Il romanzo L’Epousée du bandit, scritto dall’autrice francese André Léo nel 1880, offre una rappresentazione della Sardegna da una prospettiva europea e moderna. L’autrice, infatti, fu un’esponente di spicco del femminismo francese e prese parte al movimento politico europeo più avanzato e progressista. Attraverso la tecnica dello straniamento, il narratore, i protagonisti e persino i personaggi minori forniscono la descrizione di costumi, abitudini e modi di vita appartenenti all’universo isolano, ma sconosciuti ai loro occhi di forestieri. Si crea, così, una pluralità di sguardi che, da una prospettiva di estraneità, descrivono i molteplici aspetti della tradizione sarda. I discorsi del narratore e dei diversi personaggi che si alternano nella rappresentazione di una realtà estranea alla loro enciclopedia di conoscenze, assumono una forte connotazione esotica articolata in una duplice direzione: la Sardegna presenta tratti che la riconducono, da un lato, a un tempo remoto, e, d’altra parte, la ancorano a una tradizione lontana geograficamente, e indistintamente identificata con l’Oriente. Il dépaysement, quindi, assume una duplice valenza: cronologica e geografica. La Sardegna si presenta, dunque, come un altro mondo, una realtà fuori dal tempo.
“Un certain regard”: immagini dell’isola in L’Epousée du bandit (1880) di André Léo / Sale, Giorgio. - (2007), pp. 135-145.
“Un certain regard”: immagini dell’isola in L’Epousée du bandit (1880) di André Léo
SALE, Giorgio
2007-01-01
Abstract
Il romanzo L’Epousée du bandit, scritto dall’autrice francese André Léo nel 1880, offre una rappresentazione della Sardegna da una prospettiva europea e moderna. L’autrice, infatti, fu un’esponente di spicco del femminismo francese e prese parte al movimento politico europeo più avanzato e progressista. Attraverso la tecnica dello straniamento, il narratore, i protagonisti e persino i personaggi minori forniscono la descrizione di costumi, abitudini e modi di vita appartenenti all’universo isolano, ma sconosciuti ai loro occhi di forestieri. Si crea, così, una pluralità di sguardi che, da una prospettiva di estraneità, descrivono i molteplici aspetti della tradizione sarda. I discorsi del narratore e dei diversi personaggi che si alternano nella rappresentazione di una realtà estranea alla loro enciclopedia di conoscenze, assumono una forte connotazione esotica articolata in una duplice direzione: la Sardegna presenta tratti che la riconducono, da un lato, a un tempo remoto, e, d’altra parte, la ancorano a una tradizione lontana geograficamente, e indistintamente identificata con l’Oriente. Il dépaysement, quindi, assume una duplice valenza: cronologica e geografica. La Sardegna si presenta, dunque, come un altro mondo, una realtà fuori dal tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.