Deledda’s European vocation is placed in the context of the times in which writers from smaller and minority nations adjusted themselves to create a bridge, or dia-system, between the linguistic and literary system of their origin and that high and noble system arriving from the great European literatures. The textual and contextual connection between Deledda and Tolstoy is resurrected here in the implicit setting of twentieth century Italian Slavistic study. The relationship between the two systems (compared within a common mythological and anthropological setting) is briefly made evident, often via personal recollections traversing Gramsci and the nineteenth century, to indicate two systems conceived from their outset as autonomous. The idea of dia-system, linguistic and literary, is used to account for the deleddian experience in reformulating both her existence and anthropological universe from Sardinian into the post-unitarian Italian literary language. The account starts from the complex and ethnically tinged situation that was Sardinia at the end of the nineteenth and into the twentieth century and finds correspondence in the similar needs of other great European writers.
2007
9788854812314
Il tema Isola-Mondo viene sviluppato per mezzo di una comparazione tra Sardegna e Russia passando per il punto nodale rappresentato dalla questione sarda in Europa. La vocazione europea della scrittrice sarda Grazia Deledda è posta nel contesto culturale del suo tempo nel quale scrittori di piccole nazioni e di minoranze si adattarono e impegnarono per creare un ponte, o un diasistema tra il sistema linguistico e letterario della propria origine e il sistema alto e nobile delle grandi letterature europee. La connessione di testo e contesto tra Deledda e Tolstoj viene riproposta qui in modo implicito attraverso gli studi della Slavistica italiana del XXesimo secolo. La relazione tra i due sistemi (comparati in una ambietazione mitologica e antropologica comune)è messo brevemente in evidenza, spesso con l'aiuto di memorie personali, passando attraverso Gramsci e il secolo XIXesimo, con l'intento di mostrare i due sistemi concepiti fin dal principio come autonomi.
Battelli, diligenze, postali e l’europeizzazione delle letterature nazionali tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento / Chessa, Francesca. - I:(2007), pp. 7-16.
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