Ancora sul vocalismo cisalpino: alcune caratteristiche del Trentino occidentale (in comparazione con l’area ladina dolomitica) Tra le caratteristiche del vocalismo dell’Italia cisalpina, in dipendenza della nota distinzione lausberghiana tra gli esiti vocalici in sillaba tonica aperta e quelli in sillaba chiusa, emerge una spia a tutt’oggi ancor poco valorizzata che concerne i fenomeni d’abbassamento (e centralizzazione) di /e/ neolatina in posizione e che si manifesta in modo organico nell’area ladina dolomitica (bad. sëc ‘secco’) ma con tracce ancor vistose nel Trentino occidentale e in modo sparso nel piemontese (trësa ‘treccia’) e nell’emiliano (bol. sac ‘secco’). Al primo inquadramento di Zamboni (1990, 1993) ha fatto seguito un tentativo preliminare d’analisi, su dati dolomitici desunti dai materiali sonori dell’ALD, di Schirru & Zamboni (2004), dove il complesso gardenese-livinalese-badiotto registra per questi vocoidi delle medie che vanno (per la F1) da un minimo di circa 600 Hz su ‘capelli’ a un massimo di quasi 800 Hz su ‘secco’, mentre la F2 oscilla tra i circa 1400 Hz su ‘sacchi’ e un massimo di circa 1800 Hz su ‘capelli’: dunque, una sostanziale focalizzazione su /./ ([5, 7] o più basso [>]: i dati italiani ‘medi’ danno per /a/ intorno agli 800-1250 Hz e per /e/ 400-2000). Fenomeni di questo genere caratterizzano anche il Trentino occidentale (giudicariese, di fondo ‘lombardo-ladino’), dove l’ALD registra forme come batöza ‘battezza’ &c.: notati fin da Ettmayer (1902), ripresi in Bonfadini (1989) e non privi di ripercussioni sull’opposto versante camuno e anche oltre. Sono stati acquisiti dunque a scopo di verifica i materiali sonori dell’ALD relativi ai pp. 69 (Pinzolo, Val Rendena), 70 (Spiazzo), 76 (Creto) e 77 (Storo), dove esiti simili si colgono con maggior evidenza, e ne è stato trascelto un campione affine a quello dolomitico la cui analisi sperimentale permette d’intravedere risultati interessanti e significativi sul piano comparativo. Carlo Schirru, Università di Sassari Alberto Zamboni, Università di Padova ALD = H. Goebl, Atlant linguistich dl ladin dolomitich y di dialec vejins, I-IV, Wiesbaden, Reichert, 1998. Bonfadini, G. 1989 La posizione linguistica della Rendena. Archivio per l’Alto Adige 83, 1-74. Ettmayer, K. von 1902 Lombardisch-Ladinisches aus Südtirol. Ein Beitrag zum oberitalienischen Vokalismus. Romanische Forschungen 13, 321-673. Schirru, C. & Zamboni, A. 2004 Vocalismi ladini: primi tentativi di analisi. Atti delle XIV Giornate di Studio del Gruppo di Fonetica Sperimentale (A.I.A. XXXI), a cura di A. De Dominicis, L. Mori & M. Stefani, Viterbo, Università della Tuscia, 153-8. Zamboni, A. 1990 Per una riconsiderazione generale del vocalismo cisalpino: l’abbassamento di /e/ neolatino in posizione. Scritti in onore di L. Croatto, Padova, CNR / CSRF - Università degli Studi / Dipartimento di Linguistica, 287-96. 1993 Sulla tipologia del vocalismo cisalpino: implicazioni diacroniche e classificatorie. Actes du XXe Congrès International de Linguistique et Philologie Romanes (publiés par G. Hilty), III/IV (Typologie des langues romanes), Zürich, 463-71.
Ancora sul vocalismo cisalpino: alcune caratteristiche del Trentino occidentale (in comparazione con l'area ladina dolomitica) / Schirru, Carlo Giorgio; Zamboni, A.. - Tome II:(2010), pp. 165-174.
Ancora sul vocalismo cisalpino: alcune caratteristiche del Trentino occidentale (in comparazione con l'area ladina dolomitica)
SCHIRRU, Carlo Giorgio;
2010-01-01
Abstract
Ancora sul vocalismo cisalpino: alcune caratteristiche del Trentino occidentale (in comparazione con l’area ladina dolomitica) Tra le caratteristiche del vocalismo dell’Italia cisalpina, in dipendenza della nota distinzione lausberghiana tra gli esiti vocalici in sillaba tonica aperta e quelli in sillaba chiusa, emerge una spia a tutt’oggi ancor poco valorizzata che concerne i fenomeni d’abbassamento (e centralizzazione) di /e/ neolatina in posizione e che si manifesta in modo organico nell’area ladina dolomitica (bad. sëc ‘secco’) ma con tracce ancor vistose nel Trentino occidentale e in modo sparso nel piemontese (trësa ‘treccia’) e nell’emiliano (bol. sac ‘secco’). Al primo inquadramento di Zamboni (1990, 1993) ha fatto seguito un tentativo preliminare d’analisi, su dati dolomitici desunti dai materiali sonori dell’ALD, di Schirru & Zamboni (2004), dove il complesso gardenese-livinalese-badiotto registra per questi vocoidi delle medie che vanno (per la F1) da un minimo di circa 600 Hz su ‘capelli’ a un massimo di quasi 800 Hz su ‘secco’, mentre la F2 oscilla tra i circa 1400 Hz su ‘sacchi’ e un massimo di circa 1800 Hz su ‘capelli’: dunque, una sostanziale focalizzazione su /./ ([5, 7] o più basso [>]: i dati italiani ‘medi’ danno per /a/ intorno agli 800-1250 Hz e per /e/ 400-2000). Fenomeni di questo genere caratterizzano anche il Trentino occidentale (giudicariese, di fondo ‘lombardo-ladino’), dove l’ALD registra forme come batöza ‘battezza’ &c.: notati fin da Ettmayer (1902), ripresi in Bonfadini (1989) e non privi di ripercussioni sull’opposto versante camuno e anche oltre. Sono stati acquisiti dunque a scopo di verifica i materiali sonori dell’ALD relativi ai pp. 69 (Pinzolo, Val Rendena), 70 (Spiazzo), 76 (Creto) e 77 (Storo), dove esiti simili si colgono con maggior evidenza, e ne è stato trascelto un campione affine a quello dolomitico la cui analisi sperimentale permette d’intravedere risultati interessanti e significativi sul piano comparativo. Carlo Schirru, Università di Sassari Alberto Zamboni, Università di Padova ALD = H. Goebl, Atlant linguistich dl ladin dolomitich y di dialec vejins, I-IV, Wiesbaden, Reichert, 1998. Bonfadini, G. 1989 La posizione linguistica della Rendena. Archivio per l’Alto Adige 83, 1-74. Ettmayer, K. von 1902 Lombardisch-Ladinisches aus Südtirol. Ein Beitrag zum oberitalienischen Vokalismus. Romanische Forschungen 13, 321-673. Schirru, C. & Zamboni, A. 2004 Vocalismi ladini: primi tentativi di analisi. Atti delle XIV Giornate di Studio del Gruppo di Fonetica Sperimentale (A.I.A. XXXI), a cura di A. De Dominicis, L. Mori & M. Stefani, Viterbo, Università della Tuscia, 153-8. Zamboni, A. 1990 Per una riconsiderazione generale del vocalismo cisalpino: l’abbassamento di /e/ neolatino in posizione. Scritti in onore di L. Croatto, Padova, CNR / CSRF - Università degli Studi / Dipartimento di Linguistica, 287-96. 1993 Sulla tipologia del vocalismo cisalpino: implicazioni diacroniche e classificatorie. Actes du XXe Congrès International de Linguistique et Philologie Romanes (publiés par G. Hilty), III/IV (Typologie des langues romanes), Zürich, 463-71.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.